Momigliano (Direttore Anvur): “sono più di 100 i file [della VQR] modificati dopo il 21 febbraio“. È lo stesso direttore dell’agenzia di valutazione a dare conferma di quanto scoperto da Laura Margottini, autrice di una lunga inchiesta segnalata al centro della prima pagina del Fatto Quotidiano oggi in edicola. I file e le tabelle degli esiti ufficiali sono stati pubblicati lo scorso 21 febbraio, ma chi oggi andasse su sito dell’Agenzia e li scaricasse sul suo computer, scoprirebbe che più di 100 file riportano date di creazione e di modifica posteriori anche di diversi mesi. Ad essere modificati sono “quasi tutti i rapporti finali per ogni ateneo, il file cosiddetto di terza missione (che non ha impatto sulla ripartizione dei fondi) e 4 rapporti di area scientifica (su 16 aree, i cui rapporti finali contengono le pagelle dei dipartimenti di ogni ateneo con cui si è stilata la lista dei 350 dipartimenti “eccellenti secondo Anvur” che gareggeranno in torneo. in cui i primi 180 si spartiranno 1,35 miliardi spalmati su 5 anni).“. Messo alle strette dalla Margottini, il Direttore dell’Anvur si difende così: “ritengo che il rapporto Vqr pubblicato sul sito di Anvur, non sia da considerarsi un atto ufficiale“. L’inchiesta mette in evidenza l’esistenza di (almeno) due diversi insiemi di voti VQR. Quelli trasmessi al ministero per la distribuzione dell’FFO premiale e quelli che invece vengono comunicati ai singoli docenti.
Il Fatto Quotidiano di oggi segnala al centro della prima pagina una lunga inchiesta di Laura Margottini sui risultati della VQR. I file e le tabelle degli esiti ufficiali sono stati pubblicati lo scorso 21 febbraio, ma chi oggi andasse su sito dell’Agenzia e li scaricasse sul suo computer, scoprirebbe che più di 100 file riportano date di creazione e di modifica posteriori anche di diversi mesi (nell’immagine trovate l’esempio delle tabelle di Area 13 con data di creazione 21 aprile). Davvero l’Anvur è stata impegnata in una massiccia campagna di revisione dei file VQR? Dove sono finiti i file originali? E perché sono stati modificati? Per avere risposta, vale la pena di citare un estratto dell’articolo di Laura Margottini.
Momigliano (Direttore Anvur): “sono più di 100 i file modificati dopo il 21 febbraio“
Sandro Momigliano, direttore di Anvur conferma al Fatto che “sono più di 100 i file modificati dopo il 21 febbraio: quasi tutti i rapporti finali per ogni ateneo, il file cosiddetto di terza missione (che non ha impatto sulla ripartizione dei fondi) e 4 rapporti di area scientifica (su 16 aree, i cui rapporti finali contengono le pagelle dei dipartimenti di ogni ateneo con cui si è stilata la lista dei 350 dipartimenti “eccellenti secondo Anvur” che gareggeranno in torneo. in cui i primi 180 si spartiranno 1,35 miliardi spalmati su 5 anni). “Sono stati corretti solo refusi, e la formattazione di alcune delle migliaia di tabelle presenti – spiega Momigliano – se sono stati modificati dei numeri, si tratta di correzioni di errori in fase di redazione del rapporto, non dei dati comunicati al Miur”. I dati ufficiali su cui verrà basata la ripartizione dei fondi restano quelli inviati al Miur il 16 dicembre 2016, chiarisce.
Momigliano (Direttore Anvur): “ritengo che il rapporto Vqr pubblicato sul sito di Anvur, non sia da considerarsi un atto ufficiale“
La tesi di Anvur è che il rapport VQR (e le tabelle) siano modificabili senza dover informare nessuno (per esempio lasciando un errata corrige) perché non sono atti ufficiali.
EPPURE L’ANVUR non è in grado di provare le sue affermazioni: non esiste un elenco con gli errata corrige che spieghi le ragioni per cui si sono resi necessari. “Siamo intervenuti poiché la stessa comunità accademica, dopo il 21 febbraio, ci ha segnalato refusi”, ha detto Momigliano. In ogni caso, spiega, “ritengo che il rapporto Vqr pubblicato sul sito di Anvur, in sé non sia da considerarsi un atto ufficiale, ma un docu- mento che ha come finalità la massima diffusione delle in- formazioni ai cittadini, in merito alla di valutazione 2011-2014”. Secondo Momigliano, gli atti ufficiali sono quelli dei dati aggregati in- viati al ministero dell’Istruzione – le pagelle finali delle università comunicate il 16 dicembre 2016 su cui il Miur baserà la ripartizione della quota premiale dell’Ffo – e la classifica dei 350 diparti- menti “eccellenti” — comunicata a maggio 2017 e pubblicata sul sito del ministero, sebbene il documento risulti sprovvisto di data.
