A seguito della tragica morte di Giulio Regeni, si sono susseguite numerose prese di posizione da parte della comunità accademica italiana, perché si faccia chiarezza su quanto accaduto. Segnaliamo ai lettori la presa di posizione del CUN, l’appello AIDLASS e la lettera sottoscritta da numerosi accademici italiani.
Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Consiglio Universitario Nazionale
Roma, 9 febbraio 2016
IL CONSIGLIO UNIVERSITARIO NAZIONALE
IN MORTE DI GIULIO REGENI
Il Consiglio Universitario Nazionale si unisce alla Comunità Scientifica e Accademica e alla Famiglia, esprimendo il proprio dolore e sconcerto per l’uccisione di GIULIO REGENI.
Chiede che la libertà di ricerca e i diritti della persona siano garantiti in ogni Paese e la loro inviolabilità testimoniata con la voce di tutti e con l’impegno di tutte le sedi istituzionali a perseguire, senza indulgenza alcuna, qualsiasi atto e fatto che ad essi si opponga.
Segnala la lettera aperta sulla morte di Giulio Regeni dell’Associazione Italiana di diritto del lavoro e della sicurezza sociale e la possibilità di aderirvi dalla pagina web http://goo.gl/forms/J9ZA44znhr
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Vogliamo unire la nostra voce a quella degli altri studiosi che si stanno mobilitando in tutto il mondo per chiedere l’accertamento della verità sulla sua morte, oltre che sugli altri casi di torture e morti in detenzione verificatisi in Egitto e denunciati dalle associazioni umanitarie in questi mesi.
Chiediamo anche un intervento forte del nostro governo a difesa della libertà accademica e della sicurezza dei ricercatori e l’impegno a proseguire nelle indagini, in modo che i responsabili di questi crimini possano essere identificati e assicurati alla giustizia.
Chiediamo, infine, al nostro governo che non vi sia alcuna indulgenza verso il ripetersi di gravi violazioni dei diritti umani, quali quelle sulle quali il nostro giovane collega stava cercando di far luce, pagando con la vita il suo coraggio e il suo impegno civile.
As members of the academic community to which Giulio Regeni belonged, we feel the necessity to express our sorrow for his death, our solidarity to his family, and our concern for the situation of deprivation of liberty and repression that unequivocally emerged from his death.
We want to add our voice to that of other scholars’, who are mobilizing all around the world to ask for the truth about his death and about other cases of torture and death in custody, which occurred in Egypt and have been denounced by humanitarian organizations during the course of the last months.
We also call for a strong intervention of our governments to defend academic freedom, safety for researchers, and a commitment to continue the investigation so that the perpetrators of these crimes can be identified and brought to justice.
Finally, we ask our governments not to show any leniency towards the recurrence of serious human rights violations, such as those on which our young colleague was investigating, paying the ultimate price for his courage and his civic engagement.
LA LISTA COMPLETA DELLE ADESIONI, CONTINUAMENTE AGGIORNATA, E’ VISIBILE AL SEGUENTE LINK.
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Giulio Regeni: la verità, una giornata di lutto negli Atenei italiani
Giulio Regeni era uno di noi, come cittadino e come studioso.
È questo il punto di partenza, dalla società e dal mondo universitario.
È sufficiente l’atto di barbarie in sé a farci prendere la parola, ma non a spingerci a interrogarci sul suo contesto e sull’oscurità nella quale rischia di perdersi il futuro delle nuove generazioni e complessivamente della vita civile e democratica dei nostri sistemi sociali.
Nostri, nell’Europa e in tutti i luoghi in cui infuriano guerre e stragi, distruzioni e vite perse, sofferenze di massa e una grande ingiustizia sociale.
Dottorando dell’Università di Cambridge con un’affiliazione con l’Università Americana del Cairo, 28 anni, impegnato, all’indomani delle tragiche vicende che hanno portato al potere i militari di al-Sisi alleato dell’Occidente e dell’Italia in primis, negli studi sui movimenti dei lavoratori in Egitto.
