«All’Art. 18 c. 5 si prefigura un algoritmo (l’ennesimo) incontrollabile […] Ai fini dell’accertamento della effettività del processo di selezione, l’ANVUR potrà richiedere documentazione relativa al numero di articoli sottoposti a valutazione, al numero di articoli respinti a seguito di decisione del Direttore, al numero di articoli respinti a seguito del processo di revisione. […] si prevedono poteri di inquisizione da parte dell’ANVUR, che “potrà richiedere le schede relative alla peer review dei contributi o fascicoli pubblicati in almeno uno degli anni compresi nell’arco temporale oggetto di valutazione rendendole, ove necessario, opportunamente anonime.” Tutto ciò oltretutto rende eclatante la discriminazione tra riviste italiane e straniere, alle quali nulla di ciò è applicabile. Si potrebbe chiedere all’ANVUR come si può attribuire la fascia A a una rivista straniera in mancanza di tutta questa serie di elementi di giudizio, perché a rigor di logica tutto il resto del mondo dovrebbe essere escluso non potendo essere controllato. […] Questo regolamento sta innescando una riflessione drammatica nelle redazioni scientifiche delle riviste italiane e si colloca sullo sfondo di una guerra interna al ministero di cui la scienza italiana paga le conseguenze. Il tema è importante e richiede una riflessione approfondita comune per arrivare posizioni forti che manifestino con estrema chiarezza il dissenso della comunità scientifica su questa deriva inquisitoria e algoritmica, che nulla ha a che fare con la qualità.»
Segnaliamo l’Intervento della Consulta Universitaria di Topografia Antica in relazione al nuovo regolamento ANVUR per la classificazione delle riviste.
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La Consulta Universitaria di Topografia Antica ha preso atto della pubblicazione del nuovo regolamento ANVUR per la classificazione delle riviste approvato con Delibera del Consiglio Direttivo n.42 del 20/02/2019. A tale proposito propone alcune considerazioni su alcuni punti che non solo non hanno risolto le gravi criticità già segnalate più volte ma che al contrario hanno peggiorato ulteriormente la situazione.
Va premesso che è stato già più volte chiaramente spiegato nei documenti di Area 10 CUN che l’uso generalizzato delle valutazioni VQR per le riviste è del tutto improprio e che le valutazioni VQR sono necessariamente meno approfondite di quelle dei revisori degli articoli proposti alle riviste.
Procedendo in maniera schematica si può osservare quanto segue:
- L’art. 5 c. 4. Prevede che non siano sottoposte a controllo le riviste per le quali gli articoli sottoposti a valutazione nell’ultima VQR abbiamo ottenuto una quota di valutazioni eccellenti. Questo implica che i direttori delle riviste sono invitati a scartare tutti i non strutturati: dunque pensionati, giovani ricercatori e colleghi stranieri. Per i pensionati la cosa è meno grave – per quanto privarsi di firme eccellenti abbasserebbe il livello della rivista – ma una rivista che taglia i giovani e l’internazionalizzazione è suicida. Inoltre come potranno i giovani pubblicare su riviste di fascia A per raggiungere le soglie previste dalla stessa ANVUR per accedere all’abilitazione?
- 16 c. 4: il concetto è ribadito ma in maniera altamente contraddittoria: infatti “Gli autori dei prodotti pubblicati su riviste qualificabili come di Classe A devono essere in maggioranza studiosi strutturati presso Università o enti ed istituti di ricerca italiani e stranieri ovvero facenti parte del personale di ricerca delle suddette istituzioni ovvero dotati di prestigio nella comunità scientifica internazionale, manifestando altresì apertura e pluralismo in ragione della varietà dell’origine culturale e della matrice accademica degli autori”. Si ribadisce cioè che pubblicano gli strutturati, ma poi si inseriscono gli stranieri che invece per principio andrebbero esclusi e si conclude con un pistolotto retorico sull’apertura e il pluralismo, che è bibliometricamente inverificabile e di fatto viene scoraggiato.
