Dopo aver passato indenne, senza che alcuno degli organi incaricati di vagliare i potenziali conflitti di interesse avvertisse il bisogno di attivarsi, il clamore suscitato dalla sua elevazione al soglio dell’AVEPRO vaticana, il presidente in carica di ANVUR Antonio Uricchio sembra averci preso gusto.

E’ di questi giorni la notizia che il Presidente di ANVUR ha inanellato una nuova carica, dopo essere stato nominato, con un mandato che durerà tre anni, fra i tre esperti componenti dell’Osservatorio Nazionale del Turismo, un organismo consultivo emanazione di ENIT (oggi: Agenzia Italiana per il Turismo) istituito con il Decreto del Presidente della Repubblica del  6 aprile 2006 n. 207, che in base a tale decreto è investito di “compiti di studio, analisi e monitoraggio delle dinamiche economico-sociali connesse al fenomeno [turistico], anche ai fini della misurazione del livello di competitività del sistema”.

Quest’organo, giusta D.P.C.M. 16 febbraio 2007, recante “Organizzazione, composizione, funzionamento e risorse dell’Osservatorio nazionale del turismo, ai sensi dell’articolo 9, comma 2, del D.P.R. 6 aprile 2006, n. 207”, “ha la possibilità di deliberare indagini o studi, anche a campione” in materia turistica, mentre “per specifiche esigenze inerenti ad attività comprese nel programma (…), l’Osservatorio nazionale del turismo può procedere all’affidamento di incarichi attraverso procedure ad evidenza pubblica a soggetti di comprovata esperienza”.

Siamo certi che le competenze di valutatore anche su tematiche legate al turismo, maturate in seno ad ANVUR nelle tante materie i cui settori disciplinari sono oggetto del diuturno monitoraggio e controllo esercitato dall’Agenzia, consentiranno al Presidente Uricchio di dedicare al meglio il suo preziosissimo tempo per contribuire nel post Covid alla rinascita di un settore vitale dell’economia italiana come quello turistico. Mentre la trasmissione Presa Diretta mostra al grande pubblico dei non addetti ai lavori uno spaccato non propriamente esaltante dell’Università italiana, che la legge Gelmini ha provveduto ad “anvurizzare”.

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