Esistono due diverse VQR: quale quella ufficiale?
L’inchiesta mette in evidenza l’esistenza di (almeno) due diversi insiemi di voti VQR. Quelli trasmessi al ministero per la distribuzione dell’FFO premiale e quelli che invece vengono comunicati ai singoli docenti.
Il Fatto ha scoperto che anche i voti dei singoli docenti sono cambiati dopo il 21 febbraio.
C’è un caso accertato. Ad Alberto Baccini, ordinario di economia politica all’Università di Siena, l’Anvur ha cambiato il voto dopo il 21 febbraio perché ha riscontrato un errore e ha poi comunicato il voto corretto al docente. Quel voto cambia anche il giudizio sul dipartimento a cui afferisce Baccini. La modifica dovrebbe quindi riflettersi nelle percentuali presenti nelle tabelle dei file di area corrispondente. Nel caso di Baccini si tratta dell’area 13, il cui rapporto finale risulta tra i file che hanno subito correzioni insieme a quello di area 11, 14 e 8. Quegli stessi file servono anche a stilare la classifica dei dipartimenti eccellenti che possono concorrere all’assegnazione dei 1,35 miliardi e che Momigliano assicura non aver subito correzioni nei valori numerici. Però se un voto assegnato a un ricercatore cambia, questo dovrebbe riflettersi anche nei numeri contenuti nel rapporto finale di area e, di conseguenza, sui dati finali inviati al Miur.
MOMIGLIANO assicura che non ci sono state comunicazioni al ministero perché non c’è stata correzione di numeri contenuti nel rapporto Vqr. Come è possibile? “Sembra che ci siano due Vqr: quella inviata al Miur – che non cambia mai, anche in caso di errori – e quella sul sito dell’Anvur che cambia continuamente, senza sapere come ciò possa condizionare la ripartizione della quota premiale,” spiega De Nicolao.
Il comportamento dell’agenzia e le risposte fornite alla stampa sono adeguate al ruolo di cui è investita? È accettabile una situazione in cui i voti della VQR fluttuano senza sapere se ci sia e quale sia la versione ufficiale? È accettabile che l’agenzia di valutazione gestisca dati essenziali per il finanziamento (FFO e dipartimenti di eccellenza) e i dottorati senza nessuna forma di controllo sulla correttezza e la trasparenza dei suoi comportamenti? Non ha nulla da dire la Ministra quando il direttore dell’Anvur si cava d’impaccio affermando che “ritengo che il rapporto Vqr pubblicato sul sito di Anvur, non sia da considerarsi un atto ufficiale“?
In un paese civile una cosa del genere sarebbe più che sufficiente per avere una commissione di inchiesta.
che bel articolo! oops….l’autore è allievo del mio nemico! mannaggia mi tocca bocciarlo, altrimenti come mi vendico?
Bene: supponiamo che l’ANVUR sia dichiarata truffaldina e per il reato di truffa aggravata qualche suo esponente finisca in galera. Ciò comporterebbe che la VQR e le attribuzioni dell’ANVUR acquisterebbero ancor più valore ed i valori corretti da un nuovo Presidente onesto o magari da un Commissario legittimerebbero le classifiche e la distribuzione dei fondi conseguenti.
Quindi il problema dell’eventuale disonestà e/o malafede di qualche esponente dell’ANVUR non risolve il problema, anzi lo può aggravare. Solo delegittimando in radice i fondamenti della filosofia Anvuriana possiamo ottenere qualcosa di giusto e concreto. Ma non lo capiremo mai!
E se invece i file modificati, i documenti a cucù, gli indicatori non verificabili, dichiarare di essere “membri ENQA” senza esserlo, fossero parte integrante di quella che braccesi definisce “filosofia Anvuriana”? E se dietro la facciata della “valutazione severa ma giusta” non ci fosse nient’altro che “una progenie di gnomi inventivi, pronti a farsi assoldare per qualsiasi scopo”, come diceva Brecht? Laura Margottini ha scritto un bell’articolo di inchiesta. Da mettere accanto a quanto scrivono due “Renzi Boys” come Marco Leonardi e Gabriele Bottino:
______________
“non si può invece mettere in discussione il fatto che la Vqr sia, ad oggi, l’unico strumento istituzionale individuato per valutare la produttività e l’eccellenza della ricerca universitaria italiana.”
https://www.rivistailmulino.it/item/4056
______________
Proprio la Vqr, il cui rapporto “non è da considerarsi un atto ufficiale”, se dobbiamo dare ascolto al Direttore dell’Anvur. Il problema è che i dati trasmessi al MIUR a dicembre bastano a calcolare l’FFO premiale, ma non permettono di calcolare la classifica dei dipartimenti eccellenti di cui stanno parlando Leonardi e Bottino. Quella classifica dipende proprio dai dati che non sono “atto ufficiale” e che sono stati soggetti a ritocchi per un paio di mesi almeno.
