«An Italian teacher has been suspended over a video made by her students that compared a security law drafted by Italy’s far-right interior minister, Matteo Salvini, to Mussolini’s racial laws, provoking a storm of protest against her suspension across the country. Rosa Maria Dell’Aria was last week suspended for 15 days on half pay after an investigation by the education ministry’s provincial authority in Palermo found she had not “supervised” her students’ work. […] The students, aged 15 to 16, compared the fascist-era racial laws introduced in Italy by Benito Mussolini to Salvini’s security decree, approved by parliament the previous month. The law left hundreds of asylum seekers in legal limbo by removing humanitarian protection for those not eligible for refugee status. […] Dell’Aria’s students have written to the regional education authority expressing their support. “She was always impartial and it was us who came up with the comparison,” the letter wrote. “The images in the PowerPoint presentation were not chosen by the teacher, who only gave us a hand in fixing the text from a linguistic standpoint.”». La sospensione con stipendio dimezzato della docente di Palermo, colpevole di non aver vigilato sul lavoro dei suoi studenti, è arrivata fin sulle pagine del Guardian. Secondo Tomaso Montanari e Francesco Pallante, la vicenda «chiama in causa fondamentali princìpi costituzionali, quali la libertà di insegnamento (art. 33), il diritto all’istruzione (art. 34), la libertà di manifestazione del pensiero (art. 21)». Di seguito pubblichiamo i link agli articoli del Guardian e di Montanari e Pallante, come pure il video integrale all’origine del provvedimento disciplinare.

 

 

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25 Commenti

  1. Da: Marco Travaglio, FQ 19/5/2019 “Le basi del mestiere”

    “Leggi razziali. Norme infami varate dal nazismo e dal fascismo negli anni 30, che produssero le persecuzione, le deportazioni e lo sterminio di oltre 6 milioni di ebrei, zingari e gay. Per fortuna, nessuna legge lontanamente simile, cioè discriminante per etnia o inclinazioni sessuali, è mai stata varata in Italia. E, se qualcuno la tentasse, il Quirinale la respingerebbe e la Corte costituzionale la casserebbe. Il primo dl Sicurezza di Salvini è in parte assurdo e controproducente, moltiplica gli immigrati clandestini ed è ancora sub judice della Consulta. Il secondo, annunciato da Salvini ma stoppato da Conte e M5S per varie incostituzionalità e sgrammaticature, è ancor più demenziale, ma non discrimina alcuno. Giusto, come rivendica la prof di Palermo, lasciar liberi gli studenti di paventare un ritorno agli anni 30 e assurdo sospendere lei: purché, quando torna, insegni loro che cosa furono la Shoah e le leggi razziali, per evitare di banalizzarle con paralleli impropri.”

    Anche il resto dell’articolo contiene un piccolo ma interessante dizionario del millennio suggerendo come questi termini abusati siano ad uso e consumo di anatre starnazzanti, a destra come a sinistra.
    https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2019/05/19/le-basi-del-mestiere/5190293/

  2. Giusto per definire i confini di questa manfrina d’accattonaggio, funzionale solo a chi non sa cosa proporre a destra, se non il passato morto a testa in giù, e a chi a sinistra non sa proporre nulla di diverso dall’incutere la paura del Babau, forse perché avendo avuto la possibilità di cambiare si è completamente asservito ed irreggimentato al capitalismo e si è ritrovato con entrambi i piedi nel fallimento neoliberista, elargitore solo di disuguaglianze sociali e della crisi profonda dei sistemi democratici,

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/05/19/fascisti-leterna-scorciatoia-di-usare-il-termine-sbagliato-da-trump-a-salvini-veri-rischi-leader-democratici-senza-ideali/5174472/

    Il tutto per nascondere la completa, profonda e irreversibile mancanza di ideali.
    Buona apocalisse a tutti (cit.)

