PRR! Il Governo liquida con una pernacchia le oltre 10.000 firme raccolte da Carlo Ferraro per il recupero, ai fini giuridici, dell’anzianità degli scatti perduti. L’esito del referendum costituzionale è destinato ad incidere sulle politiche universitarie? Pare di sì. Il torneo dei dipartimenti che rottama le università del Sud: 1 miliardo al Centro-Nord, 150 milioni al Sud. Cattedre Natta: il sottosegretario Nannicini porta ad esempio la «RSF la grande agenzia per ricerca statunitense»: forse pensava alla “Rignano Science Foundation”, visto che quella statunitense si chiama “National Science Foundation”. E potrebbe esserci pure il trucco: la lista di corrispondenze tra aree ERC e settori concorsuali ha finito per dirottare un bel gruzzoletto di supercattedre nei settori di glottologia e linguistica del Ministro Giannini, anche se il Capo Dipartimento Università ha spiegato che era pura coincidenza. Quasi tutti chiedono il ritiro del provvedimento. Ma non la CRUI, secondo la quale le Cattedre Natta vanno «nella giusta direzione di premiare merito ed eccellenza». Sarà una coincidenza che il fratello del presidente Manfredi sia un deputato PD, ritenuto politicamente vicino a Renzi? Secondo Repubblica.it, in soccorso del Decreto Natta, arriva una lettera firmata da 5.000 ricercatori italiani che lavorano nel Regno Unito. Ma le truppe cammellate si dileguano in poche ore, quando Roars scopre che le firme non esistono. All’Anvur che vuole “perquisire” le redazioni delle riviste di fascia A, c’è chi risponde per le rime, come Fulvio Tessitore. Il Governo decide che d’ora in poi anche i rettori verranno nominati dalla presidenza. Per ora accade in Turchia, ma dopodomani non si sa mai. E in Cina si avvera il sogno (o l’incubo) di una società totalmente anvurizzata in cui il Partito darà un punteggio a ogni cittadino usando dati on-line. Questo e molto altro ancora, nel nuovo numero della settimana Roars, che riparte con una super-edizione che riassume le pubblicazioni delle ultime sei settimane.
La settimana ROARS:
24 ottobre – 3 dicembre 2016.
Una rapida sintesi dei contributi pubblicati
«Lavoratori?» gridava Alberto Sordi a bordo di un auto in corsa. E subito dopo «PRRR!», accompagnava il gesto dell’ombrello con una sonora pernacchia indirizzata agli operai al lavoro. A nulla sono valse le oltre 10.000 firme raccolte da Carlo Ferraro: il Governo ha cancellato l’emendamento che consentiva il recupero, ai fini giuridici, dell’anzianità degli scatti perduti (Professori? PRRR! Al Governo basta un No: cancellata di nuovo l’anzianità degli scatti). Una ragione in più per lamentarsi in corridoio, ma forse anche per leggere alcuni articoli che spiegano perchè l’esito del referendum costituzionale è destinato ad incidere sulle politiche universitarie (I colleghi che in corridoio si lamentano hanno ancora tre giorni per riflettere, Referendum costituzionale: il capro espiatorio di una politica fallimentare, L’autonomia dell’Università al tempo della riforma costituzionale). Infatti, il nuovo articolo 117 della costituzione sembra disegnato appositamente per dare legittimazione postuma alle visioni governative in via di attuazione, incluse quelle della Legge di Stabilità (Legge di stabilità 2017: “bonus ricercatori”, più soldi ad Anvur e “torneo VQR” dei dipartimenti).
I ludi dipartimentali rottamano le università del Sud
Tra le novità, un “torneo dei Dipartimenti” che, nonostante un CUN alquanto distratto (Osservazioni del CUN sulla legge di bilancio 2017), ha subito destato non poche preoccupazioni per i potenziali squilibri territoriali (Finanziamento agli Atenei, il provvedimento che aggrava gli squilibri territoriali) e per il vulnus all’autonomia universitaria (In arrivo i ludi dipartimentali. «AVE MIUR ET ANVUR, MORITURI VOS SALUTANT!»). Roars ha simulato l’intero torneo sulla base della VQR 2004-2010, scoprendo che le contorte regole del torneo servono a mascherare la rottamazione delle università del Mezzogiorno: 1 miliardo andrà al Centro-Nord e 150 milioni al Sud (Renzi rottama il Sud. Col Renzi University Trophy, 1 MLD al Centro-Nord, 150 MLN al Sud).