@De Nicolao: certo che sono d’accordo sul fatto che la filosofia Anvuriana in concreto viva anche (soprattutto) sulle frodi, ma questo non può risultare ovviamente ufficialmente. Quindi la frode non inficerebbe la legittimazione dell’ufficialità. Che poi la VQR venga utilizzata in modo improprio rispetto anche alla sua funzione ufficiale è ancora un altro discorso. Questo sì, da solo, dovrebbe annullare i premi ai Dip. di Eccellenza e quant’altro, ma se anche fosse non si sarebbe comunque messa in discussione la VQR.
Il Presidente Graziosi (l’ho sentito io) si schermisce e dice che il ruolo dell’ANVUR è di semplice consulenza al Ministro. Sa bene di mentire, infatti l’ANVUR, sulla base di un generico mandato, ha in realtà definito regole stringenti ed invasive del tutto assurde ed autoreferenziali, immediatamente digerite da tutti i Ministri. Quindi l’ANVUR ha palesemente debordato dal suo ruolo e lo ha fatto nel modo più arrogante ed illegittimo possibile, solo che nessuno contesta in radice questo sconfinamento arbitrario. Nessuno, per esempio, si preoccupa di evidenziare che la valutazione così concepita nulla dice sulle ricadute dell’Università sul mondo esterno. Se gli Anvuriani fossero tutti limpidi e specchiati, resterebbe sempre il fatto che l’eccellenza individuata sarebbe eccellente solo e soltanto per una visione arbitraria e parziale del mondo Accademico e nulla avrebbe a che vedere sulla percezione dell’Università da parte della Società.
Un ANVUR ben concepita, che fosse davvero un semplice organo di consulenza, dovrebbe elaborare dati di criteri definiti in altra sede, da chi progetta la ‘politica’ universitaria, ovvero il governo, il parlamento, le parti sociali, l’università stessa.
“solo che nessuno contesta in radice questo sconfinamento arbitrario”
____________
La Redazione Roars denuncia da quasi sei anni lo “stato di eccezione” in cui ci troviamo. E il disprezzo delle regole, le fandonie, i copia-e-incolla, gli strafalcioni tecnici etc sono tipici dello stato di eccezione che, purtroppo, in tutte le epoche e le latitudini trova sempre pronta la progenie di brechtiani nani inventivi disposti a pilotare la sgangherata macchina del potere (non da ultimo perché la paga è molto buona, ma non è solo quello).
correzione: “che bell’articolo….”
Chiara dimostrazione di come tutto sia una farsa, esattamente come l’abilitazione.
Tutti i profili modificati dovrebbero portare a una conseguenza: sanzioni e sospensioni.
Non piace per niente… Il sistema era più giusto quando dicevamo che era ingiusto?
Ritocchini. Il problema è capire perché questi ritocchini sono stati fatti…perché non c’è mai vera trasparenza nella distribuzione di fondi pubblici…bandi nominali, commissioni conniventi, classifiche truccate, punteggi fantasiosi etc. Niente di nuovo sotto il sole. Sospensioni e sanzioni sarebbero una soluzione ma in un sistema corrotto neanche la punizione diviene certa.
Sono anni ormai che l’ANVUR imperversa senza alcun metodo scientifico nella sua attività (l’elenco delle “perle” anvuriane è assai lungo e pubblicabile a richiesta) e la cooptazione ministeriale della sua dirigenza, che meno sa di valutazione meglio è per il Paese… Il mancato riconoscimento di membro ENQA ne è la riprova provata.
Inutile fare l’ennesima analisi o generalizzare al sistema paese, ma la realtà scottante è che l’ANVUR deve chiudere ed essere rifondata su basi serie quelle che possono qualificare l’Università italiana.
Basta castronerie, insulsaggini, assurdità palesi, sprechi di soldi e di intelligenze (?!) che possono essere meglio investiti in qualcosa di diverso e finalmente utile all’Università.
L’ottimismo della volontà non coincide con il pessimismo della ragione. Ma farsi una ragione dell’ANVUR è al di la della fede anche della stessa CRUI e dello stesso MIUR (se ci siete battete un colpo…). CRUI che va a braccetto con l’ANVUR in modo palese o nascosto, spesso in un rapporto incestuoso, ma che del “bene ed utile” dell’Università vedono solo quello che vogliono vedere in una prospettiva favolosa alla Escher.
