Guardando alla serie di aspetti che vengono esaminati, si è portati a concludere che il titolo dell’esercizio affidato all’ANVUR non dovrebbe essere  “Valutazione della qualità della ricerca” ma, più propriamente, “Valutazione della qualità della ricerca e dell’ innovazione”. Infatti, il secondo gruppo di indicatori, che peraltro viene definito in maniera residuale impiegando un lessico tutto universitario, “terza missione”, illustra in sostanza attività e output che riflettono l’impegno delle strutture nel trasferire i risultati delle proprie attività tecnico-scientifiche, attività ben diverse da quelle valutate con la bibliometria ed il giudizio dei pari. Da un punto di vista statistico, i fenomeni sotto osservazione appartengono a categorie diverse, talché  a livello OCSE vengono impiegati manuali differenti: il Manuale di Frascati dell’OCSE per la ricerca e sviluppo, quello di Canberra per le risorse umane per la scienza e la tecnologia, quello di Oslo per l’innovazione tecnologica e organizzativa[2]

(Giorgio Sirilli Il VQR di Pirandello e l’asino di Buridano)

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