Il 24 aprile sul sito dell’ANVUR sono state pubblicate le linee guida per l’Accreditamento periodico delle Sedi e dei Corsi di Studio. Di seguito, il testo della comunicazione apparsa sul sito dell’ANVUR e l’indice del documento.


Autovalutazione, Valutazione periodica, Accreditamento
pubblicazione Linee guida per l’Accreditamento periodico

Giovedì, 24 Aprile 2014

Pubblichiamo oggi le linee guida per l’Accreditamento periodico delle Sedi e dei Corsi di Studio. Il documento contiene criteri, metodi e procedure che le Commissioni di Esperti della Valutazione (CEV) dovranno utilizzare per l’accreditamento periodico degli Atenei e dei loro Corsi di Studio.

La prima parte del documento è di natura più generale e contiene informazioni che gli Atenei possono utilizzare per riflettere sul livello di sviluppo raggiunto dal proprio sistema di Assicurazione della Qualità (AQ). La seconda parte, di natura più tecnica è rivolta in particolare alle CEV e contiene le schede dettagliate relative a ciascuno dei requisiti di assicurazione della qualità (AQ1 – AQ7), come individuati dalla normativa vigente, e per ciascun requisito identifica i punti critici di controllo, gli aspetti da considerare e le modalità di verifica. Il livello di dettaglio utilizzato è funzionale a garantire la massima uniformità di giudizio da parte delle CEV.


LINEE GUIDA per l’ACCREDITAMENTO PERIODICO
DELLE SEDI E DEI CORSI DI STUDIO

Indicazioni per le CEV – Esperti di sistema ed esperti disciplinari

  1. Premessa e procedure generali
    1.1.Il contesto
    1.2.Documenti richiesti
    1.3. Definizioni
  2. Requisiti di accreditamento
    2.1. – Requisiti di accreditamento iniziale della sede e del CdS
    2.2. – Requisiti di Assicurazione della Qualità (AQ) degli Atenei per l’Accreditamento Periodico (AP)
    2.2.1 – Requisito per l’AQ 1 2.2.2 – Requisito per l’AQ 2 2.2.3 – Requisito per l’AQ 3 2.2.4 – Requisito per l’AQ 4 2.2.5 – Requisito per l’AQ 5 2.2.6 – Requisito per l’AQ 6 2.2.7 – Requisito per l’AQ 7
  3. Commissioni Esperti per la valutazione (CEV)
  4. Visite agli Atenei per l’accreditamento periodico: procedure e organizzazione
    Allegato 1 – Schede Requisiti di qualità per le istituzioni (AQ1-2-3-4)
    Allegato 2 – Scheda Requisiti di qualità per i corsi di studio (AQ5)
    Allegato 3 – Scheda Requisiti di qualità per la valutazione della ricerca (AQ6) Allegato 4 – Scheda Requisiti di qualità per la sostenibilità della didattica (AQ7)

Link al documento: linee guida per l’Accreditamento periodico 

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27 Commenti

  1. Misericordia! Per implementare tutto questo ci vogliono risorse umane e materiali che non sono e non saranno disponibili. Implementare tutto questo significa dirottarci energie vitali e risorse destinate all’insegnamento e alla ricerca. La iperburocratizzazione dell’universita` fa seguito alla iperburocratizzazione delle scuole secondarie, i cui effetti disastrosi sono ben visibili. E` ora di reagire, per il bene del Paese.

  2. THE NIGHTMARE THAT THREATENS THE WORLD
    _______________
    Io continuo a domandarmi come sia possibile che degli scienziati possano concepire e infliggere ai loro colleghi tali orrori lovecraftiani. Un’invasione di ultracorpi venuti da un’altra dimensione spazio-temporale che si sono impossessati dei corpi e delle anime dei membri del consiglio direttivo?
    _______________
    “They come from another world, formed in the light years of space, unleashed to take over the bodies and souls of the people of our planet. Bringing a new dimension in terror …”
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    http://www.youtube.com/watch?v=ohiZa8hIHKw

    • Indubbiamente l’ipotesi ultracorpi è più tranquillizante. Bisogna solo capire quale è il loro punto debole: acqua (Signs, Mel Gibson), batteri (guerra dei mondi, Tom Cruise), virus informatico (independence day), suoni ad alta frequenza e canzoni (mars attaks).