  3. La professoressa ha guidato i suoi studenti, come ha fatto per tanto tempo. Non può essere accusata di nulla, specie in questo momento, in cui di nulla viene accusato chi si dice fascista.
    Tutti discutono dell’accostamento fatto dagli studenti, e seriamente. Questo mi pare un segno che la scuola non è lontana dal mondo. Siamo abbastanza forti per discutere le idee di tutti? Questi giovani dovrebbero essere censurati dai prof.? Dovrebbero ripetere le parole del potente di turno?

  4. UNA PROFESSORESSA SOSPESA E L’INUTILITÀ DI ALCUNI DISTINGUO
    Premessa 1) Innanzitutto non è vero che non si possa discutere di politica a scuola e ne è prova la meritoria iniziativa del Quotidiano in classe. 2) Nella scuola italiana e nei manuali di storia circolano errori storici da far rabbrividire: a) il fascismo divenne dittatura solo nel 1925! Purtroppo Mussolini già nel 1921 nel discorso alla Fiera di Roma propose la proporzionale etnica per gli Ebrei; purtroppo Mussolini prese il potere con la Marcia su Roma. C’è di peggio: spesso si legge che il fascismo fu un “totalitarismo imperfetto”; non è vero Mussolini istituì campi di concentramento, di smistamento e di sterminio e il peggiore fu quello di Arbe (Rab), ma anche Gonars, Monigo, Renicci. Non esiste un fascismo “buono”. In ogni caso si leggano i lavori di Carlo Spartaco Capogreco e gli atti della Commissione Anselmi.

    Punto di forza del lavoro degli studenti di Palermo è la diapositiva del “respingimento” della St. Louis: porti chiusi agli Ebrei che fuggivano dall’Europa. Sarebbe stato bene svilupparlo.
    Non è censurabile l’accostamento tra la deportazione dal ghetto di Roma e lo sgombero del CARA di Castelnuovo di Porto: in ambedue i casi a chi veniva portato via non fu detto per quale destino; si leggano le istruzioni per i cittadini di Roma: le famiglie, sorprese in pieno sonno e ancora disorientate, venivano informate con un avviso bilingue che avrebbero dovuto abbandonare le proprie case: «Insieme con la vostra famiglia e con gli altri ebrei appartenenti alla vostra casa sarete trasferiti. Bisogna portare con sé: viveri per almeno 8 giorni, tessere annonarie, carte d’identità e bicchieri. Si può portare via una valigetta con effetti e biancheria personali, coperte ecc., danari, gioielli. Chiudere a chiave l’appartamento e prendere la chiave con sé. Ammalati, anche casi gravissimi, non possono per nessun motivo rimanere indietro. Infermeria si trova nel campo. Venti minuti dopo la presentazione di questo biglietto, la famiglia deve essere pronta per la partenza». Chiudere a chiave casa e conservare la chiave! Un inganno che faceva intendere la possibilità del ritorno. (S. Haia Antonucci et al., Roma 16 ottobre 1943. Anatomia di una deportazione, Roma 2006, p. 41 file:///C:/Users/Piero/Downloads/Roma_16_ottobre_1943._Anatomia_di_una_de.pdf )
    Alcune criticità vi sono nella diapositiva che accosta il titolo del Corriere della Sera che annuncia le leggi razziali del 1938 con il cosiddetto Decreto Sicurezza. Sia ben chiaro: l’immagine non dice che il Ministro dell’Interno è eguale a Mussolini e tantomeno offende il nostro Presidente della Repubblica. Il fatto è che il Testo coordinato del Decreto Legge 113 del 2018 http://www.dirittoegiustizia.it/allegati/GazzettaUfficiale_281_2018_TestoCoordinatoDecretoSicurezza.pdf agli artt. 13 e 14 suscita perplessità e analogie perché la limitazione dell’iscrizione anagrafica può comportare (non sempre) la limitazione dell’accesso ad alcuni servizi (scuola e sanità ad esempio) e qui hanno ragione gli studenti e la professoressa che nel commento hanno detto “si rischia”, “potrebbe accadere”. Forse non avrei messo l’immagine dell’on. Salvini bensì il testo commentato del decreto.
    Detto questo vorrei ricordare che nella scuola italiana i casi di professori “negazionisti” ci sono, e talvolta hanno anche vessato gli studenti, e non hanno mai avuto una sospensione di 15 giorni!
    Piero Morpurgo
    http://www.pieromorpurgo.com

