Riproponiamo qui un articolo uscito il 6 marzo sul Fatto quotidiano relativo alla sentenza del TAR del Lazio che richiede a Cineca la restituzione di 18,7 milioni di fondi pubblici ricevuti dal MIUR per il 2015.
L’articolo del Fatto sottolinea (come già più volte in passato) la natura promiscua del CINECA che opera
come soggetto pubblico quando si tratta di ricevere erogazioni statali tramite affidamenti diretti, dunque senza fare le gare, e di diritto privato quando vende servizi di mercato ad aziende pubbliche e private come l’Eni o la Fiat, Tetra Pack o Unipol.
Il MIUR, al corrente di questo fatto dal 2010 attraverso
segnalazioni, sentenze e pronunce delle autorità di vigilanza e giurisdizionali sull’illegittimità degli affidamenti e delle sovvenzioni pubbliche.
non ha rilasciato commenti.
Ricordiamo che Presidente e Organi statutari del CINECA sono espressione degli atenei, mentre il Direttore è espressione del MIUR.
L’articolo del Fatto può essere letto qui
Cineca: finanziato anche dalle università; mi domando se i programmi di gestione – quella modulistica assurdamente complicata – delle pagine dei docenti e di altro, appello di esami ad es., sono stati ceduti gratis o venduti ai finanziatori.
Fa mucchio coll’Anvur, irremovibile nei suoi obiettivi e nelle sue scelte. Con quanto costano, eh, se ne faceva di ricerca …
Col Consip, anche questo paraministeriale; la sede del Consip sembra una fortezza o il Pentagono.
Ce ne sono soldi da sprecare: ora vogliono smantellare le Vele di Scampia; quanto sono costate, quanto costerà smantellarle, dove andranno gli abitanti, in altre abitazioni, ovviamente, da costruire con i soldi di chi ? Faranno la colletta a Scampia stessa?
Non si facciano paragoni assurdi.
Le vele di Scampia sono immonde case popolari e siccome il diritto all’abitazione dignitosa è sancito dalla Costituzione Italiana, dalla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e dalla Convenzione internazionale sui diritti economici, sociali e culturali, ci vorrebbero mille di questi cosiddetti sprechi di soldi.
Gravissima è l’assenza di un piano nazionale di edilizia abitativa pubblica che aiuterebbe dal punto di vista economico, del lavoro, della giustizia sociale e della legalità. Altro che spreco!
Riguardo alla chiosa, in uno Stato con il minimo di tutele sociali non dovrebbero esistere collette, lotterie, arance, e maratone come avviene per la ricerca e la salvaguardia della salute dell’individuo e del territorio, ma si potrebbe contare sulla pianificazione della necessaria spesa pubblica.
Magari un giorno questi discorsi saranno oggetto di studio di Scienze dell’antichità sempre che questi Studi non saranno considerati uno spreco di soldi, si capisce.
La sentenza attuale non è una sorpresa. E’ la logica conseguenza del fatto che la Corte Europea di Giustizia ha già stabilito che Cineca non è in house a MIUR. Di conseguenza, se MIUR gli affida compiti senza gara viola la legge sugli aiuti di Stato. Dunque, non è una novità, ma un deliberato perseverare nell’errore…