Decreto Natta: le cattedre col trucco
Altrettanto controverso il progetto delle Cattedre Natta, la cui incostituzionalità (Il Consiglio di Stato sulle cattedre “Natta”: una tipologia di professore universitario extra ordinem) è saltata all’occhio anche del Consiglio di Stato (#CattedreNatta: il CUN ringrazia il Consiglio di Stato per aver bacchettato il Governo). Non solo, ma potrebbe esserci pure il trucco: la lista di corrispondenze tra aree ERC e settori concorsuali ha finito per dirottare un bel gruzzoletto di supercattedre nei settori di glottologia e linguistica del Ministro Giannini (Supercattedre col trucco?), anche se il Capo Dipartimento Università ha spiegato che era pura coincidenza (Cattedre Natta e settori ERC: replica del Capo Dipartimento Mancini). Cattedre Natta talmente contestate da avere lasciato isolato a loro difesa il sottosegretario Tommaso Nannicini, Professore della Bocconi (Cattedre Natta: «Presidenza del Consiglio apprendista stregone dell’anno». Sofia Ventura risponde a Nannicini). Alla ricerca di paragoni internazionali, Nannicini menziona la «RSF la grande agenzia per ricerca statunitense» facendo confusione tra l’autentica National Science Foundation e la Rignano Science Foundation di cui cura la gestazione (Nannicini, guarda che sulle #CattedreNatta confondi la NSF con la RSF (Rignano Science Foundation)). Memore del Conte Catellani, indimenticato personaggio del primo tragico Fantozzi, Nannicini ha anche spiegato la differenza tra ASN e Cattedre Natta: le commissioni di queste ultime sono «di alto livello», con tanti saluti ai commissari ASN, implicitamente etichettati “di basso livello (La differenza tra ASN e Natta secondo Nannicini: «Commissioni Natta alto livello»). Per replicare alla qual cosa, più che Fantozzi, serve Totò (Cattedre per merito e cattedre per demerito: suvvia, siamo seri!). A merito di Nannicini va detto che ha partecipato ad una discussione con le rappresentanze del mondo universitario, a cui era presente anche un componente della Redazione Roars (Discussione sulle “Cattedre Natta” con Tommaso Nannicini).
Cammellate (truppe)
Ad alleviare la solitudine di Nannicini, l’11 novembre arriva il sostegno al decreto Natta da parte di 5.000 ricercatori italiani che lavorano nel Regno Unito (In soccorso delle Cattedre Natta arrivano le truppe cammellate (finte)). O, almeno, così scrive Repubblica.it, tranne poi far sparire i 5.000, quando Roars denuncia che le truppe cammellate pro-Natta erano solo un’invenzione (La ritirata delle truppe cammellate: arriva Roars e i 5.000 “pro-Natta” spariscono da Repubblica.it). Non solo le firme non esistevano, ma era difficile persino rintracciare la lettera, il cui file pdf, quando esce, risulta creato dopo l’uscita dell’articolo di Repubblica (#CattedreNatta: Cammellismo Precog, il Rapporto di una Minoranza).