    • Caro prof.Morpurgo,
      sulla premessa, completamente d’accordo.
      Sarebbe però interessante se si evidenziasse qual è il filo giuridico, qual è il senso logico univoco, quali gli aspetti concretamente sovrapponibili tra la promulgazione delle leggi razziali fasciste ed il decreto sicurezza del cazzaro verde (cit.). Dove cioè i due provvedimenti fanno parte della stessa pianta maledetta della discriminazione razziale. Questo almeno in termini teorici ed accademici.
      Dal punto di vista pratico e dell’istruzione pubblica, tutto il diritto dei ragazzi di affrontare il problema come preferiscono e della professoressa di parlarne, ma personalmente ritengo questo accostamento particolarmente stupido (nel senso che non realizza alcun passo in avanti nella discussione, anzi facilmente porta ad un arretramento di significato, banalizzando ulteriormente la questione, un po’ come le questioni che si accendono al bar sport). Nella mia esperienza infatti la banalizzazione di un problema grave, anche attraverso accostamenti azzardatamente superflui ed impropri, porta più spesso all’accettazione passiva diffusa (per abituazione) del gradino inferiore piuttosto che all’elevazione delle coscienze verso i più alti e condivisibili ideali umani. Questo non vuol dire non parlarne, ma parlarne in modo dialetticamente proficuo; e questo non può che comportare l’approfondimento e la distinzione degli argomenti e dei diversi aspetti della questione in discussione.
      Cordialmente

    • Caro Piero,
      a casa tua come a casa mia, di quelle leggi e delle loro consequenze e’ rimasta una memoria profonda, testo del biglietto del 16 Ottobre incluso. No, il paragone e’ veramente fuori dal mondo e, come gia’ detto da altri, banalizza tutto e non fa capire niente.
      Cari saluti,
      Giorgio Sirugo, Philadelphia

  5. Episodio squallido e preoccupante. Che però segue agli anni di mancata applicazione , ma anche della sola presa in considerazione , della legge Mancini, 1993. E le occasioni si stavano facendo sempre più frequenti ed esplicite. Quali sono le tappe tecniche di questo tipo di sospensioni? Chi denuncia o segnala e chi decide?

  6. Questi fatti, quello che sta succedendo in Italia, certe rappresentazioni (col rosario) ricordano molto da vicino, straordinariamente da vicino, quello che è successo in Ungheria con Fidesz e con Orbán… E non tranquillizzano di certo gli intellettuali che si producono in dotti distinguo, a puntualizzare che no, giammai, per carità, noi no…

    • Stia tranquillo dietro il suo anonimato imbelle,
      in Italia abbiamo la Costituzione ed un certo numero di organi giuridici di vario ordine e grado che impediscono che si discrimini in base al sesso, razza etc.

      E stia tranquillo anche sul fatto che per capire (e tentare di risolvere) i problemi complessi è necessario distinguere, puntualizzare e discernere, non certo semplificare in modo raffazzonato come l’intera classe politica tende a fare, in particolare modo in periodo elettorale, giusto perché sa che è il modo più efficace di prendere voti da chi si bea di ragionare con l’intestino, abituato come è a tifare piuttosto che attivare il cervello.

    • E lei stia più sereno col suo non anonimato belluino e arrogante, e provi a seguire il ragionamento, se le riesce. Anche in Ungheria avevano e hanno Costituzione e un certo numero di organi giuridici di vario ordine e grado… O pensa forse che la Costituzione non si possa cambiare legalmente e non si possano sterilizzare, sempre legalmente, gli organi di controllo?