  3. Purtroppo, si sta attuando un meccanismo sofisticato ma ricorrente nella storia politica e sociale. Le elite perseguono obiettivo “tacito” (in questo caso il ridimensionamento o distruzione del ruolo dell’università) mediante l’enunciazione di principi “nobili” e il coinvolgimento delle vittime (i docenti universitari) nella progettazione di norme complesse che apparentemente danno al processo una connotazione di legittimità e che impongono l’adozione di comportamenti conformi e conformisti. Alla fine è come se le stesse vittime si autopunissero ritenendo appropriati solo i comportamenti che, rispettosi delle norme, portano alla loro “morte” o punizione. L’esempio più tragico di tale meccanismo si riscontra nella descrizione delle reazioni di alcune comunità ebraiche nei paesi dell’est europeo controllate dai nazisti descritte nel libro “La banalità del male” di Hannah Arendt sul processo al criminale nazista Eichmann: “Eichmann da esperto in emigrazione divenne quindi esperto in evacuazione: organizzava il trasporto degli ebrei tra i vari campi, i quali accettavano senza ribellioni e pronti a collaborare, tranquillizzati dai capi delle comunità ebraiche – che avevano salva la propria vita e quella di altri ebrei illustri in cambio del silenzio; Secondo la Arendt, se gli ebrei non si fossero lasciati nelle mani dei capi, almeno il 50% di loro si sarebbe salvato; http://it.wikipedia.org/wiki/La_banalit%C3%A0_del_male
    Cito questo esempio con il massimo rispetto e consapevole dell’assoluto orrore che provoca. Ritengo solo che nella sua infinita tragedia metta in immediata evidenza gli effetti devastanti di un meccanismo che di potrebbe definire una “sindrome di Stoccolma sociale” nella quale all’amore va sostituita la conformità a regol e autorità (eteronomia). Tali meccanismi sono stati studiati, ad esempio, da Stanley Milgram già nel 1961.
    Per me l’effetto più perfido delle soluzioni dell’ANVUR è che non portano ad uno sviluppo dell’Università ma alla sua emarginazione e che a progettare tale “punizione” siano proprio altri professori.
    Ritengo che l’obiettivo di una politica si rilancio di un paese (Italia) dovrebbe considerare la numerosità delle università come un asset da cui partire e non come un fardello di cui liberarsi. Anche il corso di laurea più piccolo nell’ateneo più sperduto può diventare un fattore di sviluppo intellettuale. imprenditoriale, personale e sociale. l’obiettivo dovrebbe essere non il controllo e la punizione, ma l’incentivo e il premio alla crescita.

  4. Commento a caldissimo. Credo che si tratti di uno dei documenti che avrà conseguenze più positive sull’Università italiana, perché finalmente farà capire anche ai muri che il limite è stato oltrepassato. Io oggi preparo la mia lettera di dimissioni da coordinatore del CdS, e credo che innumerevoli seguiranno. E a questo punto qualcuno dovrà decidere che cosa fare.

    A proposito: non sarebbe lecito attendersi almeno una lingua italiana corretta? «Discussione sulle evidenze della giornata», «ex-alumni», «il numero di ore […] sono adeguate», ecc. ecc.

  5. L’Anvur non si arrende e non ci sono le forze per ridimensionarla. Mi stupisce, per inciso, che De Nicolao chiami scienziati gli anvuriani: sono semplicemente degli implementatori di direttive, zelanti attivisti e funzionari. E al ministro fa comodo delegar loro i compiti impopolari. Vorrei sentire la Crui… tendo l’orecchio … non si sente niente. Saranno gli ultimi a dire qualche cauta parola, come al solito.
    Per il resto, si affoga di nuovo tra il tragico e il ridicolo. La penultima è quella dei 15 di tagli anziché 30, che il prossimo anno saranno metà dei 45, dunque vicino ai 30. L’ultima sono queste linee di guida folli. Mi piacciono i programmini delle giornate di visita: alzata alle 8, colazione rapida al bar dell’hotel (quante stelle?). Incontro con rettore od altri, visita non so dove (in quell’occasione i bagni saranno come sale da pranzo). Incontro con chiunque voglia discutere di valutazione (udienza generale). Perché, signori miei, il problema non è come risolvere i problemi, ma come sparare cazzate per non affondare (noi=Anvur) ma far affondare loro(=università). L’attacco è la migliore difesa.
    PS in minuscolisssimo: dimissioncine!

