La nota di indirizzo a firma del neo Ministro Carrozza relativa alle “Linee guida per l’avvio dei Dottorati di ricerca a.a. 2013-2014” riporta chiarezza sui ruoli dei Nuclei di valutazione e dell’ANVUR in merito ad attivazione e accreditamento dei dottorati. Dopo la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale n. 104 del 06/05/2013, il DM 45/2013 “Regolamento recante modalità di accreditamento delle sedi e dei corsi di dottorato e criteri per la istituzione dei corsi di dottorato da parte degli enti accreditati” attendeva indicazioni per l’applicazione.

Il Decreto prevede, all’art. 15 Disposizioni finali e transitorie, che per l’a.a. 2013/2014 sia possibile per gli Atenei presentare domanda di accreditamento “per almeno il cinquanta per cento dei corsi di dottorato di ricerca che intendono attivare” e che l’attivazione dei corsi di dottorato non accreditati possa essere disposta solo per questo anno accademico e “in relazione a un massimo del cinquanta per cento dei corsi attivati da ciascuna università nell’anno accademico 2012/13 e relativi al XXIX ciclo”. Una fase transitoria, appunto, in attesa di passare all’anno accademico 2014/15, quando “tutti i corsi di dottorato dovranno essere accreditati”.

Nella fase di convivenza dei dottorati accreditati e di quelli attivati ma non accreditati, all’ANVUR spetta l’espressione di un “motivato parere in ordine alla sussistenza dei requisiti per l’accreditamento” che porta, se favorevole, all’accreditamento con decreto del Ministro. Ai Nuclei di valutazione degli Atenei è invece assegnato il compito di “verifica dei requisiti di cui all’articolo 4” ai fini della sola attivazione. I requisiti a cui si fa riferimento sono i “Requisiti per l’accreditamento dei corsi e delle sedi di dottorato di ricerca”. In un caso stringenti e nell’altro solo indicativamente auspicati?

Precedentemente alla pubblicazione del DM in Gazzetta Ufficiale, con la nota del 2 maggio 2013 (“Regolamento accreditamento dottorati – DM 8 febbraio 2013, n. 94”) il MIUR sembrava accentrare entrambi i ruoli nelle mani dei Nuclei di valutazione, che, per consentire “in prima applicazione un processo graduale e gestibile in tempi stretti, riducendo all’essenziale le relative procedure amministrative”, erano chiamati ad occuparsi di entrambe le fasi, accreditamento e dell’attivazione, a cui però la Nota non faceva alcun riferimento. L’attribuzione del ruolo di verifica dei requisiti per l’accreditamento ai Nuclei di valutazione lascia perplessi, soprattutto nel momento in cui sul fronte dell’offerta formativa l’ANVUR ripete quotidianamente ai Nuclei di valutazione che il loro è diventato un ruolo di sola valutazione ex-post delle politiche degli Atenei. Un cambiamento a cui manca, in realtà, ancora qualche passaggio normativo.

La pubblicazione della nota del Ministro, ancora non disponibile in rete sulla apposita pagina web ministeriale, conferma la divisione dei ruoli: tornano le due fasi distinte della attivazione, con valutazione preventiva da parte dei Nuclei di valutazione, e dell’accreditamento, a cui si passerà solo nell’a.a. 2014/2015 dopo “una prima verifica a campione dei dottorati attivati da ogni ateneo al fine di sperimentare una serie di criteri definiti dall’ANVUR”, a partire dall’ottobre 2013.

Le Linee guida chiariscono alcuni punti relativi alla dotazione di borse e alla valutazione della qualità scientifica dei collegi, facendo tesoro delle domande inviate dagli Atenei in seguito all’uscita del DM (cfr. FAQ relative ai contenuti del Decreto Ministeriale 8 febbraio 2013 n. 94 aggiornate al 6 maggio 2013).

Relativamente al numero di borse necessarie le Linee guida specificano che “il numero medio di 6 borse di dottorato e minimo di 4 per ciascun ciclo attivato nell’a.a. 2013/14 si riferisce esclusivamente ai dottorati autonomi di ateneo” mentre nel caso di convenzioni o con università straniere o imprese il numero scende a 4 e per i dottorati attivati in convenzione/consorzio tra istituzioni a 3. La novità è che in fase di prima applicazione eventuali borse in esubero rispetto a tali numeri potranno essere imputate ai fini della determinazione del numero medio di borse pari a 6 previsto per i dottorati autonomi di Ateneo.

La valutazione della qualità scientifica verrà effettuata con riferimento ai 16 membri del collegio, numero minimo obbligatorio dello stesso, in base al DM. Per l’analisi si farà riferimento alle “5 pubblicazioni più significative di ognuno dei membri del collegio negli ultimi cinque anni” con “particolare attenzione ai criteri di originalità e di riconoscimento internazionale”. Il documento precisa che sarà successivamente cura dell’ANVUR “in vista dell’accreditamento dei corsi a partire dal 2014/2015, valutare la carriera scientifica dei membri del collegio e la sussistenza dei requisiti di qualità scientifica utilizzando criteri e indicatori ulteriori, anche in relazione alle caratteristiche medie dei ricercatori del settore a livello internazionale”.

 

La procedura prevede adesso l’adeguamento alla nuova normativa dei regolamenti degli Atenei, entro 45 giorni dall’entrata in vigore del DM, e nei mesi di giugno/settembre l’inserimento delle informazioni su ciascun corso di dottorato da parte degli Atenei e la valutazione del Nucleo di valutazione nella apposita banca dati di ciascun ateneo. Nella stessa banca dati avrebbe dovuto essere disponibile, dal 28 maggio, la versione aggiornata della proposta di schema da utilizzare per la valutazione. Dal mese di ottobre e nel corso dell’anno accademico avverrà la prima verifica a campione da parte dell’ANVUR, come già accennato sopra. Appare quindi difficile che le procedure si concludano in tempo per pubblicare i bandi, concludere le selezioni entro il 30 settembre e avviare i corsi il 1° ottobre, tanto che nelle risposte alle FAQ, per quanto valore “legale” queste ultime possano avere, si esprime parere favorevole ad una deroga, con avvio dei corsi di dottorato del prossimo ciclo al 1° gennaio 2014.

 

Resta da chiarire che ne sarà dei corsi di dottorato di ricerca attivati ma non accreditati per il periodo, un anno accademico almeno ma forse più, in cui sarà comunque possibile bandirli, sul fronte della appetibilità per i laureati e del finanziamento pubblico.

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