  7. A me pare che la questione essenziale connessa alla triste vicenda della sanzione alla professoressa Dell’Aria non sia se il parallelismo proposto dalla rilettura studentesca di storia e attualità stia scientificamente in piedi (personalmente, propenderei per il no).
    Il punto fondamentale della questione a me pare invece un altro: il docente (di scuola statale) ha o non ha un “dovere di vigilanza” (e un consequenziale “dovere di censura”) sul pensiero dei propri studenti?
    Il compito del docente è quello di formare studenti che ragionino conformemente a linee prestabilite (magari dal governo di turno, di qualsiasi colore sia)? E, ove questi manifestassero dissenso, è in capo al docente un dovere di intervento (come?) con azioni di censura (quali?)? Quale precisa noma giuridica stabilisce un tale dovere?
    La questione, per me, è principalmente questa.
    Infliggere una sanzione – di qualsiasi entità – a un docente per “mancata vigilanza sul pensiero” a me pare gravissimo in sé: a prescindere che si critichi un ministro in carica, piuttosto che Stalin o Pol Pot.
    Chi pensa che quel dovere esista (di nuovo: in base a quale norma giuridica?) nei fatti asservisce il docente al potere di turno (forse è questo il disegno prospettico?): fa del docente non più un Maestro, quale idealmente egli dovrebbe essere, ma un guardiano ringhioso di una verità imposta (rossa, nera, gialla o verde non importa).
    Quale dovere (e potere) di censura avrebbe un docente nei confronti di uno studente che si presentasse con una maglietta rossa, su cui campeggiano falce, martello e un “viva Stalin”?
    Un tale “dovere”, mi pare, è compatibile solo con la dittatura: non con l’ordinamento di Paesi formalmente democratici (qualsiasi cosa il termine significhi).
    Mi sembra preferibile ritenere che la Scuola (senza aggettivi bassamente propagandistici, ma con la maiuscola) di uno Stato democratico abbia doveri non di controllo, ma di sviluppo delle menti. Una Scuola che educhi alla Libertà, che è poi lo stesso di una Scuola che educhi (criticamente, non dogmaticamente) alla Verità (si può dare una Libertà che non sia vera? Si può dare una Verità che non sia libera?)
    Così, se una tesi appare insensata o infondata, potremo riflettere insieme ai nostri alunni, e farli riflettere attraverso gli strumenti della cultura. Chiedere un supplemento di studio. Suggerire risposte diverse. Ma non mai censurarne il pensiero.
    Un’ultima considerazione. Dovrebbe essere ovvio, dove ancora viva il diritto, che di eventuali atti illeciti ne risponde chi pone in essere l’illecito: se lo studente valica il limite e transita nel calunnioso o nel diffamatorio, con atti aventi potenzialmente rilevanza penale, ne risponderà lui (se imputabile) o i di lui genitori. Non il docente in quanto suo docente.
    Insomma, a mio avviso ridurre la vicenda a banale questione strumentale, pro o contro questa o quella fazione politica, è riduttivo e non mi pare cogliere quanto ci sia in gioco, e quanto importante sia questa posta.

  8. Ricordo un tema che feci al Liceo in cui accomunavo il Cristianesimo al Marxismo. Il Prof. mi mise un bel 5 dicendo che il tema era scritto in ottimo italiano, ma totalmente ‘sbagliato’ da un punto di vista storico e filosofico e che le conoscenze trasmessemi dalla scuola mi avrebbero consentito di non fare questo ‘sbaglio’ di prospettiva. Io naturalmente mi arrabbiai, ma col senno di poi ho più volte ringraziato l’insegnamento di quel Prof. Insegnamento che la Professoressa di Palermo non ha voluto fare. Colpevolmente. Per questo ritengo sia giusto averla sospesa.

