G. Ferrer Esteban (Fondazione G. Agnelli e D. Poliandri (INVALSI): «Gentile Redazione di Roars, […] Il 18 luglio 2017 Roars ha pubblicato un post [Il modello-insegnante della Fondazione Agnelli] in cui Giovanni Carosotti e Rossella Latempa criticano la metodologia e, di conseguenza, i risultati della ricerca sulle ‘osservazioni in classe delle pratiche didattiche’, svolta nell’ambito del progetto “Valutazione e Miglioramento”, coordinato dall’Invalsi, in collaborazione con la Fondazione Agnelli. La critica si basa su materiali di lavoro disponibili sul sito dell’Invalsi e su brevi anticipazioni, incluse alcune statistiche descrittive, presenti sul sito della Fondazione Agnelli. […] Ogni critica sulla metodologia e i risultati della ricerca è benvenuta, ma farla prima che i risultati siano noti ci pare un po’ affrettato.»

G. Carosotti e R.Latempa: «Che il documento da Voi pubblicato fosse solo l’anticipazione di una ricerca più ampia, e che i risultati fossero comunque provvisori è chiaramente riportato nell’articolo. […] Ci è sembrato, infatti, di avere a disposizione documenti sufficienti per valutare la metodologia adoperata […] Se i dati da Voi anticipati fossero, del resto, inattendibili non avrebbe senso la decisione di pubblicarli in anticipo di un anno e senza condivisione sui siti istituzionali (MIUR, INVALSI). Se vi siete presi la responsabilità di farlo, diventa legittimo un loro commento proprio da parte di coloro la cui professionalità è messa in discussione: noi insegnanti.»

Riceviamo e volentieri pubblichiamo la lettera inviataci da Gerard Ferrer-Esteban (Fondazione Agnelli) e Donatella Poliandri. (INVALSI), come pure la replica di Giovanni Carosotti e Rossella Latempa.

Link all’articolo di G. Carosotti e R. Latempa: Il modello-insegnante della Fondazione Agnelli


Gentile Redazione di Roars,

in relazione al post pubblicato ieri da Giovanni Carosotti e Rossella Latempa a proposito di un progetto di ricerca coordinato da invalsi, in collaborazione con Fondazioni Agnelli, vi saremmo grati se poteste pubblicare il seguente chiarimento:

Il 18 luglio 2017 Roars ha pubblicato un post in cui Giovanni Carosotti e Rossella Latempa criticano la metodologia e, di conseguenza, i risultati della ricerca sulle ‘osservazioni in classe delle pratiche didattiche’, svolta nell’ambito del progetto “Valutazione e Miglioramento”, coordinato dall’Invalsi, in collaborazione con la Fondazione Agnelli. La critica si basa su materiali di lavoro disponibili sul sito dell’Invalsi e su brevi anticipazioni, incluse alcune statistiche descrittive, presenti sul sito della Fondazione Agnelli. Al momento attuale i dati delle osservazioni sono ancora in corso di elaborazione e il rapporto finale sarà pubblicato, verosimilmente, entro l’anno. Ogni critica sulla metodologia e i risultati della ricerca è benvenuta, ma farla prima che i risultati siano noti ci pare un po’ affrettato.

Grati per l’attenzione. Molti cordiali saluti

Gerard Ferrer-Esteban. Fondazione Agnelli
Donatella Poliandri. INVALSI


Gent.le Gerard Ferrer-Esteban

Gent.le Donatella Poliandri,

siamo contenti che il nostro articolo abbia ricevuto la Vostra attenzione. Ci stupisce, tuttavia, che riteniate le nostre osservazioni poco pertinenti, per via della parzialità dei dati a cui esse si riferiscono. Che il documento da Voi pubblicato fosse solo l’anticipazione di una ricerca più ampia, e che i risultati fossero comunque provvisori è chiaramente riportato nell’articolo. Noi abbiamo semplicemente tenuto conto delle indicazioni metodologiche da Voi indicate, ritenendole significative in quanto coerenti con il Vostro lavoro storico e con Vostre altre pubblicazioni. Ci è sembrato, infatti, di avere a disposizione documenti sufficienti per valutare la metodologia adoperata (non solo quelli pubblicati da INVALSI relativi ad un incontro informativo del 2015, ma anche i rapporti e lavori di letteratura indicati nelle risposte ai commenti).