    • “Mi stupisce, per inciso, che De Nicolao chiami scienziati gli anvuriani: sono semplicemente degli implementatori di direttive, zelanti attivisti e funzionari.”
      _______________________
      Io rimango affezionato all’ipotesi extra-terrestre con una venatura horror ;-)
      Ma ammetto che il richiamo alla “banalità del male” ben evocata da dragmetoanvur mi ha colpito non poco.

  6. L’analisi di Dragmetoanvur è lucidissima. I meccanismi di corruzione mentale sono stati così efficaci che alcuni colleghi, credo, si sono davvero convinti di essere inutili e che l’università va ridimensionata ed è meglio se studiano in meno ma più convinti etc. (il che è falso perché la preparazione complessiva erogata e recepita è peggiorata moltissimo).
    Il potere distruttivo di queste élites ha assunto un aspetto dolce e suadente, che insinua l’inutilità dell’istruzione, l’inutilità dello studio e impedisce all’individuo di vivere stabilmente e dignitosamente del proprio lavoro intellettuale.
    E’ mancata totalmente un’opposizione non demagogica che si opponesse a questo progetto di involuzione scientifico-culturale dell’Europa postbellica.

  7. Se non capisco male è un documento rivolto ai “controllori” (CEV) e non ai “controllati” (CCS).

    Prima di dimettermi vorrei fare qualche cosa. Fino ad ora burocraticamente mi sono limitato a scrivere, con il GAV, 8 pagine del rapporto del riesame, e poco altro. Tutto il resto qui da noi lo fanno gli amministrativi (che sono quasi tutti sotto i 40 anni) a vari livelli: CCS, Dipartimento, Scuola, Ateneo.

    • Da quello che deve rilevare il CEV si capisce cosa deve essere realizzato. Poi ci sono gli allegati con i parametri qualitativi che ciascun Ateneo deve tenere in conto se vuole almeno la sufficienza. Il linguaggio è incredibile, tutto condito poi di sigle che uno deve ricordare per capire di cosa si tratta.
      Noi col RAV del 2007 avevamo raggiunto oltre 100 pagine (il gruppo si era dato da fare da matti, eravamo stati preparati e avevamo studiato la procedura), l’anno dopo si era a 120 pagine. Nessuno dei cdl leggeva, o quasi, tutti lo votavano. Poi eravamo contenti e si dimenticava tutto. Poi è arrivato il gruppo di valutatori esterni. Né preside né presidente di corso (allora si era ancora presidenti) si è degnato di presenziare, hanno lasciato il compito a una giovane ricercatrice che ha fatto la sua bella figura, lodata dalla commissione che però si è stupita, per iscritto, dell’assenza delle cariche superiori. Per non dire del RAV segreto, ai tempi del ‘campusOne’ quando i cdl che accettavano di fare il RAV ricevevano soldi in più. Questo RAV con relative valutazioni esterne non è stato divulgato, eppure avremmo potuto imparare qualcosa, perché conteneva lamentele sugli altri cdl che a detta/scritta dei valutatori esterni erano presentati come le sorellastre della povera Cenerentola riccamente campusOnata, donde, logicamente, la facoltà era la matrigna. Se non avessi letto questo, con i miei occhi e per puro caso (era nel pennino di un collega che mi aveva passato dei dati) , non ci crederei nemmeno io. Pe cui di buffonate ne ho viste abbastanza. Poi, altrove, sarà stato diverso, me lo auguro per lo meno.