    • Ammirevoli, le certezze granitiche del professore. Sarebbe interessante capire se considerasse inappellabilmente “sbagliato” l’accostamento perché cristiano o perché marxista. In ogni caso, è un peccato che tra le “conoscenze trasmesse dalla scuola” (o, simpliciter, tra quelle del professore così tranchant) non figurasse, evidentemente, quella di Bloch…

    • @Cervasato: Io non ho la minima idea di chi sia Bloch e nemmeno mi interessa. Non ho e non voglio avere la Sua sterminata cultura. Volevo solo sottolineare che un docente non può nascondersi dietro al fatto che le idee del video sono le idee degli studenti e come tali non sono censurabili. Nessuna idea è censurabile, ma la funzione inderogabile della scuola è quella di favorire il confronto di idee mediante la conoscenza, il dibattito e la maturazione delle convinzioni. Quindi la benemerita Professoressa ha volontariamente ‘rinunciato’ al suo ruolo, dimostrando di non essere idonea all’insegnamento e quindi per me è giusto che sia stata sospesa. Almeno sospesa, è il minimo sindacale!
      Il mio Professore mi fece riflettere. Alla fine io non ero d’accordo con lui lo stesso, ma mi fece apprezzare ed elaborare punti di vista non banali che in prima battuta non avevo considerato. Per questo gli sarò sempre grato, al punto di non aver sentito il bisogno di leggere Bloch, del quale, ripeto non me ne frega una mazza.

    • Caro Braccesi, La ringrazio per l’immeritata considerazione, ma devo ahimé disilluderLa: la mia cultura è tanto poco sterminata, che basta una risposta in ottimo italiano come “non me ne frega una mazza” per metterla completamente in crisi.
      Peraltro, nel merito continuo a non comprendere come possano essere compatibili sul piano logico: (a) “nessuna idea è consurabile” con: (b) “è giusta la sospensione della docente per non avere censurato.” A me pare un “non sequitur”, ma certamete sono io a non saper cogliere la sottigliezza argomentativa.
      Per dare, tuttavia, un positivo contributo alla discussione, segnalo la presa di posizionedi cui al link:
      http://www.flcgil.it/rassegna-stampa/nazionale/prof-sospesa-l-appello-degli-umanisti-a-mattarella-provvedimento-intimidatorio-sia-ritirato.flc
      Con inscalfibile stima.

    • @Gervasato:(a) “nessuna idea è consurabile” con: (b) “è giusta la sospensione della docente per non avere censurato.”. La questione non l’ho posta in questi termini.
      Nessuna idea è censurabile è un assioma della democrazia e come tale non va condiviso, ma premesso. Le parrà strano, ma io lo premetto sempre.
      La Prof., secondo il mio parere, non ha colpa per ‘non aver censurato’, giacchè, per l’assioma precedente la censura non è ammessa. Lei ha omesso di ricoprire il ruolo di Insegnante e quindi ha mancato nella sua funzione principale, quella per cui riceve lo stipendio e ricopre un ruolo. Gli studenti possono e devono fare una tesina in piena autonomia, ma le argomentazioni devono discendere da un confronto storico argomentato promosso dall’insegnante. Quella che hanno espresso non è un opinione, ma una presa di posizione di tipo politico strumentale non suffragata da un percorso di studio. Per carità, si può non prendere provvedimenti contro la Prof., magari sarebbe stato anche meglio, ma non si può non sottolineare che lei ha rinunciato a svolgere la sua funzione. Se lo ha fatto volutamente o magari avesse ‘ispirato’ la posizione degli studenti, allora sarebbe anche ignorante e quindi maggiormente inadeguata a fare l’insegnante.
      Quanto all’episodio che mi riguarda sull’accostamento del Cristianesimo al Marxismo doveva valere come un semplice esempio. In ogni caso il 5 inflittomi dal mio Prof. ( che rimase un 5 simbolico, di stimolo alla riflessione) mi fu dato per aver basato le mie affermazioni su premesse ‘false’ storiche e filosofiche. Questioni storiche e filosofiche che avrei dovuto conoscere e che avevo superficialmente ignorato. Quanto a Bloch, che le sta a cuore, da filosofo, intese superare e contestare a Marx di aver ignorato la componente utopica e religiosa insita nell’uomo. Ciò dà ragione al mio Professore: Marx escludeva che il suo pensiero fosse accostabile al Cristianesimo. E Bloch lo dimostra.
      Il non me ne frega una mazza era evidentemente riferito al fatto che non mi importava, per quello che avevo inteso di dire, di dover entrare nel merito della piccola vicenda scolastica, citata solo per esempio.
      La stimo, per carità, ma se ha bisogno della CGIL per dar forza alle sue argomentazioni, mi delude.

