L’Agenzia, dopo aver diffuso chiarimenti sul calcolo delle mediane, interviene sulle liste di riviste eccellenti con nuovi chiarimenti.

Il documento si può leggere qui: chiarimenti_riviste_classea

Seguiranno, come d’abitudine, osservazioni e commenti.

 

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23 Commenti

  1. C’è qualcuno che sa spiegarmi come si possa aggiornare la lista delle riviste di fascia A a mediane inviariate?
    Le mediane sono calcolate con i valori del sito docente al 15 luglio. Se la lista si amplia, che senso hanno le mediane già pubblicate sul terzo indicatore?

    • L’unica interpretazione possibile, e che già da tempo sto riproponendo qui nei commenti agli articoli, è che le mediane rese pubbliche a fine agosto siano state dirimenti esclusivamente rispetto ai candidati commissari; i candidati all’abilitazione, viceversa, verranno giudicati dalle singole commissioni sulla base di parametri vari (quelli citati nel DM 76 – incluse le mediane – più altri che potranno motivatamente stabilire, come previsto dallo stesso DM). In quest’ottica, le mediane NON saranno dirimenti per il conseguimento dell’abilitazione, ma solo uno fra i tanti fattori da prendere in considerazione. Così si spiega il fatto che l’ANVUR precisi che le liste di riviste in classe A aggiornate “verranno messe a disposizione delle commissioni”. Peraltro, come ho scritto qui più volte, saranno le commissioni stesse a dover calcolare le mediane dei candidati (art. 4, comma 4 del Decreto Direttoriale MIUR 222 del 20 luglio 2012): ciò rende evidente il fatto che la domanda potrà essere presentata da tutti i candidati, anche quelli che a oggi non superano le mediane.
      Per finire, preciso che questa soluzione mi sembra quella corrispondente alla realtà così come sta emergendo dai vari atti del MIUR e dell’ANVUR, non quella che a me pare migliore (al posto del Ministro, avrei azzerato tutto e sarei ripartito con nuovi criteri – dirimenti stavolta – basati sulle proposte a suo tempo avanzate dal CUN)

    • Ormai si è capito che le mediane sono indicative e quindi quelle calcolate non si cambiano più cascasse il mondo.

      L’integrazione (a) dovrebbe coinvolgere solo le riviste nelle quali nessun docente italiano ha pubblicato dal 1/1/2002 al 15/7/2012 (il campione loginmiur pur essendo incompleto è un bel campione).

      L’integrazione (b) sa tanto di ripescaggio. Sulla carta dovrebbe solo comprendere riviste non presenti da nessuna parte su loginmiur e nelle quali i candidati commissari hanno pubblicato dal 15/7/2012 al 28/7/2012.

      L’integrazione (c) non sarebbe ammissibile perchè si tratta di un ripensamento con possibili ripescaggi in fascia A da quelle B e C (così ho capito io). Le mediane dovrebbero essere cambiate.

      Di nuovo si cambiano le regole del gioco con la partita in corso (formazione delle commissioni). Non sappiamo nulla dei dati raccolti e non sappiamo nulla degli elenchi delle riviste non in classe A.

    • “L’integrazione (c) non sarebbe ammissibile perchè si tratta di un ripensamento con possibili ripescaggi in fascia A da quelle B e C (così ho capito io). Le mediane dovrebbero essere cambiate”

      In teoria, non dovrebbe essere così. ANVUR parla di “riconoscimento di riviste di classe A tra i diversi settori concorsuali”, non di passaggio di fascia delle riviste. Ma, poiché l’elenco di riviste scientifiche non di fascia A non si conosce, ovviamente tutto è possibile…

    • Criteri indicativi??
      E chi lo dice? Per me il DM 76 dice che ”l’abilitazione potrà essere attribuita esclusivamente etc. etc.”
      Se fantoni rilascia un’intervista con delle sue considerazioni e l’ANVUR utilizza la formula “secondo noi l’abilitazione etc etc.” questo non vuole dire che AD OGGI i criteri delle mediane siano derogabili o indicativi. Poi cosa succederà domani, nessuno lo può prevedere.
      Ma ve lo immaginate un DM che indica che la maggiore età si raggiunge ai 18 anni “come valore indicativo”, ovvero anche a 17 anni e 6 mesi si potrebbe essere maggiorenni. E soprattutto, come si applicano i criteri indicativi? E chi ferma a quel punto la cascata di abilitati che il ministero voleva impedire?? I criteri “indicativi” sono probabilmente l’aspetto peggiore di tutta la procedura di abilitazione…

  2. “In riferimento alle rivista fuori settore, all’interno del Gruppo di lavoro sono state prese decisioni
    relative al riconoscimento dei giudizi forniti sia da altri esperti al proprio interno (se di altri settori
    concorsuali), sia di discipline diverse. In quest’ultimo caso sono state innanzitutto identificate le
    aree di riconoscimento, ed in seguito sono stati adottati dei criteri generali.”

