Tutto quello che avete sempre voluto sapere sulle Cattedre Natta ma non avete mai osato chiedere: i tempi per le domande, i requisiti, i documenti, i criteri di valutazione, la durata in carica delle commissioni (3 anni), chi nomina i commissari (il Presidente del Consiglio su proposta del Ministro del MIUR), le incompatibilità, i lavori delle commissioni, la valutazione in due fasi, i voti ai candidati (in centesimi), la durata dei lavori (6 mesi, salvo proroga di 120 giorni), quanti posti per nuovi professori (217 ordinari e 217 associati), quanti posti per la mobilità di professori già in servizio (33 ordinari e 33 associati), le chiamate dei vincitori da parte degli atenei e le classi stipendiali (quarta-sesta per i nuovi ordinari, quinta-settima per i nuovi associati, da tre a quattro classi di avanzamento ai vincitori destinati alla mobilità), il periodo minimo di permanenza nelle sedi chiamanti (3 anni), il termine massimo per le chiamate (3 anni), i fondi “per supportare il lavoro delle commissioni” (fino a 700 mila euro in totale), i compensi  di commissari ed esperti (fino a 160.000 euro per commissione, 4 milioni in totale).

Pubblichiamo per esteso la versione del DPCM “Cattedre Natta”, che, secondo il Corriere della Sera, è attualmente all’esame del Consiglio di Stato e  la lista delle 25 aree delle commissioni di concorso, corrispondenti ai 25 panel dell’European Research Council.

 


Le 25 Commissioni per le Cattedre Natta

LIFE SCIENCES
LS1 Molecular and Structural Biology and Biochemistry:
LS2 Genetics, Genomics, Bioinformatics and Systems Biology: LS3 Cellular and Developmental Biology:
LS4 Physiology, Pathophysiology and Endocrinology:
LS5 Neurosciences and Neural Disorders:
LS6 Immunity and Infection:
LS7 Diagnostic Tools, Therapies and Public Health:
LS8 Evolutionary, Population and Environmental Biology:
LS9 Applied Life Sciences and Non-Medical Biotechnology:
SOCIAL SCIENCES AND HUMANITIES
SH1 Individuals, Markets and Organisations:
SH2 Institutions, Values, Environment and Space:
SH3 The Social World, Diversity, Population:
SH4 The Human Mind and Its Complexity:
SH5 Cultures and Cultural Production:
SH6 The Study of the Human Past:
PHYSICAL SCIENCES AND ENGINEERING
PE1 Mathematics:
PE2 Fundamental Constituents of Matter:
PE3 Condensed Matter Physics:
PE4 Physical and Analytical Chemical Sciences: PE5 Synthetic Chemistry and Materials:
PE6 Computer Science and Informatics:
PE7 Systems and Communication Engineering: PE8 Products and Process Engineering:
PE9 Universe Sciences:
PE10 Earth System Science:


Il DPCM “Cattedre Natta” inviato al Consiglio di Stato

 

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Download: Le 25 aree delle commissioni Natta (ERC panels aggiornati al 13.09.2016)

Download: DPCM Cattedre Natta

 

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25 Commenti

  1. L’articolo sbagliato è quello che prevede molti posti riservati a chi è all’estero. Il rischio è che vengano dati a persone di valore minore rispetto a chi è in italia, e che questi per reazione decidano di andare all’estero o rimanere in italia ma lavorare di meno (visto che sono pagati di meno). La competizione dovrebbe essere basata unicamente sul merito, non sulla collocazione geografica.

    • lei è un case study molto interessante, l’unico motivo per cui i suoi commenti non sono bannati (malgrado lei sia un triste troll come già notato) è che danno uno spaccato del livello culturale della mentalità totalitaria che è cresciuta in questi anni.

    • Labini, visto che vi appellate alla costituzione contro le cattedre Natta (!), avrà forse notato che l’art. 21 tutela la libertà di parola. Quindi la smetta di insultare e minacciare ban e accetti idee diverse dalla sua.

