Il Ministro Profumo ha da poco nominato i componenti il CNGR (Comitato nazionale dei garanti per la ricerca). La stampa ha accolto con favore la nomina. A ragione, poiché i designati sono indubbiamente scienziati di valore.

Resta qualche perplessità di metodo.

 

 

Renzo Rubele, nel commentare sul suo blog con un documentato post la decisione del Ministro, osserva che “In realtà non è stato dato di sapere molto sulle varie decisioni che hanno costellato la procedura, al di là del bando pubblicato sul sito del Ministero”.

In effetti, sarebbe stata buona cosa pubblicare, se non i verbali del processo di selezione, almeno i nomi dei preselezionati.

Leggi tutto qui: Nominato il comitato nazionale dei garanti per la ricerca.

A proposito del CNGR ci scrive anche un lettore, la cui lettera riportiamo integralmente di seguito:

Il giorno 28 aprile 2012 è stato nominato il Comitato nazionale dei garanti per la ricerca (CNGR) tra i cui componenti vi è il Prof. Barone attualmente presidente del GEV03 dell’ANVUR. Senza voler nulla togliere all’indiscussa eccellenza scientifica del Prof. Barone (celebrata in un articolo del Corriere del giorno successivo) mi chiedo come può la nomina soddisfare il bando che prevede i seguenti:

REQUISITI PER LA CANDIDATURA

I candidati debbono essere studiosi di alta qualificazione presso una università o un ente pubblico di ricerca in Italia o all’estero. Non debbono far parte, come componenti effettivi, alla data di scadenza del presente avviso, di altri comitati (o consigli o commissioni) permanenti, direttivi o consultivi, esistenti presso il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, o presso il Ministero della Salute, o presso l’ANVUR, né esercitare la rappresentanza legale di università o enti pubblici di ricerca.

http://www.istruzione.it/web/ricerca/dettaglio-news/-/dettaglioNews/viewDettaglio/18911/11213

forse che i GEV non sono comitati consultivi dell’ANVUR?

Perché introdurre in un bando di concorso un requisito da violare poi in maniera così eclatante? Non si poteva semplicemente non mettere vincoli? Sembra una forma di educazione all’illegalità sistematica di cui, onestamente, il sistema universitario nazionale non sentiva il bisogno.

Cosimo Laertino.

 

 

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