- All’Art. 18 c. 5 si prefigura un algoritmo (l’ennesimo) incontrollabile che tenga conto:
- del numero dei contributi pubblicati sulla rivista che siano stati sottoposti a valutazione nell’ultima VQR disponibile, nonché dei relativi risultati;
- del rapporto tra i dati di cui alla precedente lettera a) e la media dei risultati conseguiti
dalle riviste di Classe A dell’Area o Settore di riferimento;
- del numero dei contributi sottoposti alla rivista e il tasso di accettazione. Ai fini dell’accertamento della effettività del processo di selezione, l’ANVUR potrà richiedere documentazione relativa al numero di articoli sottoposti a valutazione, al numero di articoli respinti a seguito di decisione del Direttore, al numero di articoli respinti a seguito del processo di revisione.
Il sottocomma c. inoltre prefigura un potere ispettivo da parte dell’Anvur del tutto sproporzionato, che interferisce pesantemente con la politica culturale delle riviste. Si ha infatti in mente il modello delle grandi riviste Elsevier dove il processo è del tutto spersonalizzato, mentre le riviste italiane di solito hanno un gruppo di redattori che si preoccupa di fare già una preselezione o di invitare colleghi a scrivere su determinati temi, dunque il discorso sul numero di articoli sottoposti a valutazione non ha semplicemente senso. Quanto alla percentuale di respingimento l’Anvur ha evidentemente un modello in mente: quello del paradossale Journal of Universal Rejection http://www.universalrejection.org/. Infine è evidente che il conteggio degli articoli rifiutati come indicatore di rigore scientifico ha una serie di gravissime controindicazioni non ultima l’impossibilità di distinguere tra articoli scartati per scarso valore scientifico e quelli rifiutati per mancanza di spazio o di fondi.
- La situazione è ulteriormente peggiorata dall’Art. 9, che rende ancora più vincolanti le norme sulla peer review mettendo praticamente in mano la rivista ai revisori, perché non si vede che cosa possa più fare il comitato scientifico o il direttore se non forse respingere qualche articolo per innalzare il rating. Al c. 6 infatti si prevedono poteri di inquisizione da parte dell’ANVUR, che “potrà richiedere le schede relative alla peer review dei contributi o fascicoli pubblicati in almeno uno degli anni compresi nell’arco temporale oggetto di valutazione rendendole, ove necessario, opportunamente anonime.”
Tutto ciò oltretutto rende eclatante la discriminazione tra riviste italiane e straniere, alle quali nulla di ciò è applicabile. Si potrebbe chiedere all’ANVUR come si può attribuire la fascia A a una rivista straniera in mancanza di tutta questa serie di elementi di giudizio, perché a rigor di logica tutto il resto del mondo dovrebbe essere escluso non potendo essere controllato. Il regolamento fa emergere con chiarezza un provincialismo che rischia di ghettizzare la produzione scientifica italiana in un recinto di formalismo esasperato oltre ogni limite. Dovrebbe invece essere un principio elementare che finché siamo in Europa, si dovrebbero adottare prassi di valutazione uniforme che siano del tutto indipendenti dalla nazionalità della rivista.
Questo regolamento sta innescando una riflessione drammatica nelle redazioni scientifiche delle riviste italiane e si colloca sullo sfondo di una guerra interna al ministero di cui la scienza italiana paga le conseguenze.
Il tema è importante e richiede una riflessione approfondita comune per arrivare posizioni forti che manifestino con estrema chiarezza il dissenso della comunità scientifica su questa deriva inquisitoria e algoritmica, che nulla ha a che fare con la qualità.
Paolo Liverani
Presidente della Consulta di Topografia Antica
“ma il cielo è sempre più blu” cantava Rino Gaetano, ironizzando sugli stereotipi delle canzonette avulse dalla realtà. Ecco, proprio oggi sull’inserto domenicale del Sole 24 Ore esce una recensione che ci spiega quanto sia blu (senza una nuvoletta che sia una) il cielo della valutazione italiana delle scienze umane. A firma di Riccardo Pozzo, ordinario di Storia della Filosofia (sì, è così). Adesso che abbiamo pubblicato il documento della Consulta di Topografia Antica, potrebbe rendersi conto che il cielo non è proprio così blu.

