AVA è l’acronimo di Autovalutazione, Valutazione e Accreditamento del sistema universitario italiano. Si tratta di un sistema integrato, che fa capo ad ANVUR, in cui l’elemento portante è l’assicurazione interna della qualità (AIQ) nei corsi di studio, nei dipartimenti e negli Atenei. I criteri attraverso i quali la valutazione sarà condotta da parte dell’Anvur sono riportati nel documento “Autovalutazione, Valutazione e Accreditamento del Sistema Universitario italiano”, approvato dal Consiglio direttivo dell’Anvur il 24 luglio 2012.
AVA si articola in:
- un sistema di valutazione interna attivato in ciascuna università: Autovalutazione/AQ;
- un sistema di valutazione esterna delle università: Valutazione periodica;
- un sistema di accreditamento delle sedi e dei corsi di studio delle università: Accreditamento.
Gli strumenti essenziali previsti per quanto riguarda la didattica sono:
– l’adozione di una scheda annuale dei corsi di studio (SUA-CdS), che andrebbe a sostituire le informazioni attualmente fornite dagli Atenei in fase di istituzione e attivazione dell’offerta formativa;
– la creazione di un Presidio di qualità per la formazione, la cui forma potrà essere definita da ciascun Ateneo in base alle proprie caratteristiche.
L’Anvur verificherà la persistenza dei requisiti stabiliti per l’accreditamento iniziale e per la valutazione periodica, che sarà quinquennale per le sedi e triennale per i corsi di studio.
L’applicazione del sistema AQ dovrebbe partire nel gennaio 2013.
Il Coordinamento nazionale dei Nuclei di Valutazione delle Università Italiane (Convui) ha commentato il documento AVA del 24 luglio 2012, sollevando alcune importanti questioni relative al ruolo dei Nuclei di valutazione nell’ambito delle nuove procedure di accreditamento previste dall’Anvur. Vi sono, intanto, perplessità, condivise da più parti, su tempi e costi dell’intera operazione, Intanto i 30 giorni entro i quali con decreto del Ministro avrebbero dovuto essere adottati i criteri definiti nel documento AVA sembrano abbondantemente trascorsi. Sorpassata appare conseguentemente la tabella con i tempi delle procedure (allegato X). Resta inoltre da definire a chi spetterà sostenere i costi delle visite in loco delle Commissioni di Esperti della Valutazione (CEV).
Ma soprattutto il Convui segnala che il nuovo ruolo di terzietà previsto per il Nucleo di valutazione sembra in contraddizione con il coinvolgimento nel “concorso alla definizione delle metodologie interne di monitoraggio del raggiungimento degli obiettivi strategici” (B.2.3.1. d.), e con quanto previsto dal passaggio secondo il quale la Commissione paritetica docenti-studenti, presente in ogni Dipartimento o struttura di raccordo, fa “proposta al Nucleo di valutazione per il miglioramento della qualità e dell’efficacia delle strutture didattiche” (B.2.3.2. a.).
I Nuclei di valutazione sono del resto ancora in attesa della nuova normativa, da tempo annunciata, che raccolga tutti i compiti assegnati loro negli ultimi anni e faccia chiarezza, ove necessario, su modi e tempi di intervento, come nel caso della valutazione della performance di derivazione brunettiana. Il documento Anvur lascia, infatti, intravedere modifiche anche in merito alla relazione che i Nuclei inviano al MIUR entro il 30 aprile di ogni anno in base alla L. 370/99.
Sul compito assegnato alle Commissioni paritetiche docenti-studenti relativamente alla valutazione della didattica da parte degli studenti (verificare se “i questionari relativi alla soddisfazione degli studenti siano efficacemente gestiti, analizzati, utilizzati”) resta da chiarire il rapporto con i Nuclei, che sono ai sensi della L. 370/99 responsabili della trasmissione di tali informazioni.