  2. Ascoltando un dibattito – sole 24h (radio) – tra Francesco Sylos Labini, fisico teorico e cofondatore di ROARS, e Tommaso Nannicini, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, quest’ultimo riferisce di altri casi nel mondo cui si ispira la selezione delle commissioni Natta:

    http://www.radio24.ilsole24ore.com/programma/versioneoscar/trasmissione-ottobre-2016-170203-gSLAT7WS3B

    ho provato ad informarmi in rete e ho trovato qualche possibile esempio

    http://www.universityworldnews.com/article.php?story=20160908125117690

    http://www.nation.co.ke/oped/Opinion/New-approach-needed-in-hiring-of-VCs/440808-3288976-ns897h/index.html

    http://www.vanguardngr.com/2016/07/politics-nigerian-university-appointments/

    pregerei chi fosse in grado – magari Nannicini – di fornire ulteriori elementi al riguado di farlo

  3. Trovo il decreto ambiguo sulla definizione “nuovi professori”. In particolare secondo me non e’ chiaro se alle 217 cattedre di prima fascia potranno accede professori di seconda fascia gia’ in ruolo in universita’ Italiane.

  4. Carissimi,
    il trucco mi pare evidente, ed è tutto contenuto nell’art. 6, co. 4.
    Visto che si tratta di commissioni, per definizione, INCOMPETENTI, e che un filosofo della politica, uno storico delle religioni e un sociologo della comunicazione NON possono valutare pubblicazioni di procedura civile, la soluzione è che le pubblicazioni siano valutate da un soggetto esterno alle commissioni stesse, sostanzialmente del settore del candidato, che esprime un parere pro veritate, in cui si concreta tutta la valutazione, che invece le commissioni, incompetenti per definizione, NON possono fare.
    Certo, alle commissioni è lasciato teoricamente il potere di non uniformarsi al parere, MA MOTIVANDO IL PROPRIO DISSENSO, e mi pare ovvio che ciò non potrà avvenire, se non per il caso in cui si tratti di candidati, e quindi di pubblicazioni, proprio del settore di uno dei commissari.
    Quindi, in verità, sono commissioni monocratiche.
    C’è un solo esperto che valuta l’unica cosa che nei concorsi universitari dovrebbe contare davvero, cioè le pubblicazioni. Questo esperto non è sorteggiato, ma scelto autonomamente dalle commissioni, a sua volta scelte autonomamente dal Governo, tutto questo con il chiaro obiettivo di garantire l’imparzialità: sì, lo so che è follia, ma non più che curare una crisi economica di domanda abbassando i salari e comprimendo ulteriormente la domanda, eppure lo stiamo facendo da anni.
    Il bello, poi, è che tale super-commissario non è unico per settore disciplinare…ma teoricamente unico per ogni candidato. La lettera del decreto, infatti, non esclude che la commissione si rivolga a 10, 20, 100 esperti diversi di procedura civile, per valutare 10, 20, 100 candidati diversi di procedura civile.
    La morale?
    Voglio segare Tizio? Lo faccio valutare da Caio che mi dicono essere il suo peggior nemico.
    Voglio far passare Mevio? Lo faccio valutare da Sempronio che mi dicono essere della sua stessa “cordata”.
    Evviva la meritocrazia!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
    Meno male che ci sono le cattedre Natta a salvarci dalla corruzione.
    Non nel senso che la eliminano, però, ma in quello che la istituzionalizzano, e, in definitiva, che la legalizzano rendendo inutile commettere atti violati delle norme incriminatrici, ovverosia che rendono inapplicabili già in astratto le norme sulla corruzione e/o sull’abuso di ufficio, perché delineano un percorso normativo in cui è la stessa legge che praticamente dice:
    i posti da super-professore li assegna il Governo attraverso i suoi delegati; cioè i presidenti di commissione, che poi scelgono i commissari, che dunque scelgono gli esperti per ogni settore (eventualmente, adeguandoli al singolo candidato), che sono coloro i quali saranno chiamati realmente a valutare i candidati.
    MA FORSE VI E’ ANCHE DI PEGGIO!
    Il peggio è l’essersi totalmente arresi alla colonizzazione.
    Ci arrendiamo, siamo una colonia.
    La vera mostruosità di questo decreto, infatti, è quella che si spinge fino a prevedere che i giudizi di concorsi pubblici di ruolo in Italia siano espressi in inglese.
    Basta, fermiamoli, facciamo qualcosa (oltre a sperare nel CdS).
    Tom Bombadillo
    P.S.: sì, se fosse possibile, ci vorrebbero gli allegati.

