Inauguriamo una nuova rubrica dedicata a quelle notizie e dichiarazioni che, proprio perché incommentabili, entrano a buon diritto nella “galleria degli orrori”. Nella speranza che ciò valga a scongiurarne il ritorno, ci prenderemo carico di commentare l’incommentabile. Per la rubrica, quale migliore madrina della Vulvia di Corrado Guzzanti, presentatrice del famoso Rieducational Channel? Esordiamo con le stupefacenti dichiarazioni di Camillo Langone il quale si compiace del rogo della Città della Scienza.
In questi giorni avrete probabilmente visto in televisione i bambini napoletani che sfilavano a Bagnoli per chiedere la ricostruzione della loro Casa della Scienza, il museo scientifico più bello d’Italia, bruciato dalla camorra; e l’intervento del Presidente del Parlamento Europeo che assicurava la partecipazione della Unione a questa ricostruzione. Eppure la scorsa settimana un giornale con dichiarati interessi culturali, il Foglio di Giuliano Ferrara, ha ospitato un articolo di un tal Camillo Langone intitolato “Dovevano bruciarla prima” Perché mai? Perché la Casa della Scienza non faceva ricerca, infatti non aveva Premi Nobel attivi tra le sue mura; e poi “propagandava l’evoluzionismo, una superstizione ottocentesca ancora presente negli ambienti parascientifici”, “una forma di nichilismo che, secondo il filosofo Fabrice Hadjadj, getta i giovani nella disperazione e li induce a comportarsi da scimmia”. Che nel nostro paese esistessero persone per le quali la cultura scientifica è un nemico, anzi un obbrobrio, lo sapevamo già. Un esempio tipico è quello di Roberto De Mattei, professore di Storia Moderna all’Università cosi detta Europea (cioè quella dei Legionari di Cristo) a Roma, che nel 2004 fu nominato vice-Presidente del CNR dal Governo dell’epoca, per il quale (tra molte altre perle) i disastri fisici, dal terremoto di Messina allo tsunami di Fukushima, sono le punizioni del buon Dio ai popoli peccatori. Del resto Langone aveva già pubblicato un libro intitolato “Manifesto della destra divina. Difendi, conserva, prega”. Nella sua visione del mondo, evidentemente, per la cultura critica, non importa se umanistica o scientifica, spazio non ce n’è. Però finora neanche Langone era arrivato all’apologia di reato: dovevano bruciarla prima, la Casa della Scienza| Quello che sorprende, ma neanche tanto, è che un tipo del genere trovi spazio sui giornali, non solo il Foglio ma anche il Giornale e Libero. Delle due l’una: o i Direttori e i responsabili di questi giornali sono analfabeti in tema di cultura; oppure un attacco all’anticristo di Langone, cioè ai soliti comunisti che “propagandano l’evoluzionismo”, a certi giornali fa sempre bene. Tutto fa brodo, insomma.
Vi ringrazio per questa nuova rubrica. Avete aperto con il “botto”! Le dichiarazioni di Roberto De Mattei, all’epoca, mi fecero addirittura “paura”; mi domando adesso dove sia questo signore e che altri incarichi ricopra.
Camillo Langone fa parte di quella truppa messa in piedi da Ferrara per la sua crociata contro l’egemonia culturale della sinistra: grazie ai soldi di Veronica (ma forse adesso ha qualche altro sponsor) e anche nostri (3,5 M€ nel 2010) ha creato un giornale con l’unico scopo di fare rumore, contraddire il “pensiero unico”, creare una cultura di destra. Dopo 10 anni i risultati sono chiari, ma loro continuano sulla loro strada – Langone è un “maschio, bianco, italiano” come lo definì lo stesso Ferrara con sommo compiacimento dello stesso….. secondo me i lettori del foglio sono meno di quelli di ROARS, ma in ogni caso fate bene a rilanciare queste stupidaggini…
Il problema è che per abbattere la “egemeonia culturale della sinistra” (ha ha ha, buona questa…), questi in ultima istanza finiscono per essere vivamente infastiditi dall’ “egemonia culturale della cultura”.
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Nella prossima puntata il kit per fare un bel rogo dei libri e filmarlo in streaming…
3,5 M buttati nel gabinetto … quanti giovani ricercatori ci avremmo finanziato?
Ogni volta che sento notizie del genere, penso anche io alla stessa cosa!
Circa 4 ricercatori (per 15 anni).
Arrivate un po` tardi, so`due settimane che quest`articolo rimbalza su fazzabu`. Ferrara e` fatto cosi`, provocazione e caciara. Mi immagino Langone che ride davanti al disdegno che ha provocato, insieme a Betulla, De Mattei, Giacobbo, e tutta quella gentarella che vive sulle reazioni altrui, in un simpatico vampirismo psichico.
E’ triste che non trovino altro di cui vivere. E qui mi taccio: basta pubblicità a questa gente.
concordo con i precedenti commenti e ringrazio comunque ROARS per questa rubrica: magari si potrebbe puntare ad evidenziare gli svarioni di cosiddetti “opinion-leaders” più altolocati – mi viene in mente Giavazzi quando scriveva del fatto che investire in fotovoltaico non era rilevante perchè c’era già chi aveva brevettato la vernice fotovoltaica…
Qui si può leggere una lettera di Averaldo Farri (dirigente Power-One impresa che produce pannelli fotovoltaici) in risposta ad Alesina-Giavazzi.
http://qualenergia.it/articoli/20130305-farri-di-power-one-replica-a-quel-articolo-del-corsera-su-fotovoltaico
[…] getta i giovani nella disperazione e li induce a comportarsi da scimmia”». ( Toto Aloj, ”Non lo sapevate? Sapevatelo! La Città della Scienza dovevano bruciarla prima!“ in Roars. Return on Academic ReSearch, 20 marzo […]
[…] Non lo sapevate? Sapevatelo! La Città della Scienza dovevano bruciarla prima! (ROARS) Share this:TwitterFacebookMi piace:Mi piace Caricamento… Lascia un commento di Danilo Bazzanella il 20 marzo 2013 • Permalink Inviato su Notizie nazionali […]