Da quei presupposti metodologici, Voi giungete a conclusioni assai impegnative, che difficilmente – immaginiamo – potranno essere rovesciate dai risultati definitivi; le percentuali indicate nel documento, infatti, sono così drastiche da lasciare ben poco spazio a questa ipotesi. Se i dati da Voi anticipati fossero, del resto, inattendibili non avrebbe senso la decisione di pubblicarli in anticipo di un anno e senza condivisione sui siti istituzionali (MIUR, INVALSI). Se vi siete presi la responsabilità di farlo, diventa legittimo un loro commento proprio da parte di coloro la cui professionalità è messa in discussione: noi insegnanti.

Non riteniamo “frettoloso” il nostro commento ad un giudizio reso pubblico prima del dovuto e così significativamente negativo per la classe docente.

Cordialmente, nella speranza che un reale e aperto confronto con la classe docente possa davvero realizzarsi nel rispetto di tutte le posizioni critiche,

Giovanni Carosotti, Rossella Latempa

Print Friendly, PDF & Email

3 Commenti

  1. Io credo che G. Ferrer Esteban (Fondazione G. Agnelli) e D. Poliandri (INVALSI) abbiano qualche buona ragione per recriminare nei confronti di Carosotti e Latempa. Infatti, sono totalmente d’accordo con Alberto Baccini che sul Gruppo Facebook di Roars ha scritto:
    __________
    «Le anticipazioni si fanno per giornalisti compiacenti. Non per essere criticate»
    __________

    In questo caso, “prima che i risultati siano noti”, le “brevi anticipazioni” sono state tempestivamente rilanciate (23.06.2017) sulla prima pagina del Corriere (articolo di fondo di Maurizio Ferrera), giusto otto giorni dopo l’uscita sul sito FGA:


    ___________
    Che due insegnanti come Carosotti e Latempa pretendano di replicare senza aspettare che escano i risultati definitivi (entro l’anno – sono solo sei mesi, dopo tutto), denota una poco urbana impazienza che finisce per confermare i pregiudizi negativi che circolano sulla categoria degli insegnanti.
    I quali, oltre che essere corresponsabili della disoccupazione giovanile, dimostrano un’imperdonabile mancanza di savoir-faire quando disturbano il manovratore.

    • Potremmo commentare “Affermazioni drastiche non aiutano il confronto costruttivo, la pacata riflessione empirica”, come scriveva sul Corriere Maurizio Ferrera, collega non giornalista compiacente, all’indomani della pubblicazione su Il Mulino di alcuni articoli di critica alla valutazione firmati da membri della redazione Roars. Si tratta degli articoli che, come abbiamo documentato un paio di giorni fa, sembra siano alla base della decisione anvuriana di non considerare più il Mulino una rivista scientifica. https://www.roars.it/fedele-alla-linea/

    • Io mi rifiuto di credere che l’agenzia compia delle rappresaglie. Per esempio, su AUT-AUT io e Antonio Banfi (area 12) avevamo fatto un po’ di contropelo a Diego Marconi (quello che scambia l’esercizio di valutazione australiano con quello inglese, sbaglia la definizione di Impact Factor e scrive di scientometria citando Corriere della Sera, Sole 24 Ore e Repubblica invece della letteratura scientifica di riferimento, https://www.roars.it/diego-marconi-e-la-valutazione-della-ricerca-fascination-with-the-unknown/). Inutile dire che, in virtù della comprovata competenza, Marconi coordinava il sub-GEV di filosofia nella VQR 2004-2010. Il fatto che AUT-AUT sia stata depennata dalle riviste scientifiche dell’Area 12 non può che essere una coincidenza.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.