    • A me sopratutto incuriosisce (eufemismo) il modo con cui, dentro il mare magnum di ogni area ERC, si sceglierà il grande scholar internazionale che deve garantire col suo prestigio tutta la procedura. A quale disciplina, di grazia, apparterrà l’Eletto?
      Perché è chiaro che se il governo sceglierà, per dire, uno storico delle religioni, al di là di quanto nota correttamente Plantamura, qualche cattedra Natta finirà di default a storici delle religioni, per cooptazione diretta da parte dell’Eletto a cui nessuno potrà obiettare nulla. E qualche disciplina in quella medesima area finirà invece a bocca asciutta.
      Segue che se ci fosse per caso un “giro” di studiosi all’estero di una certa area (o dipartimento? o scuola di pensiero?) voglioso di tornare/venire in blocco in Italia, basterà far indicare come Eletto un grosso calibro internazionale della loro area per garantire l’infornata, a prescindere da tutto il resto.
      Tutto ipotetico, chiaro. Mica penserete male?

  5. Il discorso di Cantone sulla corruzione che si annida all’università o che la pervade, è passato eccome. Non so se la collega della famosa intervista o dichiarazione ha protestato energicamente col Corriere. Penso di no. Oramai, quando si parla di corruzione, di gestione famigliare di lavori in appalto e simili, il primo esempio è sempre l’università. L’ho sentito con le mie orecchie durante l’interpellanza al Senato dell’altro giorno, in relazione a distribuzione o acquisto di farmaci importanti, per cui sarebbe più conveniente andare in Africa a curarsi, perché costa 5 volte meno.
    Quanto alle 500 stelle del firmamento accademico, constato, come altre volte, che spesso il discorso o le domande, persino qui a Roars, riguardano solo dettagli tecnici o casuali. Che i posti siano 5 o 6seicento, che i commissari siano 3 o 5 … che di questi 500, 250 non so cosa… Se ci si ferma qui, come fanno alcuni intervenuti, si perdono l’impostazione generale e i suoi obiettivi. Si deve fare lo sforzo di ricomporre, a modo proprio, il senso di tutto (come si sforzano gli autori di articoli o interventi più articolati), altrimenti l’ammissione implicita è che “io accetto e condivido quella decisione, quella logica, però se sono soltanto 500, o se i commissari non so cosa fanno e sono, ecc., la cosa potrebbe danneggiare me”.

    • Se non ho capito male il funzionamento del cervello accademico medio, credo che il retropensiero sia: “non sarà mica che uno di questi posti tocchi anche a me…”.

    • Forse per il PRIN dovevamo “sottomettere” un progetto intitolato “Academic Brain Project”. Bastano pochi principi base, di natura pavloviana, per spiegarne il funzionamento. Un workpackage si sarebbe poi chiamato “Anvurian Brain Project”, con particolare attenzione ai problemi di discalculia (divisioni per zero, frazioni superiori, …) e di “grandiosità” (siamo membri di ENQA, fotografie dettagliatissime e soprattutto certificate, …).
      Qualcosa mi dice che non ce lo avrebbero finanziato.

