Sul sito del MIUR è stato reso pubblico l’elenco dei candidati al direttivo dell’Agenzia, nonché la lista dei nomi individuati dal comitato di selezione:
Fabio Beltram
Daniele Checchi
Raffaele Di Raimo
Mario Diani
Maria Cristina Marcuzzo
Guido Martinelli
Maria Luisa Meneghetti
Paolo Miccoli
Luigina Mortari
Paolo Rossi
Raffaella Rumiati
Guido Saracco
Giorgio Sesti
Susanna Terracini
Maurizio Vichi
All’interno di questa lista il Ministro sceglierà i quattro nomi di coloro che entreranno a far parte del direttivo.
Informazione interessante, che non era disponibile 4 anni fa per la prima tornata di selezioni.
E’ possibile inoltrarsi in svariate considerazioni, per ora me ne concedo una sola: ho visto che Luciano Modica risulta fra i 121 candidati, ma non è stato selezionato nella rosa dei 15: CHE FACEVA il Comitato, DORMIVA??
Ma non c’è un impedimento legale connesso all’età? Se non ricordo male è in pensione..
HA 65 anni; il limite è di 70, quindi non avrebbe compromesso neanche un anno del quadriennio
https://it.wikipedia.org/wiki/Luciano_Modica
non lo sapevo. Direi che di esclusioni “curiose” ce ne sono comunque diverse…
Se non erro, su quindici nomi due sono di area umanistica. (Ovviamente anche un fisico o un informatico può avere una grande sensibilità umanistica.)
Per quanto riguarda la matematica, compare il nome di Susanna Terracini. Si tratta di una persona dall’altissimo profilo scientifico, di solida fama ed esperienza internazionale e di indubbia onestà intellettuale. Personalmente, mi rallegro della scelta.
Mi perito di ricordare che non si deve nominare un Direttivo “di rappresentanza” delle Aree, perché altrimenti la struttura stessa avrebbe dovuto essere diversa (questione che non esonera da altre critiche all’attuale conformazione dell’organo, peraltro).
Sulla base delle competenze richieste mi sono limitato ad osservare che fra i 121 candidati ce n’è almeno uno di “elevata qualificazione” in materia di “valutazione a livello di sistema” che non appare nella rosa dei 15. Ce ne sono anche altri, sia chiaro.
Pienamente d’accordo, credo che nessuno senta la mancanza di un manuale Cencelli-Anvur. È però anche vero che sarebbe strano che in un organismo che di fatto (e di diritto) ha assunto il ruolo più importante nell’indirizzo dell’Università italiana, senza dubbio maggiore rispetto al Ministero stesso, non siano rappresentate sensibilità e idee diverse in terreni che non sono affatto una pura questione tecnica di competenza. Se per esempio nel nuovo Direttivo non vi fosse nessuno che ha idee critiche nei confronti della bibliometria, nel momento in cui in tutto il mondo la questione è dibattuta, ne dovremmo trarre qualche conseguenza, mi pare. (Ma questo è solo un esempio, e neppure il più importante.)
forse vale la pena di rileggere questo articolo di Alberto Baccini:
https://www.roars.it/la-rivoluzione-dallalto-nelluniversita-italiana/
Il mio intervento, Rubele, non era in contrapposizione al tuo, di cui tra l’altro mi sono accorto ora. Il senso del mio intervento era un pochino diverso: da matematico, considero con favore la presenza di una persona che, in quanto appartenente alla mia stessa area, posso giudicare e reputare eccellente. Inoltre io sono sempre della convinzione che non si possa valutare bene, se non avendo avuto esperienza diretta e ad alto livello di quello che si va a valutare. Per cui, per come la vedo io, non puoi valutare bene se non hai fatto ricerca, e bene. (Situazione nella quale peraltro ricade Modica, che di ricerca ne ha fatta e come).
Il mio intervento era volto ad approfondire il dibattito, visto che sull’argomento in questione (“composizione e nomina del Direttivo”) non c’è stata una sufficiente disamina critica.
Ricordando che l’ANVUR non ha competenze solo in materia di valutazione della ricerca (ma anche dell’offerta formativa), e rammentando che i membri del Direttivo non eseguono loro stessi valutazioni dei prodotti della ricerca, potrei rilanciare la questione in questo modo: come mai, pur avendo avuto i Fantoni e i Benedetto, abbiamo avuto quelle ciofeche di VQR e di ASN che abbiamo avuto?