Ma non c’è spazio per la libertà di ricerca e di informazione nei regimi dittatoriali. Chi la può garantire se si accetta che essa venga sacrificata in nome di interessi “superiori”, del controllo di aree considerate di rilevanza strategica? La lotta contro l’ISIS richiede la soppressione dei diritti o, al contrario, il loro pieno riconoscimento?
Si stanno mobilitando studiosi inglesi e gli accademici USA della Middle East Studies Association per chiedere verità, senza infingimenti diplomatici.
Che diremo ai nostri giovani delle sorti progressive dell’Europa e del Mediterraneo? Con quale altro sangue dovremo coprire le nostre debolezze e le nostre contraddizioni?
Cominciamo con il chiedere una giornata di lutto in tutti gli Atenei italiani.
Chiediamo che non vengano tollerate limitazioni ai diritti della ricerca e dell’informazione.
Sono richieste minime, ma oggi possono significare molto.
Antonio Pioletti
Roberto Antonelli (Accademia dei Lincei), Rita Librandi (Università Napoli “L’Orientale”), Arianna Punzi (Università Roma “La Sapienza”), Francesca Rizzo Nervo (Università Roma “La Sapienza”), Massimo Bonafin (Università Macerata), Anna Maria Babbi (Università Verona), Paolo Rinoldi (Università Parma), Antonella Negri (Università Urbino), Giuseppina Brunetti (Università Bologna), Società Italiana di Filologia Romanza, Maria Grazie Messina(CUNSTA), Marco De Marinis (Dpt. Arti, Bologna), Emanuele Banfi, Antonella Riem (ANDA), Guglielmo Pescatore (CUC), Guido Baldassarri (Consigliere CUN Area 10), Franco Piperno (ADUIM), Beatrice Tottossy (CISUECO), Giavanna Rosa (MOD), Rosanna Cioffi (ProRettrice, Napoli II), Franco Perrelli (Cons. Univ. del Teatro), Alessandra Petrina (IASEMS), Anna Maria Segala (Roma “La Sapienza”), Maria Grazia Margarito (Soc. Univ. per gli Studi di Lingua e Lett. Francese), Andrea Cardarelli (Cons. Univ. di Preistroria e Protostoria), Paolo De Paolis (CUSL), Stefania Gigli (Cons. Univ. di Topografia Antica), Angela Pontrandolfo (Univ. di Salerno), Sauro Gelichi (Cons. Per le Archeologie Postclassiche), Giulio Bertoni (COMPALIT), Mauro Tulli (CUG), Maria Vittoria Calvi (AISPI), Ileana Pagani (CoMUL), Mario Capasso (Centro Studi Papirologici –Univ. del Salento e Associazione Italiana di Cultura Classica), Giuliano Bernini (Università Bergamo)
Università di Catania: Attilio Scuderi, Mirella Cassarino, Simona Laudani, Luciano Granozzi, Domenico Cusato, Anita Fabiani, Teresa Sardella, Alberto G. Biuso, Andrea Manganaro, Ernesto De Cristofaro, Andrea Rapisarda, Ferdinando Branca, Giorgio Bellia, Sabrina Costanzo, Mirella Clausi, Fulvia Sinatra, Loredana Pavone, Giuseppe Privitera, Salvatrice Ippolito, Rossana Barcellona, Francesca Vigo, Francesco Sciuto, Beate Baumann, Daniele Fisichella, Venera Ferrito, Marco Platania, Rosa La Rosa, Marco Mazzone, Gianni Piazza, Maria Viola, Giovanni Piccitto, Giovanna Fargione, Gemma Persico, Giuseppe Consiglio, Iride Valenti, Grazia Arena, Alessandro Lanzafame, Stefania Panebianco, Alessandro Mastropietro, Giovanni Giuffrida, Maria Olivella Rizza, Rossella Caruso, Stefano La Malfa, Guido Nicolosi, Vera D’Urso, Erminia Conti, Mara Benadusi, Angiola Zanini, Sara Gentile, Carmela Parenti, Donatella Serio, Agostino Marrazzo