Cattedre Natta: tutti contrari tranne la CRUI
Intanto, grazie alle Cattedre Natta il Governo riesce nell’impresa di mettere d’accordo un po’ tutti. Pressoché unanime, infatti, è la richiesta di ritirare il provvedimento: Carlo Galli (Cattedre Natta: un piccolo esercito di riserva di obbedienza governativa), Gianfranco Viesti e Mario Ricciardi (Ecco i puri, gli illuminati, che con poche coraggiose decisioni stanno finalmente cambiando il Paese), una bella lista di nomi noti (Ferrajoli, Lunghini, Magris, Rodotà, Urbinati, Zagrebelsky (e altri): J’accuse su Cattedre Natta, Anvur e nuova baronia “arrogante, ignorante e corrotta”), Enrico Carloni, che ne denuncia i risvolti “vogoniani” (Il ristorante al termine dell’università: Cattedre “Natta” e trasformazione del sistema universitario), il coordinamento dell’Area 09 (Ingegneria Industriale e dell’Informazione) e l’Associazione per la Storia della Lingua Italiana (Cattedre Natta bocciate anche da area 09 e ASLI: «intervento senza riscontro negli altri paesi che lede libertà e autonomia sancite dalla costituzione»), la Conferenza Nazionale dei Direttori di Giurisprudenza (La Conferenza Nazionale dei Direttori di Giurisprudenza sulle Natta: fermate tutto), l’Unione Italiana per il Disegno (L’UID a proposito delle “Cattedre Natta”), Eugenio Mazzarella (A proposito del decreto sulle Cattedre Natta), Marco Valente e Marco Viola (A proposito di ‘baroni’: un po’ di conti sulle cattedre Natta), Marco Bella (Università: cattedre Natta. Le priorità sono altre), Giuseppina La Face (Il “Merito” e le cattedre Natta), i ricercatori a tempo determinato di ARTeD (Il Governo pensa alle Natta e tanto altro, ma i ricercatori a tempo determinato che fine fanno?), LINK e ADI (Non solo ‘baroni’: le cattedre Natta non convincono nemmeno studenti e dottorandi), il CNSU (Cattedre Natta: anche il Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari chiede “abrogazione e ricollocamento delle risorse”), la Rete 29 Aprile (Cattedre Natta: ecco perché sono un provvedimento sbagliato e distruttivo, Il «superbarone con rapporti privilegiati con la politica»? Uno spot dai costi esorbitanti che nasconde i veri problemi), la quale chiede al Presidente della Crui, di non prestarsi a una “inaccettabile e devastante” compromissione del sistema” (Manfredi vuole prestarsi a una “inaccettabile e devastante” compromissione del sistema”? Not in our name!). Eh sì, perché a fare eccezione è stata proprio la CRUI, secondo la quale le Cattedre Natta vanno «nella giusta direzione di premiare merito ed eccellenza». Sarà una coincidenza che il fratello del presidente Manfredi sia un deputato PD, ritenuto politicamente vicino a Renzi? (Manfredi (CRUI) su Cattedre Natta: «iniziativa che va nella giusta direzione di premiare merito ed eccellenza»). Quale possa essere la reale efficacia delle cattedre Natta per il rilancio dell’Università italiana lo si capisce al volo quando si esaminano le dinamiche recenti e future del reclutamento (Dinamiche di reclutamento e di carriera nel sistema universitario italiano). E, per rivegliarsi dall’incantesimo dei pifferai magici, è altrettanto utile dare una scorsa alla VI indagine sul Dottorato di Ricerca (VI Indagine Annuale su Dottorato di Ricerca e Post-Doc)
Legge di stabilità
Sempre a proposito di Legge di stabilità rimangono ancora diversi interrogativi aperti relativamente al finanziamento di Human Technopole (Human Technopole: ricerca e soldi pubblici, le risposte che servirebbero), mentre anche il provvedimento sul bonus ai ricercatori e agli associati, oltre a qualche luce, presenta diverse ombre (Legge di stabilità e università: buone idee ma attenzione all’ideologia).
Dottorati
«Ora rivedremo anche i corsi di dottorato, con criteri che porteranno a una diminuzione molto netta» diceva quattro anni fa il vicepresidente dell’Anvur. Una promessa mantenuta, ma non è finita, dato che il 60% delle risorse verrà d’ora in poi riservato ai soli “dottorati innovativi” (MIUR: «riservare il 60% delle risorse prioritariamente» ai dottorati innovativi (ma non è chiaro cosa siano)), la cui natura è dato conoscere solo per gradi (Dottorato innovativo o non innovativo? Questo è il dilemma. Ecco i criteri). Il CUN, e non solo lui, è assai preoccupato (Parere CUN su Dottorati innovativi: “definizioni ambigue e provvisorie” con possibili “conseguenze assai gravi”).
ASN e dintorni
Si è da poco chiuso il primo sportello della nuova ASN 2.0, ma sono state settimane tempestose. Mentre il database Scopus dava letteralmente i numeri, il MIUR procedeva al sorteggio dei commissari (Scopus dà i numeri e domani pomeriggio il MIUR sorteggia i commissari ASN), dovendo però lasciare indietro sei settori (ASN 2.0: sorteggiate 184 commissioni, ma rimangono sei settori a corto di commissari) che, con il gioco delle rinunce, sono diventati dieci (AAA Commissari ASN cercasi: il MIUR riapre il bando per 10 settori). Ma gli indicatori bibliometrici dell’ASN sono solidi? Non tanto, se è possibile appropriarsi delle pubblicazioni degli altri (Le soglie di ASN Lupin: sono possibili i “furti bibliometrici”?). C’è chi risponde per le rime all’Anvur che pretende di “perquisire” le redazioni delle riviste di fascia A (Riviste di Fascia A. Tessitore: criteri lesivi, offensivi e “ingiuriosi della mia dignità di studioso”). Segnaliamo un parere CUN sull’equipollenza di titoli spagnoli con l’ASN (Parere CUN sull’equipollenza di titoli spagnoli con l’ASN).
