La legge 3 del 11/01/2018 ha riordinato le professioni sanitarie. Con questa legge il Ministero della Salute, oltre agli Ordini storicamente vigilati, assume anche la vigilanza dell’Ordine dei Chimici e dell’Ordine dei Biologi. In particolare, l’Ordine dei Chimici viene aperto ai Fisici e rinominato “Federazione nazionale degli Ordini dei Chimici e dei Fisici”. La Federazione sembra ritenere, sulla base delle informazione attualmente disponibili, che tutti i laureati in fisica, chimica, ingegneria fisica e ingegneria matematica siano da considerare professionisti sanitari, con conseguente obbligo di iscrizione all’ordine. Ciò varrebbe anche per i dipendenti delle Pubbliche Amministrazioni quali le Università e gli Enti di Ricerca ma anche per chi opera nel privato. Pubblichiamo il documento d’urgenza del CUN che “alla luce dei principi di libertà e autonomia di ricerca e insegnamento” dà un parere radicalmente negativo sull’obbligatorietà dell’iscrizione.
L’università, la ricerca, e l’istruzione continuano ad essere usate come pezze da piedi.
I finanziamenti sono nulli, le assunzioni bloccate per legge e ora l’obbligo di iscrizione agli ordini per fare cassa.
Da nuovo ordine a ordine nuovo, il passo e breve come quello dell’oca.
La cosa sta essendo discussa da almeno un mese su Unilex e sulle liste interne dell’INAf e forse dell’INFN. Esiste anche una petizione su change.org https://www.change.org/p/ministro-dell-istruzione-contro-l-obbligo-di-iscriversi-a-un-ordine-professionale-senza-motivo. Pare che oltre al parere negativo del CUN ne esista uno analogo della Consulta dei Presidenti degli Enti di Ricerca, ma non ho mai visto il testo.
Di questi tempi, l’unico Ordine a cui iscriversi e’ l’Ordine Albertiano di Leibowitz.
Grazie dell’informazione.