Segnaliamo la sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo relativa al caso Tarantino e altri contro Italia. La Corte ha respinto il ricorso avanzato avverso le norme vigenti circa l’accesso a numero chiuso ai corsi universitari. La sentenza è corredata dall’opinione parzialmente dissenziente di uno dei giudici.

Il testo può essere letto qui: CASE OF TARANTINO AND OTHERS v. ITALY[1]

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1 commento

  1. A parte le sparate pre-elettorali del ministro sul numero aperto a medicina (che però tanti studenti esclusi, e le loro famiglie hanno prese per buone lanciandosi in ricorsi dall’esito imprevedibile), anch’io sarei in linea di principio favorevole al numero aperto, che vuol dire dare a tutti la possibilità di ‘provarci’ e decidere poi, con l’esperienza, se continuare o no.
    So bene che le selezioni, anche se fatte bene (e potrebbero essere fatte ancora meglio), lasciano fuori tanti che potrebbero essere meritevoli.
    Ma realisticamente, come presidente di un corso di laurea che ha ogni anno oltre duemila domande di accesso, vorrei capire con quali risorse il numero potrebbe essere aperto: intendo aule, docenti, tutor, esami, esperienze pratiche guidate, enti in cui mandare per tirocinio professionalizzante … cose che ho già difficoltà a programmare con soli (!!) 300 iscritti.
    Il ministro, o chi per lei, passato il periodo elettorale potrebbe dirmi qualcosa al riguardo?

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