Con AVA i questionari da compilare da parte degli studenti aumentano e si differenziano. L’idea è quella di procedere a rilevazioni online adottando uno strumento unico a livello nazionale, in modo da rendere confrontabili i dati degli Atenei, elemento che consentirebbe di reintrodurre nella quota premiale del FFO il relativo indicatore (% insegnamenti valutati). A suscitare le perplessità maggiori è però il questionario che dovrebbero compilare tutti i docenti per ogni insegnamento tenuto, al termine dei 2/3 delle lezioni, sulle falsariga di quanto fanno al momento i soli studenti (scheda n. 7 pag. 29).
Più in generale su AVA ci si domanda negli Atenei, non solo da parte dei Nuclei, se la nuova Scheda Unica Annuale del corso di studio (SUA-CdS) sostituirà integralmente RAD e OFF già dall’anno accademico 2013/2014 e se, conseguentemente, sarà esaminata preliminarmente dal CUN, il cui ruolo nel nuovo assetto non sembra ancora ben definito.
Lo stesso CUN, a proposito della Scheda, ha osservato nella Mozione Ava del 25/07/2012 che “la congruenza fra il progetto formativo e le attività previste non può essere rilevata in maniera automatica, ma necessita di una valutazione da parte di esperti esterni” e che “tale attività ai sensi della normativa vigente è competenza del CUN”.
Tra i requisiti per la qualificazione dei docenti per corso di studio (F.1.3.7. b.) è inclusa l’impossibilità di conteggiare i docenti “inattivi”, cioè quelli nel cui sito docente non siano presenti pubblicazioni negli ultimi 5 anni: anche in questo caso varranno i criteri VQR?
Le Scuole di specializzazione sono incluse nel processo (C.4.4.), anche se restano da definire con delibere specifiche dell’Anvur le modalità di verifica esterna del sistema di AQ. Master, Dottorati di ricerca sono al momento esclusi, “data la tipologia e l’estrema variabilità di contenuti e modalità di erogazione dell’offerta didattica “(C.4.5.) nel primo caso e in attesa di decreto specifico vista la forte interdipendenza con le attività di ricerca dei Dipartimenti (C.6.) nel secondo.
Il timore è quello di una eccessiva burocratizzazione del processo, con una crescita esponenziale di questionari, relazioni e controrelazioni tra gli attori coinvolti (Presidi, Commissioni paritetiche docenti/studenti, Nuclei di valutazione) che rischia di irrigidirlo invece di fornire strumenti utili per l’autovalutazione e l’analisi della qualità. Così anche secondo il CUN che sottolinea come “qualunque sistema di valutazione che si limitasse essenzialmente a verifiche automatiche di indicatori numerici e non prevedesse la valutazione nel merito di ogni singolo corso di studio, affidata a valutatori competenti – come descritto negli Standards and Guidelines for Quality Assurance in the European Higher Education Area – non produrrebbe un miglioramento della qualità e dei risultati, ma si configurerebbe come un esercizio burocratico inutile e oneroso e tale da produrre, se applicato, effetti dannosi”.
Condivido: è molto probabile che “si ridurrà in esercizio burocratico inutile e oneroso e tale da produrre, se applicato, effetti dannosi”.
In tutto questo manca la valutazione che più conta e che potrebbe essere l’unica necessaria: quella dell’utente finale del prodotto.
Produciamo laureati; facciamoci valutare da chi utilizzerà i laureati come professionisti. <la valutazione degli studenti è importantissima, ma va fatta benissimo e va tenuta in opportuno conto dai singoli docenti, senza avere nessuno peso oneroso per chi la "subisce".
[…] AVAAVA è l’acronimo di Autovalutazione, Valutazione e Accreditamento del sistema universitario italiano. Si tratta di un sistema integrato, che fa capo ad ANVUR, in cui l’elemento portante è l’assicurazione interna della qualità (AIQ) nei corsi di studio, nei dipartimenti e negli Atenei. I criteri attraverso i quali la valutazione sarà condotta da parte dell’Anvur sono riportati nel documento “Autovalutazione, Valutazione e Accreditamento del Sistema Universitario italiano” (http://goo.gl/EEFZb), approvato dal Consiglio direttivo dell’Anvur il 24 luglio 2012. [fonte:https://www.roars.it/aspettando-ava/%5D […]