  9. @Braccesi.
    Chiedo scusa, e se invece il suo professore avesse trovato interessante il suo accostamento e le avesse messo la sufficienza, avrebbero dovuto sospenderlo? Perché non ha controllato magari che Marxismo e Cristianesimo siano tenuti ben separati l’uno dall’altro?
    Ma stiamo scherzando?
    Non stiamo parlando di un docente che, entrato in aula, si mette a leggere il giornale con, magari, i piedi sul tavolo.
    E nemmeno di un docente che non annota le assenze nel registro.
    Non ho parole.
    In compenso ho paura per i tempi che corrono.

    Emanuele Martelli

    • Se avesse fatto in modo che il mio tema avesse risonanza e fosse stato pubblicato sul sito del Comune della mia Città, SI, avrebbero dovuto sospenderlo.

    • Braccesi: suvvia, una sospensione di 15 giorni non te la dànno neanche se meni il preside. Salvini, che è più astuto dei funzionari più realisti del re, ha avuto toni assolutamente concilianti sulla vicenda, come avrete letto.

  10. @Valiante @Sirugo Miei cari, carissimo Giorgio, avete anche ragione, forse. Da insegnante avrei fatto togliere, l’immagine dell’On. Salvini. Tuttavia la voce narrante insisteva sulla privazione di diritti elementari quali quello di andare a scuola. La politica sull’immigrazione e sulla scuola è stata animata da rigidità pazzesche e da deliri inconcepibili. Di alcuni di questi problemi ne tratto qui: http://www.gildaprofessionedocente.it/news/dettaglio.php?id=673. Scopro poi solo ora (colpa mia) che le questioni toccate dagli studenti sono più gravi; lo scopro perché suscita giusto orrore il “riscatto” che si sarebbe inventato l’On. Salvini: art 12. 6. Il vettore aereo, marittimo o terrestre e’ tenuto ad accertarsi che lo straniero trasportato sia in possesso dei documenti richiesti per l’ingresso nel territorio dello Stato, nonche’ a riferire all’organo di polizia di frontiera dell’eventuale presenza a bordo dei rispettivi mezzi di trasporto di stranieri in posizione irregolare. In caso di inosservanza anche di uno solo degli obblighi di cui al presente comma, si applica la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da lire un milione a lire cinque milioni per ciascuno degli stranieri trasportati.
    Notate nulla di strano? Il riscatto è in lire! Perché? Purtroppo il decreto legislativo 286 del 1998 riporta queste firme: Dato a Roma, addi’ 25 luglio 1998 SCALFARO PRODI, Presidente del Consiglio dei Ministri TURCO, Ministro per la solidarieta’ sociale DINI, Ministro degli affari esteri NAPOLITANO, Ministro dell’interno FLICK, Ministro di grazia e giustizia CIAMPI, Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica BINDI, Ministro della sanita’ BERLINGUER, Ministro della pubblica istruzione e dell’universita’ e della ricerca scientifica e tecnologica TREU, Ministro del lavoro e della previdenza sociale BASSANINI, Ministro per la funzione pubblica e gli affari regionali Visto, il Guardasigilli: FLICK. Ho scoperto questo seguendo un dibattito in TV (la citazione dell’art. 18 era sbagliata, ma il fatto vero). Ora non mi interessa “e allora il PD”, mi angoscia capire: DOVE ERAVAMO? Perché la stampa non ha denunciato? Perché non mi sono accorto della barbarie che si stava costruendo? In quel decreto legislativo agli artt. 39-40 si permette di frequentare la scuola solo agli studenti con il permesso di soggiorno, MA questo lo so bene: noi li abbiamo sempre iscritti e nessuno ci ha mai fatto una sanzione disciplinare. Ora fioccano le sanzioni e bisogna capirne le ragioni. Un abbraccio