    • Grazie della segnalazione. Ecco i dettagli da: https://www.crui.it/HomePage.aspx?ref=2210
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      La nuova Giunta della CRUI

      Roma, 17 aprile 2014. L’Assemblea della CRUI ha eletto i nuovi membri della Giunta. Fanno ingresso nell’organo che coadiuva il lavoro del Presidente i Rettori: Daria de Pretis (Università di Trento), Giuseppe Novelli (Università di Tor Vergata), Lucio d’Alessandro (Università di Napoli Suor Orsola Benincasa). Quest’ultimo e Roberto Lagalla (Università di Palermo) sono in nuovi Vice Presidenti. Alberto Tesi (Università di Firenze) è stato rieletto e confermato Segretario Generale.

      I nuovi eletti subentrano ai Rettori: Giacomo Deferrari (Università di Genova), Giovanni Puglisi (IULM ed ex Vice Presidente), Francesco Rossi (Seconda Università di Napoli ed ex Vice Presidente).

      La nuova giunta al completo:
      • Stefano Paleari (Università di Bergamo) Presidente
      • Roberto Lagalla (Università di Palermo) Vice Presidente
      • Lucio d’Alessandro (Università di Napoli Suor Orsola Benincasa) Vice Presidente
      • Alberto Tesi (Università di Firenze) Segretario Generale
      • Daria de Pretis (Università di Trento)
      • Giuseppe Novelli (Università di Tor Vergata)
      • Pasquale Catanoso (Università Mediterranea di Reggio Calabria
      • Luigi Frati (Università di Roma La Sapienza)
      • Sergio Pecorelli (Università di Brescia)
      • Giuseppe Zaccaria (Università di Padova
      • Vincenzo Zara (Università del Salento)

    • Caro collega, pensavo che ci sarebbe stato un NOO sonoro. Invece mi hai presa sul serio e ripensandoci è giusto così: è interessante osservare al microscopio, con la lente di ingrandimento, anzi a occhio nudo il formicolare di questa nobile cucciolata dall’illustre pedigree accademico, vivaio allevamento e scuola dei nostri futuri ministri e direttori generali, dal quale ogni tanto esce un sommesso mormorio, tanta è la buona educazione. Ad ogni nuovo governo, avanti a chi tocca!

      Cos’è la Crui? Dal sito ufficiale: La CRUI è l’associazione delle Università italiane statali e non statali. Nata nel 1963 come associazione privata dei Rettori, ha acquisito nel tempo un riconosciuto ruolo istituzionale e di rappresentanza e una concreta capacità di influire sullo sviluppo del sistema universitario attraverso un’intensa attività di studio e di sperimentazione. Dal 2001 la Conferenza dei Rettori è affiancata, nei compiti gestionali e operativi, dalla Fondazione CRUI, incaricata di sviluppare progetti e servizi coerenti con le strategie della Conferenza.

      Cos’è la Fondazione Crui? Dal sito ufficiale: Forniamo servizi e consulenza ai maggiori interlocutori istituzionali del Paese per trasferire l’innovazione universitaria nei settori chiave di sviluppo. Nati nel 2001 come braccio operativo della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane, abbiamo raccolto nello stesso anno la nostra prima grande sfida: CampusOne, il più ambizioso progetto di sperimentazione della riforma universitaria, sostenuto da un finanziamento governativo di oltre 100 milioni di euro, che ha coinvolto 70 Atenei, 500 corsi di laurea, 9.000 docenti e 50.000 studenti nell’intento di innovare l’Università italiana. Da allora le sfide si sono susseguite numerose aprendosi a nuovi ambiti e nuovi attori, per la realizzazione di progetti fondati sul patrimonio di conoscenze e competenze del sistema universitario, ma rivolti anche ai decisori esterni. Abbiamo così sviluppato un’identità dinamica e flessibile che ci rende oggi un robusto ponte tra l’Università e il Paese. Dal 2013 la Fondazione CRUI è socia di ADAPT, Associazione senza fini di lucro, fondata da Marco Biagi nel 2000 per promuovere, in una ottica internazionale e comparata, studi e ricerche nell’ambito delle relazioni industriali e di lavoro.
      Cos’è la Adapt? Non lo so. Mi sono stufata di aprire un’altra matrioshka.
      Buona giornata.

