Nicola Casagli, profondamente scosso come tutti dai recenti fatti di cronaca, ha cercato rifugio nel Medioevo, ripercorrendo a suo modo la storia prestigiosa della prima Università del mondo occidentale: lo Studium Bononiensis. Vale la pena seguirlo. E nel frattempo: penitenziagite!
Reclutamento alla bolognese (liberamente estratto da Wikipedia, Enciclopedia Libera)
Era il Medioevo, poco dopo l’anno Mille, quando a Bologna nacque lo Studium, di fatto la prima Università del Mondo occidentale.
Per la precisione essa ebbe origine nel 1088 a seguito dell’incontro di insigni studiosi di diritto (glossatori) che furono chiamati (senza concorso) a commentare gli antichi Codici del Diritto Romano.
Di Diritto Tributario invece non volevano nemmeno sentir parlare.
L’Università di Bologna fu istituita come Libera e Laica organizzazione fra Studenti, che sceglievano e finanziavano in prima persona i docenti attraverso un sistema di raccolta delle donazioni, di fatto il primo modello di crowdfunding.
Pare che qualcuno avesse proposto di selezionare i professori con le soglie del B-index, un complicatissimo algoritmo per il calcolo delle citazioni delle pubblicazioni. Fu condannato all’esilio perpetuo a Roma dalle parti di Viale Trastevere.
Gli studenti erano legati tra loro da un giuramento di appartenenza e sceglievano liberamente i loro Rettori.
Ogni associazione (nationes) forniva ai propri membri varie forme di protezione e privilegi ed era incaricata del reclutamento dei docenti in piena Libertà e Autonomia.
Qualcuno oggi la chiamerebbe Casta baronale.
A partire dalla fine del XV secolo lo Stato (cioè il Comune di Bologna) provvedeva uno #stipendio per i docenti che entravano così a far parte dei Collegi dei Dottori relativi alla propria disciplina.
Nasceva così l’Università pubblica e statale.
Anche allora c’erano evidentemente i settori scientifico-disciplinari, ma non in numero spropositato come oggi (367), bensì solo undici: diritto, logica, astronomia, medicina, filosofia, aritmetica, retorica, grammatica, teologia, greco e ebraico per l’internazionalizzazione.
Nel 1158 l’Imperatore Federico Barbarossa promulgò la Costitutio Habita con cui l’Università venne tutelata come luogo di ricerca e di studio, indipendente e autonomo da ogni altro potere.
Pare che all’art.33 della Costitutio ci fosse scritto “L’Arte e la Scienza sono Libere e Libero ne è l’insegnamento”, ma era in Tedesco e nessuno più lo capì in seguito.
Forse risale proprio ai tempi del Sacro Romano Impero l’origine del termine Barone, che in antico germanico significa “guerriero” o “uomo libero”, mentre in tempi più recenti ha assunto ben altre accezioni.
Nel XVI secolo vennero istituiti i primi insegnamenti di “Magia Naturale” – ovvero ciò che conosciamo oggi come ANVUR – ma solo a fini scientifici perché nessuno si sognava di applicare tale controversa disciplina al reclutamento dei professori.
Nello stesso periodo l’Università divenne un centro di Eccellenza per l’Algebra, perché nel frattempo Gerolamo Cardano aveva scoperto la formula matematica per il calcolo dell’Indicatore Standardizzato di Performance Dipartimentale (ISPD), anticipando di secoli l’ANVUR e persino Gauss.
Si ricordano fra gli studenti dell’Ateneo bolognese figure prestigiose come Dante Alighieri, Francesco Petrarca, Guido Guinizelli, Cino da Pistoia, Cecco d’Ascoli, Re Enzo, Salimbene da Parma, Coluccio Salutati, Tommaso Becket, Paracelso, Erasmo da Rotterdam, Papa Niccolò V, Raimondo di Peñafort, Albrecht Dürer, san Carlo Borromeo, Torquato Tasso, Carlo Goldoni, Pico della Mirandola, Leon Battista Alberti e Niccolò Copernico.
A quei tempi insomma a Bologna ci venivano un po’ tutti, anche perché non era ancora stato inventato il numero chiuso e, evidentemente, i cervelli si attraevano invece di esportarli all’estero.
Nel XVIII secolo il Papa Benedetto XIV elargì all’Università di Bologna molti doni di materiale scientifico e incoraggiò l’Arte e la Scienza in vari modi.
Il resto è Storia.
Gli ultimi venti anni invece sono Tragicommedia, come per tutte le altre Università italiane.
Il Medioevo è Adesso.
Poenitentiam agite, appropinquabit enim regnum caelorum!
Tutto giusto, tranne l’esordio. A me (ed a Wikipedia, fonte notoriamente super affidabile) risulta che la prima Universita’ del mondo occidentale fu Parma, non Bologna.
“L’Università di Parma affonda le proprie radici prima dell’anno mille: il decreto imperiale del 962, conferito dall’Imperatore Ottone I al Vescovo di Parma Uberto (attualmente conservato nell’archivio vescovile) sancisce l’istituzionalizzazione a Parma di una scuola superiore di diritto, indirizzata alla formazione della professione notarile.”
Non che questo cambi granche’, al giorno d’oggi. Tutto il resto dell’articolo e’ ahime’ tristemente vero…
sempre da Wikipedia, risulta che prima ancora di Parma c’era Pavia:
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All’anno 825 risale il capitolare dell’imperatore Lotario I che costituì a Pavia la scuola di retorica per i funzionari del regno (ereditando a sua volta la tradizione della scuola di diritto, fondata dall’imperatore romano Teodosio I).
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Lotario batte Ottone e, se proprio, noi c’abbiamo pure Teodosio I …