    Abbiate pazienza, l’ho letta, l’ho riletta, ma non ho capito. Un caffè a chi me lo spiega.

    • Credo faccia riferimento al paragrafo 3.3 del Documento accompagnatorio delle mediane nei settori non bibliometrici (che riporto qui sotto). Ma naturalmente non si capiva quasi niente nemmeno lì, come segnalavo tempo fa in un post (morale, niente caffé).

      3.3 Problemi di coerenza nella classificazione
      La coerenza tra i giudizi di classificazione è stata assicurata sulla base di due principi:
      – il giudizio di scientificità ha valore all’interno dell’area CUN
      – il giudizio di fascia A ha valore all’interno del settore concorsuale.
      3.3.1 Coerenza tra SSD all’interno dell’area concorsuale
      Ai sensi del RM, la classificazione delle riviste ha validità all’interno del settore concorsuale. Laddove le liste
      delle riviste per SSD contengano più volte la stessa rivista e le società scientifiche abbiano fornito pareri
      discordi, la rivista è stata inserita nella classe A se risultava tale in almeno uno dei giudizi dei SSD afferenti
      al settore concorsuale. Il Gruppo di lavoro e l’ANVUR hanno uniformato la classificazione.
      Quindi all’interno dell’area concorsuale vi è un unico giudizio di classe A, come pure un unico giudizio di
      scientificità.
      3.3.2 Coerenza tra aree concorsuali all’interno della stessa macro-area
      concorsuale (area CUN)
      Al contrario, tale coerenza non è stata ricercata tra aree concorsuali, ammettendo che la classificazione
      possa essere differenziata. Questa scelta metodologica, frutto di intensa discussione all’interno del Gruppo
      di lavoro e in ANVUR, è qualificante rispetto alla esigenza di una classificazione aderente alle pratiche
      scientifiche dei diversi settori scientifici.
      Quindi è possibile che una rivista sia di classe A per un SC ma non per altri, all’interno della stessa area CUN.
      Qualora una rivista sia utilizzata da studiosi appartenenti a diverse macro-aree concorsuali si è posto il
      problema del mutuo riconoscimento. In linea di massima tale riconoscimento ha avuto soluzioni diverse:
      – riconoscimento bilaterale tra macro-aree
      – riconoscimento unilaterale (es. riconoscimento della classe A delle riviste di fisica, matematica e
      ingegneria da parte del settore concorsuale di Economia, o delle riviste di tutti i settori bibliometrici
      da parte del settore concorsuale di Statistica).

  3. Cito dal punto 4:

    Il Gruppo di lavoro, nella identificazione delle riviste scientifiche e nella classificazione delle riviste
    di classe A , ha tenuto conto *almeno* delle seguenti fonti di informazione: (a) pareri di società scientifiche; (b) classificazione VQR; (c) indici bibliometrici laddove disponibili (es. h‐index della rivista o indicatori relativi a riviste indicizzate).

    Chiedo:

    1. Che vuol dire “almeno”? Che si è talvolta tenuto conto anche di altri fattori su cui tacere è bello?

    2. Quanto ai pareri delle società e agli indici h, perché non renderli pubblici in allegato? Quale database è stato usato per calcolare gli indici H? Google Scholar o altro? Quali sono gli altri “indicatori relativi a riviste indicizzate”?

  4. Il documento è in puro stile ANVUR (avrebbero dovuto dare a ROARS quello che è di ROARS e intitolarlo “Liste in movimento”), ovvero non chiarisce quasi nulla, se non che i Gruppi di lavoro sarebbero ancora all’opera, per elaborare liste ancora più ampie (nessun ravvedimento all’orizzonte dunque, almeno nel senso di eliminare qualche titolo scandaloso): è possibile però che rimedino ad alcune mancanze incresciose, e che attenuino i problemi creati dalla multidisciplinarietà.
    Tuttavia le premesse non sono delle migliori: nelle prime 15 righe le seguenti perle.
    1) Si dice che: “Lo stesso DM precisa che la classificazione deve avvenire per settore concorsuale.”
    2) Si ripete per l’ennesima volta che: “alcune riviste potrebbero essere state escluse perché Non tutte le riviste di alto livello sono incluse nella lista pubblicata dall’ANVUR, in quanto potrebbero essere assenti dalla lista iniziale perché nessuno studioso vi ha pubblicato, oppure perché, pur avendovi pubblicato, non ha registrato l’informazione sul sito docente
    entro il 15 luglio.”
    3)Si afferma che: “È sufficiente che una rivista compaia nella lista del 15 luglio in un certo settore concorsuale perché l’ANVUR sia obbligata a fornire una classificazione, anche se questa rivista è “fuori settore” rispetto alle riviste strettamente afferenti alle discipline del settore concorsuale
    stesso. Questo spiega la apparente eterogeneità delle liste, che possono includere anche titoli molto distanti dalle discipline di base.”