    • Non ho capito bene le parole di GDN. Tuttavia il testo di una legge è ben diverso da un progetto scientifico, dal momento che il primo è modellato e ispirato, per definizione, dall’ideologia sottostante. Ultimamente (mi riferisco all’attacco e all’offensiva testuale e verbal-orale dei renziani, Renzi compreso), in barba alle disposizioni (certe volte legali) di semplificazione e di trasparenza, la politica si esprime volutamente in maniera prolissa, involuta, incomprensibile, confusa, soprattutto per iscritto. Se però togliessimo il tono e la veemenza dai discorsi di Renzi e la mimica di chi parla, se trascrivessimo tali discorsi, il testo scritto sarebbe ugualmente incomprensibile alle volte. Peggiori ancora, se paragonati ai verba che volant (si fa per dire), i testi scritti: esemplare in tal senso il testo della cd riforma costituzionale. Rispetto al disegno politico evidente di far affogare e stancare e annientare la controparte in discorsi e testi ipertrofici, la cui comprensione e decostruzione è difficile e lunga, aggrapparsi a un dettaglio, non sempre rilevante, fa perdere la visione dell’insieme (il bosco). Per questo il testo scientifico, anche di un progetto, non è un buon termine di paragone, dal momento che esso dovrebbe mirare alla massima comprensibilità da parte degli esperti. Non è più il caso, ora, dopo la lettera pubblicata sulle/contro le cattedre Natta, di continuare sui nostrani e nazionali minipremi Nobel. Vorrei però sentire e leggere la coraggiosa e battagliera Crui, rappresentante dell’accademia nella sua interezza, poiché si avvicina l’inverno.

    • Il mio era un commento ironico che purtroppo non si capiva perché il commento di Baccini (a cui alludevo) era stato troncato da un disguido tecnico. Adesso che si legge per intero il commento di Baccini, anche il mio dovrebbe diventare comprensibile.

    • The Median Academic Brain Project: from the dog to the sheep … … sarebbe titolo più appropriato :-)

  6. nannicini in uno dei suoi interventi durante la trasmissione radiofonica con francesco sylos labini ha detto che, per la scelta di questi “membri esterni” presidenti delle commissioni, verranno sentiti il presidente della CRUI e quello del CNR. ma costoro, purtroppo, non rappresentano in alcun modo né le istanze che provengono dalle università, né quelle degli EPR. i rettori cercheranno, di nuovo, di convincerci che è cosa buona e giusta. ma per chi? qui ne va della dignità di tante persone che cercano, in grosse difficoltà, a mantenere un livello decente di didattica e ricerca, peraltro molto spesso riuscendoci, e che, con questo intervento, vengono derisi e umiliati. ma basta!