  11. “In quel decreto legislativo agli artt. 39-40 si permette di frequentare la scuola solo agli studenti con il permesso di soggiorno”

    Solo per amor di precisione, l’art. 45 D.P.R. 394/99 (regolamento di attuazione del D.lgs. 286/98), ad oggi vigente (per quanto mi risulta) così recita testualmente:

    “1. I minori stranieri presenti sul territorio nazionale hanno diritto all’istruzione indipendentemente dalla regolarità della posizione in ordine al loro soggiorno, nelle forme e nei modi previsti per i cittadini italiani. Essi sono soggetti all’obbligo scolastico secondo le disposizioni vigenti in materia. L’iscrizione dei minori stranieri nelle scuote italiane di ogni ordine e grado avviene nei modi e alle condizioni previsti per i minori italiani. Essa può essere richiesta in qualunque periodo dell’anno scolastico. I minori stranieri privi di documentazione anagrafica ovvero in possesso di documentazione irregolare o incompleta sono iscritti con riserva. 2. L’iscrizione con riserva non pregiudica il conseguimento dei titoli conclusivi dei corsi di studio delle scuole di ogni ordine e grado (…).”

    Attualmente, quindi, la scuola italiana è per fortuna aperta a tutti i minori, “indipendentemente dalla regolarità della posizione”.

  12. @Cervesato Giusta osservazione… tuttavia poiché non ci facciamo mancare niente nel 2007 c’è stato un ulteriore provvedimento interpretativo del D.lgs. 286/98 che rende più contorta la vicenda http://www.camera.it/parlam/leggi/deleghe/07154dl.htm. Non è questo il problema: nelle scuole e negli ospedali accogliamo tutti. Il punto è: 1) perché le Autorità sono state così severe con un lavoro di studenti di una seconda superiore e non con “linguaggi” legislativi offensivi dei principi della Costituzione? perché il “riscatto” di Salvini è censurato e quello di Prodi no? 2) perché i professori negazionisti che mettono 2 agli studenti che difendono la verità storica non vengono censurati? 3) a riprova di un clima preoccupante ad oggi -5 mesi del 2019- sono state arrestate 45 maestre per presunte violenze mentre in tutto il 2018 furono 47 e -in genere- le maestre vengono assolte dopo anni di sofferenze. Questo dispiegarsi di sanzioni nei confronti di chi lavora a Scuola deve preoccupare.

  13. Per ricordare chi non giurò fedeltà nel ’31:
    Giuseppe Antonio Borghese, estetica.
    Ernesto Buonaiuti, storia del cristianesimo.
    Aldo Capitini, segretario-economo.
    Mario Carrara, antropologia criminale e medicina legale.
    Gaetano De Sanctis, storia antica.
    Antonio De Viti De Marco, scienza delle finanze.
    Floriano Del Secolo, lettere, italianistica.
    Giorgio Errera, chimica.
    Cesare Goretti, filosofia del diritto.
    Giorgio Levi Della Vida, lingue Semitiche
    Fabio Luzzatto, diritto civile.
    Piero Martinetti, filosofia.
    Bartolo Nigrisoli, chirurgia.
    Errico Presutti, diritto amministrativo.
    Francesco Ruffini, diritto ecclesiastico.
    Edoardo Ruffini, storia del diritto.
    Lionello Venturi, storia dell’arte.
    Vito Volterra, fisica matematica.

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