  8. Ecco cosa ha detto a tal proposito il Ministro Giannini, in audizione alla Camera qualche giorno fa:

    ” Occorre allora mettere in atto azioni di semplificazione di almeno tre tipi.
    Innanzitutto, una semplificazione normativa sui meccanismi di accreditamento
    didattico di ogni ciclo, con conseguente spostamento degli obblighi nella
    rendicontazione in itinere ed ex-post. Qualcosa si è cominciato a fare con il
    sistema AVA e con il mio recente documento d’indirizzo sui dottorati del XXX
    Ciclo […] ”

    http://www.istruzione.it/allegati/2014/linee_programmatiche_giannini.pdf

  9. Questa l’avete letta?

    “La visita in loco consente l’approfondimento di alcuni di questi elementi, nonché la verifica della
    coerenza tra documentazione e attività concretamente messe in atto, tramite eventuali colloqui, a esclusiva discrezione della CEV, con il Responsabile del CdS, con i docenti – in particolare, ma non solo, i docenti di riferimento – con gli studenti, con il personale tecnico amministrativo e con gli esponenti delle parti interessate. Le procedure di visita danno informazioni sulle modalità di preavviso per la convocazione delle parti.”

    ovvero: i membri del politbureau (o i loro emissari) verificheranno lo stato della costruzione dell’uomo nuovo socialista (pardon, universitario) e dell’attuazione del piano quinquennale

    e la cosa non riguardera’ esclusivamente i malcapitati presidenti di ccs, ma anche i docenti di riferimento (ma “non solo”, notare la sottigliezza di quel “non solo”)

    ha senso normare una cosa di questo tipo con questo dettaglio? ovviamente no, se non a scopo neanche troppo
    velatamente intimidatorio

    e la cosa piu’ tragica e’ che tutti noi, a partire dai livelli istituzionali fino ai travet della didattica e della ricerca, staremo a guardare, come sempre

    dimissioni? magari …

    ma se non le abbiamo realizzate neppure per bloccare la legge Gelmini, che con la sostanziale connivenza di quasi tutti i rettori ci ha portati (ad esempio) dritti al disastro nel reclutamento, come chiunque con un minimo di indipendenza intellettuale era in grado di capire

    li avete visti i rettori che adesso si lamentano della situazione di collasso dell’universita’ nei vari vuoti e ormai ridicoli documenti della crui? sono gli stessi che a suo tempo non hanno fatto nulla, anzi, per bloccare quella legge, sono i complici e gli esecutori di quella parte dominante della politica che ha deciso di mettere sotto controllo l’Universita’

    Marco Vianello
    Universita’ di Padova

    • All’ordine “Facite Ammuina”: tutti chilli che stanno a prora vann’a poppa e chilli che stann’a poppa vann’a prora; chilli che stann’a dritta vann’a sinistra e chilli che stanno a sinistra vann’ a dritta; tutti chilli che stanno abbascio vann ‘ncoppa e chilli che stanno ‘ncoppa vann’abbascio, passann’ tutti p’ò stesso pertuso; chi nun tien nient’a ffa, s’ aremeni a ‘cca e a ‘lla.

      Ordine: “FACITE AMMUINA”!!!

      N.B.: Da usare in occasione di visite a bordo delle Alte Autorità del Regno.