  7. Carissimi,
    ho ascoltato anch’io il confronto radiofonico tra FSL e Nannicini ed è stato molto istruttivo.
    In sintesi, la tesi del politico è la seguente:
    tanto non sono concorsi nuovi, è la vecchia procedura della chiamata diretta, introdotta dalla Moratti, che abbiamo solo modificato con la finanziaria dell’anno scorso, ma non è che i professori li decide il Governo, sempre li decidono gli Ateni, nessuno li costringe a chiamarli, per cui l’autonomia universitaria, COME DA COSTITUZIONE (che pure non nomina), è rispettata.
    Ma è veramente così?
    Pare proprio di no.
    Ora, partiamo dal presupposto COSTITUZIONALE che nei ruoli universitari (come in qualsiasi altro ramo della PA) non si accede per chiamata diretta, ma PER PUBBLICO CONCORSO.
    Innanzitutto, quindi, la chiamata diretta è un’eccezione, e tale deve rimanere, altrimenti diventa incostituzionale.
    Vediamo, allora, che diceva la legge Moratti sulle chiamate dirette PRIMA delle modifiche operate dall’ultima finanziaria prodromiche all’introduzione delle cattedre natta.
    Vi erano due tipi di chiamate dirette:
    1) quelle per ricercatore, associato o ordinario, di studiosi all’estero (da almeno tre anni), in posizioni equivalenti (rectius: equipollenti) oppure per vincitori di progetti di ricerca indentificati con decreto (anche qui con una corrispondenza tra progetto vinto e posizione in cui puoi essere chiamato);
    2) quelle per chiara fama, solo per ordinario, che necessitavano del parere favorevole della commissione ASN.
    Quindi, ricapitolando, o sei di ruolo all’estero e io riconosco equipollenza tra ruolo all’estero e in Italia (come per i titoli di studio) e quindi ti posso chiamare, oppure hai vinto un progetto di ricerca di alta qualificazione e quindi puoi diventare RTDA o RTDB per cui, per diventare di ruolo, sempre dell’asn hai bisogno (è vero, se sei PI di un ERC Avanced Grants, puoi diventare anche professore, ma sempre bisogna dimostrare che hai i criteri per l’ASN, altrimenti ciccia) o ancora sei uno studioso di chiara fama, ma puoi diventare ordinario solo la commissione ASN è d’accordo.
    La morale?
    Questo rimedio della chiamata diretta -comunque eccezionale NEI NUMERI (il criterio della Consulta sulle deroghe al concorso è QUANTITATIVO), altrimenti sarebbe incostituzionale- non scardina il sistema di reclutamento, perché si basa o sull’equipollenza (hai vinto il concorso all’estero, e io te lo riconosco) o, comunque, sul rispetto dei criteri ASN.
    Ma poi arriva la finanziaria dell’anno scorso, e, purtroppo da Nannicino, dice una cosa affatto diversa da quello che pretende lui.
    Comma 208, l’incipit delle future cattedre Natta:
    “In deroga alle norme sul reclutamento dei professori universitari previste dalla legge 30 dicembre 2010, n. 240”
    Come come? Ma non erano solo le “vecchie” chiamate dirette Moratti modificate, e non uno stravagante CANALE DI RECLUTAMENTO PARALLELO SU BASE MINISTERIALE?
    Nannicino, mettiti d’accordo con te stesso e con il tuo Governo che ha fatto la finanziaria, perché delle due l’una: o le cattedre Natta sono solo le chiamate dirette ex lege Moratti, e allora non è necessario derogare alcunché, oppure sono un canale di reclutamento in deroga alla legge ordinaria di reclutamento.
    Ma andiamo oltre.
    La finanziaria modifica anche la Moratti aggiungendo un altro tipo di soggetti che possono essere chiamati, cioè i “previamente selezionati mediante procedure nazionali”, di cui al futuro DPCM, che è quello di cui stiamo discutendo.
    E qui c’è un secondo però, diversamente da tutti gli altri possibili chiamati che abbiamo visto prima, i “previamente selezionati” sono gli unici che non devono essere di ruolo, né in Italia né all’estero, e possono essere chiamati a diventare associati e ordinari senza il parere favorevole della commissione ASN, e senza avere neppure i relativi criteri, ormai divenuti condizione necessaria “per i comuni mortali”, non solo sulle pubblicazioni, ma addirittura (con disposizione, a mio avviso, particolarmente odiosa) pure sui titoli.
    Ma non finisce qui, anzi il peggio deve ancora venire.
    Nannicino, infatti, dice: che volete? Gli scegliamo male? Non vi piacciono? Non li chiamate? L’autonomia universitaria è rispettata, perché non ve li imponiamo.
    COL CACTUS, rispondo io.
    L’autonomia universitaria non è rispettata manco per niente. Come non è rispettata la legge. E sì, perché sapete qual è l’incipit del mitico comma 9, dell’art. 1, della legge Moratti?
    NELL’AMBITO DELLE PROPRIE DISPONIBILITA’ DI BILANCIO!!!!!
    Le chiamate dirette, cioè, gli Atenei se le fanno con i soldi propri. Mentre le cattedre Natta portano il proprio posto in dote all’Ateneo.
    Per questo i “previamente selezionati” sono una categoria ILLEGALE, in quanto la loro chiamata è prevista in una disposizione che consente la chiamata degli stessi solo nell’ambito delle disponibilità di bilancio dell’Ateneo, mentre con altra disposizione di legge (finanziaria) gli si dota delle risorse extra bilancio d’Ateneo per essere chiamati.
    A Nattincino, selezionati politicamente questi scienziati ERC come ti pare, e, SECONDO LEGGE, non dotarli di fondi che dovresti destinare invece al reclutamento universitario, E POI VEDIAMO CHI TE LI CHIAMA!!!
    Solo così rispetteresti l’autonomia universitaria.
    Tu invece non stai prevedendo una mera selezione per rientrare in una categoria di potenziali chiamabili, da parte degli Atenei con i proprio fondi, no, tu stai facendo dei concorsi, tant’è che nel DPCM parli di VINCITORI, e non di meri selezionati, che VINCONO I SOLDI PER UN POSTO DI LAVORO.
    L’autonomia degli Ateni, così, non è rispettata, in quanto, tanto più nell’attuale situazione di sotto-finanziamento, nessun Ateneo vorrà e potrà rifiutare la chiamata a un vincitore Natta, perché non vorrà e POTRA’, a rischio di essere chiamato a rispondere per danno, rifiutare I SOLDI che il vincitore Natta si porta dietro. A Caval donato non si guarda in bocca, tanto più in tempi di vacche magre, e, soprattutto, se sei un PA, e poi dovrai giustificare come mai hai rifiutato quei soldi.
    La morale?
    Le cattedre Natta sono illegali, perché:
    sono concorsi ministeriali per posti da professore universitario (vinci il posto, coi relativi soldi, posto che poi, soprattutto attualmente, nessun Ateno pubblico richiesto potrà permettersi di rifiutare), e quindi violano la legalità costituzionale, sub specie di autonomia universitaria; e sono e rimangono concorsi, ma camuffati da chiamate dirette, che invece si basano sulla disponibilità di bilancio di Ateneo, mentre le cattedre Natta no, e quindi violano la stessa disposizione di legge che ne prevede la possibilità di chiamata, appunto, però, solo NELL’AMBITO DELLE DISPONIBILITA’ DI BILANCIO; infine, siccome potenziano enormemente, finanziandolo ab externo, il meccanismo delle chiamate dirette, testualmente, IN DEROGA AL RECLUTAMENTO ordinario, risultano violative del principio COSTITUZIONALE, per cui alle pubbliche amministrazioni si accede tramite CONCORSO PUBBLICO, e non tramite CHIAMATA DIRETTA.
    Basta, vero?
    Che dire?
    Speriamo nel CdS!
    Tom Bombadil – Tom Bombadillo

