Ci scrive Alberto Sangiovanni Vincentelli

Dalla “miniera d’oro della California” rispondo alle osservazioni del collega Sirilli…

Mi aspettavo dall’articolo un dibattito sui contenuti e sulla missione del Consiglio Scientifico del CNR, ma vedo che si è invece preferito fare perno sulla mia persona e così sia. Non voglio fare polemica sul contenuto preciso della lettera di Sirilli che ha tutto il diritto di esprimere le sue perplessità sulla mia scelta per la posizione nel Consiglio Scientifico del CNR ma mi preme fare alcune precisazioni.

Mi spiace davvero avere offeso con il mio CV le persone che molto danno al CNR e alla ricerca italiana. Dalla traduzione di parti del mio CV fatta da Sirilli ci sono alcuni errori fattuali (non faccio parte del consiglio di amministrazione di IIT, ma del suo comitato esecutivo, non sono nei comitati esecutivi dei “fondi dei fondi di Venture capital” ma bensì nel consiglio di indirizzo dei fondi di VC – non esistono fondi di fondi di VC…).

Certo sono stato contaminato dal Calvinismo capitalista degli States ma ho ancora nel sangue un po’ della cultura catto-comunista che mi fa vergognare di sfoggiare i successi professionali e di ricerca con sfacciataggine. Come mai quindi il mio CV sembra invece essere uno schiaffo alla miseria? È bene ricordare che nel suddetto mondo Calvinista meritocratico è necessario avere un CV che esprima tutto quello che si è fatto .. non di meno non di piu’.  Il CV negli Stati Uniti viene anche usato per evidenziare potenziali conflitti di interesse (per questo deve essere completo nell’ottica della trasparenza assoluta), e per valutare l’adeguatezza della persona per i compiti affidategli o da affidargli. Non è cosa da prendersi sottogamba per le implicazioni anche legali che ne conseguono.

Per quel che riguarda l’affermazione “ha esibito un CV un po’ sciatto in cui si confonde il Consiglio delle ricerche con una Fondazione per la scienza”, il mio CV ufficiale mostrato nel sito del CNR è in Inglese ed è stato redatto tenendo conto che non molti negli Stati Uniti conoscono il ruolo del CNR per cui ho indicato il CNR come “Italian National Science Foundation” che ritradotto in Italiano da Sirilli come “fondazione per la scienza” induce a credere che io abbia fatto confusione sul Consiglio delle ricerche. Sono sicuro che alcuni ricorderanno che l’ente che svolge almeno in parte il ruolo del CNR in USA è proprio l’NSF (National Science Foundation) ente che non è una fondazione all’Italiana ma un ente governativo vero e proprio come il CNR anche se ha come ruolo principale il finanziamento della ricerca, e quindi solo parzialmente rispecchia il CNR.

Per quel che riguarda l’affermazione “Il Consiglio scientifico è un organismo burocratico – inteso come parte di una burocrazia con la B maiuscola – in cui operano persone che con fatica, impegno e dedizione lavorano lontano dai riflettori discutendo, leggendo e producendo documenti di policy con l’intento di risolvere concretamente i problemi sul tappeto.”, non mi pare che il vecchio consiglio scientifico generale fosse proprio un organismo burocratico e penso che non sarà così neppure per il nuovo, ma qui non posso che rimettermi al Presidente, persona di altissima statura morale e scientifica, per la definizione precisa del ruolo di questo organo. Se tale ruolo non sara’ consistente con le mie capacita’ e la mia disponibilità di tempo, non esiterò a ritirarmi come ho fatto altre volte in altri incarichi.

Riporto per i lettori l’estratto del nuovo regolamento del CNR dove si definiscono almeno formalmente i compiti del Consiglio Scientifico che mi pare abbia principalmente finalità di indirizzo strategico e in cui ho difficoltà ad identificare gli aspetti Burocratici con la B maiuscola…

 

Art. 8 (Consiglio scientifico)

1. Il consiglio scientifico svolge funzioni propositive di visione strategica nonché funzioni consultive in materia di programmazione.

2. Il consiglio scientifico è formato da dieci componenti scelti tra scienziati italiani e stranieri di alta qualificazione a livello internazionale, con professionalità ed esperienza rappresentative delle macroaree di ricerca del CNR di cui: due provenienti dalla comunità scientifica del CNR, i restanti provenienti dalla comunità scientifica ed economica nazionale, europea e internazionale.

3. L’individuazione dei componenti provenienti dal CNR e dalla comunità scientifica ed economica nazionale, europea e internazionale è effettuata attraverso una rosa di candidati non inferiore a venti, espressi da un comitato di selezione composto da cinque esperti nominati dal consiglio di amministrazione su indicazione di primarie istituzioni di ricerca di livello internazionale, e di primarie associazioni di categoria del mondo imprenditoriale ed economico.

4. Il presidente del CNR convoca, determina l’ordine del giorno e presiede il consiglio scientifico partecipando alle riunioni senza diritto di voto.

5. Il consiglio scientifico:

a) elegge al suo interno un vice presidente;

b) esprime parere sul documento di visione strategica decennale, sul piano triennale di attività, sul bilancio di previsione e sul conto consuntivo annuali nonché sugli altri argomenti proposti dal presidente;

c) esprime parere sui progetti strategici di interesse nazionale, anche avvalendosi di peer review internazionali;

d) realizza analisi e approfondimenti funzionali alla elaborazione del documento di visione strategica decennale;

e) valida i dati sulla produttività scientifica da trasferire all’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 1 febbraio 2010, n. 76, utilizzando le competenze specifiche interne all’ente ed eventualmente esperti esterni che operano a titolo gratuito.

Mi preme sottolineare che visto il post scriptum la mia scelta non è stata fatta al posto di una persona interna al CNR quale Sirilli ma tra gli otto esterni… quindi non avessero scelto me, la commissione avrebbe scelto altra persona esterna.

Ringrazio delle gentili parole finali

Credo proprio che avesse ragione Petrolini: ce la dobbiamo prendere con chi ha preso improvvide decisioni, non con chi si pone liberamente e in maniera trasparente, a proprio rischio e pericolo, sul mercato delle conoscenze.

E chiudo con le parole dell’ultima scena di Casablanca che citerò in Inglese

This is the beginning of a beautiful friendship

con il collega Sirilli che spero di conoscere presto magari davanti ad una bella pasta catto-comunista a Roma in occasione di una delle riunioni del Consiglio Scientifico.

Alberto Sangiovanni Vincentelli

 

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2 Commenti

  1. Bella risposta! Sarò veramente lieto di mangiare con il collega Sangiovanni Vincentelli una bella pasta catto-comunista, ma ad una condizione: che sia io ad offrire, a Roma vige questa regola. E sarei ancora più contento se, come da lui auspicato, nascesse una magnifica amicizia. Per rimanere nella metafora romana dei tempi di Petrolini, “le grandi amicizie nascono dopo una scazzottata” – ma questo non è stato il nostro caso.
    P.S. Visto che ho sbertucciato il suo VC, mi sembra giusto, per par condicio, che gli faccia avere il mio.

  2. L’aspetto piu’ importante e sostanziale è che sia permesso al prof. Vincentelli d’incidere effettivamente sui problemi che impediscono l’innovazione e non sia invece la maniera facile per tacitarsi la coscienza oppure, peggio, uno specchietto per le allodole. Il problema della mancanza d’innovazione in Italia è un problema che va oltre il CNR ed è un altro problema politico insieme a mille altri.

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