Meditazioni
Mentre in Italia siamo in balia dei feticismi bibliometrici, PNAS mette in guardia dall’impatto negativo che le metriche numeriche possono avere sulla ricerca («Discard numerical performance metrics, which many believe have negative impacts on scientific inquiry»). Roberto Caso si interroga su come si possa superare il modello dell’università-azienda (Dall’università-azienda all’università aperta: missione impossibile?). Un numero recente di “Current science” ospita una proposta, presumibilmente di un indiano: rendere anonimi gli articoli scientifici e valutare i ricercatori non più per le loro pubblicazioni, ma per i loro discorsi e le loro azioni (Anonimo indiano)
Istruzione
Sono vere le insinuazioni sul cosiddetto lassismo delle scuole del Mezzogiorno? Pare di no (Le scuole meridionali i 100 e lode li regalano?). Giovanni Carosotti punta la sua lente sul piano di formazione obbligatoria dei docenti italiani. Un documento la cui pericolosità sta nell’annullare in via definitiva la libertà d’insegnamento ancora garantita dalla Costituzione, usando una serie di argomentazioni retoriche e pseudo scientifiche (Un lucido attacco alla libertà d’insegnamento: sul piano di formazione obbligatoria dei docenti italiani). L’anglo-didattichese in cui è scritto il documento è una vera e propria neolingua della Buona Scuola. Ne offriamo un florilegio: leggetelo ad alta voce (Talis, Byod, Iea Pirls! Ed ecco a voi, Siore e Siori, la neolingua del MIUR).
Notizie dal mondo
Quando hanno letto il titolo della notizia su Roars, molti aspiranti rettori nostrani si sono affrettati a cercare raccomandazioni in alto loco, ma se fossero avuto la pazienza di andare oltre il titolo avrebbero scoperto che si trattava della Turchia (Breaking News: anche i Rettori saranno nominati direttamente dalla Presidenza). Intanto, però, il sogno di una società totalmente anvurizzata sembra destinato a realizzarsi in Cina (Il sogno di Anvur si avvera … in Cina: lì, il Partito Comunista darà un punteggio a ogni cittadino usando dati on-line). Un episodio realmente accaduto a Luca Loschiavo, invitato a contribuire a un’opera collettanea commissionata dalla Cambridge University Press, suggerisce una sorprendente domanda: siamo davvero sicuri che il famoso modello anglosassone ci porti verso l’internazionalizzazione del sapere e non invece verso una sua gretta provincializzazione? (Internazionalizzazione o provincializzazione).
Cronaca locale
Pubblichiamo un reportage esclusivo inviatoci dal nostro inviato presso il Dipartimento di Scienze Applicate al Potere della rinomata Università del Pontevedro (Cronache dall’Università del Pontevedro (II). Chiamate al Dipartimento di Scienze Applicate al Potere (DISAP) di Professori Ordinari secondo l’art. 24 c. 6 e l’art. 18 della legge Gelminovic).
Documenti
Pubblichiamo i seguenti documenti: raccomandazione CUN sulla semplificazione (Raccomandazione CUN sulla semplificazione delle attività di ricerca), una lettera dalla Società Italiana di Filologia Romanza (Alcune note sui crediti formativi fondamentali per accedere alle nuove lauree magistrali abilitanti per l’insegnamento di lettere, latino e greco nella scuola secondaria di I e II grado), un documento della CASAG sul PRIN 2015 (Documento congiunto CASAG e Conferenza dei Direttori di Giurisprudenza sul PRIN 2015) e, infine, una lettera aperta con più di 2000 firme raccolte attraverso la rete scientifica degli EPR (Lettera aperta per il rilancio della Ricerca Pubblica).
Qualcosa di bello no?
In effetti, è una galleria degli orrori. E mette a dura prova anche la redazione. A volte pensi che sarebbe meglio non sapere di essere conciati così male.
Accontentato. NO!