    • La visita potrebbe essere organizzata in questo modo:
      ————
      Giorno 0 (domenica)
      17-19 incontro pre-visita della CEV
      ———–
      Giorno 1 (lunedì)
      8.30-10.00 Incontro della CEV con i vertici dell’Ateneo Magnifico Rettore, Direttore Generale e Coordinatore del Presidio Qualità e con i Coordinatori dei Corsi di Studio che compongono il campione per presentare il sistema di accreditamento in itinere e l’agenda della visita; si richiede la presenza delle rappresentanze studentesche negli Organi di Governo (Senato e CdA) e nel Presidio Qualità
      11.00 – 13.00 Incontro con il Presidio Qualità
      14.00 – 16.00 Incontro con il Nucleo di Valutazione
      16.30- 18.30 Incontro con gli Organi di Governo (Rappresentanti CdA, SA3)
      19.00- 21.00 Riunione CEV: discussione sulle evidenze della giornata
      —————-
      Giorno 2 e seguenti (visite ai Corsi di Studio) –martedì-mercoledì-giovedì
      Le visite in loco ai Corsi di Studio si svolgono in parallelo, nei luoghi dove è erogata la didattica dei Corsi di Studio stessi.
      8.30-11.00 Incontro con il Gruppo di Riesame (anche una rappresentanza: deve includere almeno il
      coordinatore del CdS e uno studente): discussione analitica di SUA CdS e Rapporto di Riesame
      11.00-12.00 Visita aule e incontri con studenti4
      12.00-13.00 Incontro con parti interessate5
      (p.e.: ex alumni, datori lavoro)
      14.00-15.30 Incontro con il Consiglio di CdS, se il CdS non ha un Consiglio, con il corpo docente, e il personale Tecnico Amministrativo. È indispensabile la presenza almeno del Responsabile del Corso di Studio e dei docenti di riferimento
      16.00-17.30 Incontro con Commissione Paritetica docenti studenti
      17.30-18.30 La CEV è disponibile per incontrare qualunque soggetto interessato che abbia chiesto di incontrarla
      Oltre che nell’intervallo 11.00-12.00, anche durante la giornata, sulla base dell’orario delle lezioni, i componenti della CEV intervistano brevemente gli studenti e visitano strutture didattiche come biblioteche e laboratori.
      ————
      Ultimo giorno – venerdì
      9.00- 13.00 Riunione di allineamento CEV
      15.00-17.00 Incontro conclusivo con Magnifico Rettore, Direttore Generale, componenti Organi di Governo, Commissione Paritetica docenti studenti, Direttori dei Dipartimenti/ Strutture di Raccordo e Responsabili dei CdS visitati

    • Attenzione Fausto,

      CEV=Commissioni di Esperti della Valutazione (con la C, non GEV). Tra le altre cose, le CEV devono essere ancora nominate… se ti sei iscritto tramite il sito Cineca tra i possibili valutatori, potresti essere tu parte di una CEV!

    • Caro Marco, grazie, la differenza tra GEV e CEV mi era chiarissima. Però non credo che dei (o delle) CEV possa far parte chiunque, trattandosi di “esperti della valutazione”; la disponibilità a fare i valutatori data da ognuno tramite cineca dovrebbe valere per il semplice referaggio (prossima VQR, ormai imminente). Almeno credo. Altrimenti ritiro subito la mia disponibilità!

  10. Suvvia, state commentando un esempio di lavoro forzosamente congegnato come miscuglio di elementi negativi e positivi – e nel complesso l’aggettivo che, penso, rispecchia meglio la situazione è “acerbo”.

    Dico questo perché vorrei fosse chiaro che nel mondo la metodologia più tradizionale per fare i controlli e le valutazione di qualità delle istituzioni accademiche e della loro offerta formativa è basata su schemi simili a questo.

    Ovviamente molto (e quindi tutto) cambia se stiamo lavorando in un ambiente professionalmente già organizzato e conscio di che cosa sia e cosa possa dare questo tipo di verifica di requisiti – di solito più qualitativi che quantitativi.

  11. Considerando che per l’ASN alcuni considerano essenziale che il sistema informatico tracci il tempo che ogni commissario ha dedicato alla lettura delle pubblicazioni, suggerirei una videoregistrazione delle visite della procedura AVA. Sarebbe utile dunque che i CEV fossero dotati di telecamera per sport estremi (come è l’AVA, daltronde) da montare su apposito supporto o occhiali google (anche samsung vanno bene) e che il tutto sia trasmesso direttamente al TAR, che sarebbe ora si configurasse come la NSA.

    • “Considerando che per l’ASN alcuni considerano essenziale che il sistema informatico tracci il tempo che ogni commissario ha dedicato alla lettura delle pubblicazioni”. Questa mi piace assai: se una pagina si legge in 3 minuti (ma non è detto che si capisca), 1000 pagine = 3000 minuti, ossia 50 ore e via dicendo. Beh, certamente un robot potrebbe farcela.

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