definitivo

I ricercatori francesi in particolare stanno organizzando per il 18 ottobre una marcia in bicicletta dalla provincia a Parigi per portare all’attenzione dell’opinione pubblica del loro paese il pericolante stato della ricerca e dell’università e nel contempo per sollevare un tema fondamentale: senza ricerca e innovazione non si esce dalla crisi. La mobilitazione europea ha per obiettivo di mettere questo tema al centro del dibattito pubblico, delle agende dei governi nazionale ed europeo.

Le iniziative “Per la Scienza e la Cultura” in Italia inizieranno il 26  settembre nell’ambio della Notte Europea dei Ricercatori e si concluderanno il 18 ottobre in concomitanza dell’arrivo a Parigi della marcia “La Science en marche”. Roars contribuisce con le slides qui di seguito che raccontano la situazione della ricerca, dell’università, del diritto allo studio, della difficoltà delle nuove generazioni nella ricerca e dell’importanza della ricerca per lo sviluppo dei paesi. Vorremmo che i nostri lettori le presentassero ai proprio colleghi, ai propri studenti e magari a un pubblico più vasto auto-organizzando incontri e seminari nell’accademia, nei musei, nei circoli, ovunque ci sia qualcuno che possa essere sensibile a un tema così centrale per il nostro futuro. Le slides ambiscono a fornire i principali dati del sistema universitario e della ricerca italiano, sono suddivise in varie sezioni come descritto qui di seguito.

Abbiamo preparato una versione breve qui .

Faremo un filmato e un articolo che spiega le slides: se avete domande non esitate a scriverci !

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Innanzitutto qui trovate il logo che potrete diffondere ove opportuno.

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A questo link potete scaricare le slides

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Quanto si spende per l’università e la ricerca ? 

  • slide 4 Spesa pubblica per istruzione  universitaria (Eurostat)
  • slide 5 Spesa per università % PIL (OCSE)
  • slide 6 Spesa per laureato: meno della metà che in Svezia e Germania

Come abbiamo reagito alla crisi economica?

  • slide 8 Impatto della crisi economica sulla spesa per università: Italia, Ungheria, Irlanda e Estonia hanno diminuito la spesa

Quanti laureati ci sono? 

  • slide 10 % della popolazione nella fascia 25-34 anni con titolo universitario: l’Italia è 34° su 37 (Italia: 21%, media OCSE: 38%)
  • slide 11: % della popolazione nella fascia 30-34 anni con titolo universitario: evoluzione nel tempo

Tasse Universitarie

  • slide 13
  • slide 14
  • slide 15

Diritto allo studio 

  • slide 17
  • slide 18
  • slide 19

Salari

  • slide 21
  • slide 22
  • slide 23
  • slide 23

Ranking atenei

  • slide 25
  • slide 26

Produzione scientifica

  • slide 28
  • slide 29
  • slide 30
  • slide 31

Fuga dei cervelli in Italia a confronto con il resto del mondo 

  • slide 33

ERC: quante sono e dove vanno? 

  • slide 35

Troppe università?

  • slide 37

Troppi docenti?

  • slide 39

Troppi ricercatori?

  • slide 41

Imprese competitive?

  • slide 43
  • slide 44

Come sono cambiati i numeri?

  • slide 46 Variazione finanziamento ordinario università
  • slide 47 Variazione finanziamento ordinario enti di ricerca
  • slide 48 Variazione finanziamento progetti di ricerca
  • slide 49 Variazione reclutamento
  • slide 50 Variazione  ricercatori a tempo determinato
  • slide 51 Prospettive di carriera precari
  • slide 52 Variazione personale docente
  • slide 53 Variazione personale dipendente pubblica amministrazione
  • slide 54 Variazione posti di dottorato
  • slide 55 Variazione borse dottorato
  • slide 56 Numero dottorandi di ricerca
  • slide 57 Prospettive di carriera
  • slide 58 Numero corsi di studio
  • slide 59 Variazione immatricolati
  • slide 60 Numero laureati in Europa

Seve studiare?

  • slide 62 Tasso di disoccupazione per titolo di studio e età
  • slide 63 Tasso di occupazione e retribuzione per titolo di studio
  • slide 64 Laureati e PhD per area disciplinare a confronto con altri paesi
  • slide 65 Condizione occupazionale dopo 5 anni per gruppo disciplinare
  • slide 66 Occupati con qualifica di manager per titolo di studio
  • slide 67 Occupati nelle professioni ad alta specializzazione

Il problema europeo 

  • slide 60 Disoccupazione giovanile in Europa
  • slide 70 Spesa per Ricerca e Sviluppo totale e sostenuta dalle imprese come percentuale del PIL

A cosa serve la ricerca? 

  • slide 72 SpesaUS in ricerca di base
  • slide 73  La spesa in R&S vs numero di scienziati e ingegneri: correlazione con lo sviluppo economico
  • slide 74 Pil pro-capite in USA

 Cambiare medici e Terapie ?  

  • slide 76
  • slide 77
  • slide 78
  • slide 79
  • slide 80
  • slide 81
  • slide 82
  • slide 83
  • slide 84
  • slide 85
  • slide 86
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11 Commenti

  1. Nella terapia “Meglio puntare sui turisti” di Luigi Zingales [slide 85] credo possa esserci la possibilità di un “trade-off” fra pratica e teoria.
    Troppo lungo spiegare quale, come e perché, in un commento a un post, destinato al massimo a diventare un post con la coda lunga, prima di finire in una “memory dump” [discarica della memoria] che a nessuno passerà mai per la testa di analizzare.
    Se qualcuno volesse farne oggetto di dialogo ….

  2. L’Espresso di questa settimana parla dell’iniziativa “Nel contesto attuale di crisi economica duratura e di profondi e rapidi mutamenti sociali, il potenziale dato dalla ricerca e dall’insegnamento universitario dovrebbe giocare un ruolo chiave nell’aumento di competitività della nostra economia, ma anche nella definizione di valori per la società di domani», si legge nel manifesto dell’iniziativa, condiviso in Italia dalla rete di “ Roars ”:”
    .
    http://espresso.repubblica.it/attualita/2014/09/30/news/l-unico-modo-per-uscire-dalla-crisi-investire-in-ricerca-scientifica-1.182494

  3. [CITAZIONE dall’articolo dell’Espresso]
    _Gli investimenti nella ricerca, uniti a sistemi di innovazione istituzionali, che promuovano *collegamenti orizzontali tra aree come la scienza e l’industria*, sono un elemento centrale per la competitività di un paese» … sostiene Mazzuccato …_
    [FINE CITAZIONE]
    Serve un motore per una “cultura sociale”?
    Quali “sistemi” di innovazione istituzionale si possono immaginare?
    Con l’IT degli anni ’60 il calcolo elettronico diventò il motore di una “cultura scientifica” che avrebbe inventato il Web.
    Per usare quel motore fu necessario un approccio organizzativo, fin’ora ignorato dalla cultura umanistica ….

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