  8. Il DPCM di cui Nannicini dà dettagli puo essere visto come un decreto ministeriale di attuazione della legge (quella di stabilità di cui si è detto) e pertanto un analogo dei decreti (DM) attuativi della ASN. Non sembrano quindi prevedibili successivi strumenti normativi e tantomeno sono presenti richiami a norme derivate nel pdf che ROARS riporta.
    Ne consegue che i dettagli forniti da Nannicini circa il ruolo di CRUI e CNR nel nuovo reclutamento rappresentano indicazioni prive di una codifica operativa e di un riferimento procedurale-amministrativo.
    Di fatto il sentire CRUI e CNR è giusto una ipotesi di lavoro, senza alcun vincolo, per il Ministro nel presentare la proposta delle commissioni al Presidente del Consiglio.
    A prescindere da valutazioni ed analisi nel merito del DPCM, ma giusto rimanendo nello spazio della comunicazione e della sua analisi logica, la presentazione di Nannicini fa porre una richiesta di non poco conto.
    Sarebbe utile infatti che il sottosegretario chiarisse come mai attribuisce una rilevanza di garanzia ad una procedura di fatto slegata, nel suo punto piu critico, da atti amministrativi di riferimento.
    A meno di cambiamenti, il DPCM, per come è ora organizzato e presentato in radio da Nannicini, appare come una norma che stabilisce la macanza di norma nella azione del Ministro e del Presidnete del Consiglio, con serie ricadute sulla indipendenza dall’Università dalla politica.

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