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Probabilmente, una recensione più aderente alla realtà sarebbe stata questa.
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«Abbasso e alè con le valutazioni senza senso e soluzioni»: impossibile non riconoscere il trascinante ritmo di Rino Gaetano e anche la voce ci assomiglia, ma quando esplode un liberatorio «NuntereggANVÚR» è chiaro che non può essere lui. Qualcuno diceva «sono solo canzonette», ma l’entrata dell’Anvur nel nostro immaginario sonoro (i nostri incubi li occupa già stabilmente) qualcosa vorrà pur dire. NuntereggANVÚR è una canzone per tutti. Per chi chi si asterrà dalla VQR: come inno della protesta nelle sue diverse sfumature. Per chi non si asterrà dalla VQR: come motivetto da canticchiare mentre si eseguono i calcoli per l’applicazione dell’algoritmo bibliometrico della VQR, o mentre si cerca di inserire i metadati integrativi. Ma soprattutto è una preghiera al MIUR perché si liberi al più presto dell’ANVUR – con tutto il suo carrozzone di sigle incomprensibili, schede inutili, tabelle numeriche indecifrabili, sistemi informatici approssimativi.
https://www.roars.it/nunteregganvur-abbasso-e-ale-con-le-valutazioni-senza-senso-e-soluzioni/
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#NuntereggANVUR
#NuntereggANVUR
Abbasso e alè (#NuntereggANVUR)
abbasso e alè (#NuntereggANVUR)
abbasso e alè con le valutazioni
senza senso e soluzioni
la buona Università (#NuntereggANVUR)
l’assicurazione di qualità (#NuntereggANVUR)
la didattica in bianco la ricerca forte
i ministri indecisi i funzionari di corte
ladri di fondi
super stipendi (#NuntereggANVUR)
burocrati di stato e valutatori
la grande pazienza dei professori
mediane ricalcolate
algoritmi raffazzonati (#NuntereggANVUR)
ANVUR MIUR
AVA MIUR
ASN MIUR
SUA MIUR
ANVUR MIUR (#NuntereggANVUR)
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Eya alalà (#NuntereggANVUR)
ANVUR AVA (#NuntereggANVUR)
VQR VQR (#NuntereggANVUR)
ANVUR AVA ORCID IRIS
VQR VQR VQR
UGOV CINECA (#NuntereggANVUR)
Stefano Fantoni Andrea Graziosi
Sergio Benedetto Andrea Bonaccorsi
dribbla Castagnaro che passa a Novelli
Checchi Miccoli Rumiati (#NuntereggANVUR)
Luisa Ribolzi (#NuntereggANVUR)
Kostoris (#NuntereggANVUR)
Moratti Fioroni Mussi Gelmini
Profumo Carrozza Stefania Giannini
Puglisi Faraone e Marco Mancini
onorevole ministro cavaliere senatore
nobildonna eminenza magnifico rettore
vossia cherie ANVUR MIUR
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Ue paisà (#NuntereggANVUR)
qualità à la page (#NuntereggANVUR)
si gioca al lotto
gli indicatori sono otto
il quarantotto
il sessantotto
si passa tutti con diciotto
facciamo il botto
(Cartier Cardin Gucci)
Università e illusioni
lotteria senza milioni
il ricercatore si arrabatta
l’ANVUR la fa astratta
l’autonomia è sopraffatta
mentre vedo tanta gente
che non c’ha l’occorrente
e non c’ha niente
ma chi me sente
ma chi me sente
e allora MIUR amore mio ti amo
che bello sei
vali per sei
ci giurerei
ma è meglio lei
che bello sei
che bella lei
vale per sei
ci giurerei
sei meglio tu
che bello sei (#NuntereggANVUR)
–
(#Nun-te-regg-ANVUR) (x10)