Dover condividere la filosofia del tanto peggio, tanto meglio per arrivare a prendere decisioni fatali da parte dei nostri non-decisori politici è ripugnante, ma è solo quello che ci rimane in lucida disperazione. Ognuno si merita l’ANVUR che subisce…
ANVUR pubblica oggi una nota di ‘chiarimento’ (? – a volte il silenzio sarebbe d’oro):
http://www.anvur.org/index.php?option=com_content&view=article&id=1219:affermazioni-de-il-fatto-quotidiano-e-effettive-azioni-dell-anvur-news-it&catid=78:vqr-2011-2014-it&lang=it&Itemid=596
Tra le altre cose, si dice che gli unici ‘errori materiali’ nel calcolo delle valutazioni riguarderebbero 31 ricercatori, ossia 3 casi ogni 10.000 prodotti. Certo che, viene da dire, è alquanto curioso che uno di questi riguardi proprio un redattore di Roars (Baccini)… Statisticamente, quante probabilità c’erano?
Divertente (buttiamola a ridere, và) anche il fatto che l’ANVUR dichiari che gli errori hanno comportato, nella distribuzione dell’FFO, spostamenti solo per “poche migliaia di euro” (sic).
E qui la nota è ancora più inquietante di quanto fosse l’ articolo del FQ.
Vuol dire che i ben remunerati membri del direttivo anvur non conoscono nenanche l’ ABC della legislazione sulla dematerializzazione nella PA. Uno dei capisaldi essendo ‘ *immodificabilità* del documento digitale. Anche il semplice buonsenso avrebbe suggerito di pubblicare ed *aggiungere* dei documenti di errata-corrige al documento originale.
.
Come diceva Totò: “e noi paghiamo”. In tutti i sensi.
per curiosita’ ho guardato la mappa sul sito ENQA e cliccando su quella che sembra l’Italia esce “AVEPRO – Agency for the Evaluation and Promotion of Quality in Ecclesiastical Faculties http://www.avepro.va/“
Avepro è membro enqa. Anvur invece paga la quota associativa per ricevere i documenti enqa. Questo vuol dire in sostanza il logo in bella mostra sul sito anvur dove ci è scritto ‘affiliate enqa’. Un po’ come il logo ‘parmesano’ di formaggi prodotti extra UE.
Una replica di ANVUR si può leggere qui:
http://www.anvur.org/index.php?option=com_content&view=article&id=1219:affermazioni-de-il-fatto-quotidiano-e-effettive-azioni-dell-anvur-news-it&catid=78:vqr-2011-2014-it&lang=it&Itemid=596
l’aveva già segnalata e commentata Proietti. vedi sopra.
Mi piacerebbe avere opinione ROARS su
http://www.uspur.it/wp-content/uploads/2017/07/MIUR-Prot._NO_62-Dipartimenti-di-Eccellenza-Specificazione-delle-modalit-di-attribuzione-dei-punteggi-e-dei-criteri-di-valutazione-e-indicazioni-operative-agli-Atenei-per-la-presentazione-delle-domande.pdf
Come mai non è stata pubblicata la graduatoria di tutti i dipartimenti, come previsto dalla Legge di stabilità 2017 ?
” 319. Entro la medesima data di cui al comma 318, il Ministero
dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca richiede all’ANVUR,
sulla base dei risultati ottenuti, all’esito dell’ultima valutazione
della qualita’ della ricerca (VQR), dai docenti appartenenti a
ciascun dipartimento delle universita’ statali:
a) la definizione del calcolo di un apposito «Indicatore
standardizzato della performance dipartimentale» (ISPD), che tenga
conto della posizione dei dipartimenti nella distribuzione nazionale
della VQR, nei rispettivi settori scientifico-disciplinari;
b) l’attribuzione a ognuno dei dipartimenti delle universita’
statali del relativo ISPD.
320. All’esito delle procedure di cui al comma 319, il Ministero
dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca redige e rende
pubblica, nel proprio sito internet istituzionale, la graduatoria dei
dipartimenti delle universita’ statali, in ordine decrescente
rispetto all’ISPD attribuito al singolo dipartimento. “
per ridurre le proteste, presumo
Mi piace un sistema in cui per ridurre le proteste si passa sopra una legge dello stato.
.
Avrei una lunga lista di argomenti su cui protestare…
.
Chi denuncerà il MIUR per omissione di atti d’ufficio?
[…] Rapporto finale. Questo “work in progress” è stato denunciato l’11 luglio 2017 da Laura Margottini sul Fatto Quotidiano. ANVUR ha ammesso le modifiche e, dopo un po’ di tempo, ha pubblicato un elenco dei file […]