Manifestazione organizzata dalla Federezione dei Lavoratori della Conoscenza dell CGIL (Piazza San Giovanni, 19 ottobre 2012)
“Da anni la scuola e l’università sono i bancomat per coprire il debito pubblico. Bisogna cambiare musica. E lo diremo anche in musica, con l’aiuto di artisti come Fiorella Mannoia, Max Paiella, L’Orchestraccia, Noemi, I Serissimi. Conosci gli artisti? Lo diremo con i segni graffianti della matita di Sergio Staino, con l’ironia di Serena Dandini e Dario Vergassola. Diremo che bisogna cambiare la politica sull’istruzione, sulla ricerca, sul lavoro con le voci di Susanna Camusso e Domenico Pantaleo. Saranno con noi il giornalista Luca Telese; due ricercatori, Francesco Sylos Labini e Barbara Sciascia, perché senza ricerca non c’è sviluppo; i volontari del progetto “Insieme la scuola non crolla” che hanno lavorato tutta l’estate con i bambini delle zone terremotate dell’Emilia e della Lombardia, gli studenti e le loro associazioni.”
(Intervento di Barbara Sciasca a 00:53:30 e di Francesco Sylos Labini al minuto 02:33:00)
scusate l’off-topic.
per le abilitazioni, sappiamo che le pubblicazioni senza ISBN o ISSN non contano nel calcolo delle mediane.
Ma è consigliabile elencare tra le pubblicazioni la propria tesi di dottorato (che non è una vera e propria pubblicazione, ma una copia è conservata alla BNC di Firenze e una alla BNC di Roma)?
e altre pubblicazioni in sedi prive di ISBN o ISSN ?
Partendo dalla mia esperienza di docente con i capelli bianchi, mi sembra doveroso rispondere al collega sesto che penso sia molto giovane.
Personalmente (ma è solo una opinione)penso che la tesi di dottorato entri a pieno titolo nel curriculum del candidato per cui ritengo utile inserire nel proprio la tesi di dottorato. Tale inserimento permetterebbe alla commissione di valutare tutto il percorso del candidato e la coerenza della sua formazione rispetto al settore in cui vuole ricoprire una posizione accademica.
grazie a Nicola Ferrara per la risposta: sì, sono ancora piuttosto giovane, e pur avendo vari articoli in riviste “di fascia A”, la mia tesi di dottorato, ahimé non ancora pubblicata, è il mio lavoro più corposo.
In alcuni concorsi da ricercatore degli anni passati (pre-riforma Gelmini) pur non risultando vincitore, la mia tesi di dottorato è sempre stata valutata assai positivamente come lavoro serio e importante.
Ora sto pensando se presentarla tra le “pubblicazioni” da valutare. Se le commissioni leggeranno le pubblicazioni inviate credo che presentare la tesi di dottorato torni a mio vantaggio, se invece le commissioni si limiteranno a contare le pubblicazioni e a valutare se sono pubblicate come monografie con ISBN, in riviste con ISSN, riviste con ISSN e in fascia A, allora non mi conviene. E presentare una tesi di dottorato, non si rischia di apparire come un ricercatore alle prime armi?
Mia opinione personale e’ che se e’ buona conviene pubblicarla con ISBN a proprie spese. Quello che sta succedendo non mi piace ma cosi’ e’.