A giugno la European University Association ha pubblicato un documento di aggiornamento della Roadmap on open access to research publications (2016). Le raccomandazioni di EUA si concentrano su tre direttrici: Supporto a tutte le forme di open access, green e gold. Sviluppo dell’open access a livello istituzionale: ogni istituzione dovrà disporre di una propria piattaforma interconnessa con altre simili. Si dovranno sviluppare e promuovere policy a livello istituzionale sull’accesso aperto ai dati e alle pubblicazioni. Dovranno essere trovati meccanismi di incentivazione per chi pubblica i propri lavori su piattaforma open access. La formazione dei ricercatori sarà un punto fondamentale per sfatare falsi miti e pregiudizi. Sistemi di valutazione: i sistemi di valutazione devono evolvere nel senso di un riconoscimento delle attività dei ricercatori  a supporto dell’open science che metta in secondo piano le valutazioni basate sull’impact factor delle riviste. Il documento dell’EUA si rivolge alla CRUI, ai rettori, a direttori generali e agli organi di governo delle Università. La risposta deve essere data ora se si vuole recuperare un ritardo di anni.

 

A more efficient use of public research funds and swifter scientific progress could be achived by opening access to research outcomes

A giugno la European University Association ha pubblicato un documento di aggiornamento della Roadmap on open access to research publications (2016). Il titolo del documento è Towards full open access in 2020: aims and reccomendations for university leaders and National Rectors’ Conference.

I termini della questione risultano chiari dal titolo.

Entro il 2020 le pubblicazioni finanziate con fondi pubblici devono essere ad accesso aperto in un sistema che valorizzi la qualità della peer review a attribuisca ai revisori il giusto riconoscimento, e che attraverso una gestione responsabile dei diritti d’autore permetta il riutilizzo di dati e testi.

Le raccomandazioni di EUA si concentrano su tre direttrici:

Supporto a tutte le forme di open access, green e gold.

Per quanto riguarda il green e cioè la ripubblicazione dei propri lavori in un archivio istituzionale la raccomandazione è quella di fare in modo che ogni istituzione ne abbia uno e che i singoli stati definiscano un periodo di embargo per le pubblicazioni che finanziano (6 mesi STM. 12 mesi HSS)

Per l’open access gold invece è importante che vengano sviluppati dei modelli di APC (Article Processing Charge) sostenibili e trasparenti

Sviluppo dell’open access a livello istituzionale

Ogni istituzione dovrà disporre di una propria piattaforma interconnessa con altre simili

Si dovranno sviluppare e promuovere policy a livello istituzionale sull’accesso aperto ai dati e alle pubblicazioni.

Dovranno essere trovati meccanismi di incentivazione per chi pubblica i propri lavori su piattaforma open access.

La formazione dei ricercatori sarà un punto fondamentale per sfatare falsi miti e pregiudizi

Sistemi di valutazione

I sistemi di valutazione devono evolvere nel senso di un riconoscimento delle attività dei ricercatori  a supporto dell’open science che metta in secondo piano le valutazioni basate sull’impact factor delle riviste

In research assessment, quantitative metrics (e.g. number of publications, journal impact factors) should not replace a meaningful, qualitative evaluation of an individual’s work. In the transition to an open publishing system, research assessment processes could, for example, include incentives for open access publishing and reward article quality per se, irrespective of the chosen journal’s impact factor. This recognition should be reflected in the evaluation of research funding proposals, as well as in the assessment of research activities and outcomes. In addition, activities such as reviewing, evaluating, curating and managing research data, as well as sharing data and developing open resources, should be explicitly and directly acknowledged in the framework of researchers’ evaluation

Research data management

Le istituzioni devono stabilire delle proprie policy di RDM e linee guida per il trattamento dei dati della ricerca secondo i principi FAIR (findable, accessible, interoperable re-usable)

Le istituzioni evono sviluppare al loro interno le competenze a supporto del trattamento dei dati e della corretta gestione degli aspetti legali

Contrattazioni nazionali per i pacchetti di riviste (big deals)

Le contrattazioni con gli editori devono prevedere un bilanciamento fra costi delle APC e costi per gli abbonamenti, devono prevedere  possibili usi e riutilizzi futuri del materiale licenziato, la possibilità di fare attività di TDM ad ampio spettro e di archiviare il materiale licenziato per la conservazione a lungo termine.

Alcuni paesi (UK e NL) si sono già mossi, altri (PT, ES) stanno muovendosi nella direzione indicata dal documento di EUA, alcuni paesi sono totalmente immobili.

Fra questi c’è il nostro paese, impermeabile a qualsiasi sollecitazione e disinteressato agli sviluppi dell’open science e alle ricadute positive sulla società.

Il documento dell’EUA si rivolge alla CRUI, ai rettori, a direttori generali e agli organi di governo delle Università. La risposta deve essere data ora se si vuole recuperare un ritardo di anni.

Alcune cose possono essere fatte da subito:

  • Definire delle policy istituzionali sull’accesso aperto alle pubblicazioni e ai dati della ricerca
  • Monitorare il grado di adesione alle policy attraverso report pubblici che rendano evidenza della percentuale dei lavori in open access presenti negli archivi istituzionali (IRIS)
  • Prevedere incentivi per coloro che praticano l’accesso aperto alle pubblicazioni e ai dati sia nella forma gold che in quella green.
  • Predisporre corsi per i giovani ricercatori e per i dottorandi che spieghino cosa è l’open science e il suo valore per lo sviluppo della scienza e della società intera
  • Creare piattaforme che possano raccogliere in maniera centralizzata i dati degli archivi locali e comunque predisporre gli archivi affinché colloquino coi database europei attraverso protocolli standard.
  • Definire delle regole sul pagamento delle APC (ad esempio sul pagamento delle APC per le riviste ibride) e contrattare con gli editori un bilanciamento dei costi per gli abbonamenti
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