    Ma: 1) la stessa lista delle riviste copre spesso una molteplicità di settori concorsuali (si veda per esempio l’area 13); 2) a me non risulta che compaiono nelle liste solo riviste su cui qualche docente italiano ha pubblicato(per la buona ragione che magari sono state costruite da liste VQR che non avevano (ragionevolmente) incorporato quella limitazione): per esempio (sempre area 13), chi avrebbe pubblicato sulla famigerata Inžinerine ekonomika o su Theoretical Economics (A Journal of the Econometric Society)?; 3) Se l’ANVUR fosse veramente obbligata a fornire una classificazione, dove sarebbe l’elenco delle riviste scientifiche di classe B e C su cui peraltro dovrebbe essere stata stata calcolata la seconda mediana?

  5. Scrive l’ANVUR: “Non tutte le riviste di alto livello sono incluse nella lista pubblicata dall’ANVUR”.

    E poi: la “lista già pubblicata … resta invariata ai fini del calcolo delle mediane”.

    Infine: “Il gruppo di lavoro Riviste scientifiche produrrà una lista di riviste di classe A aggiornata ad uso
    delle commissioni per la valutazione dei candidati alla abilitazione, prima della scadenza del bando
    abilitazione”, ossia una nuova lista nella quale “verranno introdotte … integrazioni” rispetto alla precedente.

    Si tratta di una chiara ammissione: la terza mediana per i settori non bibliometrici è stata calcolata – e resta calcolata – sulla base di una LISTA INCOMPLETA di riviste di fascia A.
    Tanto incompleta da rendere necessarie delle “integrazioni” postume per inserire riviste “di alto livello” che, in quella lista, sono state ignorate. Non c’è più bisogno che i lettori di ROARS si affannino a criticare quelle liste: ora lo fa l’ANVUR.

    Tuttavia, le mediane non cambiano.
    Ergo, la confessione relativa all’incompletezza delle liste delle riviste “A” si traduce, oggettivamente, in una confessione dell’illegittimità della terza mediana, perchè calcolata su liste lacunose.

    Terza mediana che, però, nel frattempo ha contribuito a determinare, in alternativa con le altre due, il “paniere” degli aspiranti commissari dal quale attingere per il sorteggio e la nomina delle commissioni per i settori non bibliometrici.

    L’illegitimità della terza mediana, ora conclamata, si traduce quindi in un vizio di legittimità nel procedimento di formazione delle commissioni.

    A commissioni illegittimamente formate corrisponderanno (al di là del merito) giudizi valutativi giuridicamente illegittimi, perchè viziati “a monte” sul piano procedurale, indipendentemente dai loro contenuti “a valle”.

    In più, si codifica l’esistenza di una DOPPIA LISTA di riviste “A”: una valida per l’ingresso nella procedura; l’altra valida per la valutazione di merito. Liste diverse fra loro. Nell’ambito di una stessa procedura e per gli stessi candidati.

    A questo punto, tutto è possibile.

    Segnalo, solo per completezza, questo link (notizia recente)

    http://www.flcgil.it/universita/l-anvur-scarica-sul-ministero-gli-errori-e-le-incertezze-dell-abilitazione-scientifica-nazionale.flc

  6. Salve, qualcuno sa dirmi qualcosa sull'”aggiornamento” della lista delle riviste di classe A che era stato proposto per i settori 10/f1, e forse anche – almeno – 10/f2 e 10/f3? So che l’ADI (Associazione degli italianisti) si stava muovendo per colmare lacune anche clamorose nel settore della Letteratura e linguistica italiana.

  7. Mi chiedo se la revisione comporterà l’esclusione dalla fascia A di riviste che non ci dovrebbero stare in base agli stessi criteri di Anvur. Nell’area 10, ben tre raggruppamenti su quattro hanno messo in fascia A una nota rivista che (1) è solo online; (b) è di sole recensioni. I colleghi si sentiranno legittimati a classificare recensioni come articoli, con tutte le conseguenze che si possono immaginare e che non è neppure il caso di esplicitare.

  8. Me lo chiedo anch’io. Nell’area 11 la MISCELLANEA BIBLIOTHECAE APOSTOLICAE VATICANAE è stata inserita nell’elenco delle ‘riviste di fascia A’ del settore, tuttavia la MISCELLANEA dal punto di vista bibliografico non è una ‘rivista’ bensì una ‘monografia’ come si può agevolmente verificare nell’OPAC SBN.

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