Recentemente, e seguendo una linea tracciata da molti documenti a partire dal discorso della rettrice Karen Maex Protect independent and public knowledge (discorso pronunciato durante il Dies Natalis 2021 alla Università di Amsterdam), sono stati pubblicati alcuni contributi in merito alla pubblicazione scientifica e a quali caratteristiche dovrebbe avere, di cui pare opportuno tenere traccia.
Ciò per diversi motivi: il primo è che nella interpretazione nostrana si tende a fare coincidere (erroneamente) l’open access con i contratti trasformativi, una pratica che ha certamente fatto aumentare il numero di pubblicazioni open access del nostro paese, ma ha avuto ed ha costi altissimi e in prospettiva non sostenibili, e lascia i ricercatori ancora una volta non sensibili al tema dei costi. Quando iniziò la crisi del prezzo dei periodici si diceva che uno dei motivi della crisi era che i ricercatori erano price insensitive (non pagando direttamente per l’accesso non si rendevano conto dei costi) e ciò aveva portato ad un aumento incontrollato e incontrollabile del prezzo dei periodici. A un osservatore attento delle dinamiche in atto nell’editoria commerciale non può sfuggire che quanto accaduto a suo tempo con gli abbonamenti ora sta accadendo con le APC e certamente gli accordi trasformativi nascondono questo tipo di incremento dei costi incontrollato e incontrollabile. Il secondo motivo è che il nostro Paese è restato sempre un po’ a margine delle discussioni che avvengono in Europa sulle tematiche dell’open science, ma visto la robusta partecipazione delle nostre istituzioni a Coara (in cui il tema della scienza aperta è centrale e trasversale), un allineamento risulta quanto mai opportuno.
Fra gli osservatori attenti di questi fenomeni c’è ovviamente il Consiglio dell’unione europea, e non è un caso che recentemente siano state pubblicate le Conclusioni del Consiglio sulla pubblicazione accademica di alta qualità, trasparente, aperta, affidabile e secondo principi di equità. Il documento dà indicazioni piuttosto chiare sulla necessità di un recupero da parte delle istituzioni del controllo sulle pubblicazioni scientifiche, attraverso la implementazione di piattaforma pubbliche e gestite dalle istituzioni stesse.
Di queste Conclusioni riportiamo qui in traduzione alcune parti.
[Il Consiglio]
1
RIBADISCE l’importanza di accelerare la transizione verso la scienza aperta per migliorare la qualità, l’efficienza e l’impatto della ricerca promuovendo la trasparenza, l’accessibilità, la diversità, la riutilizzabilità, la riproducibilità e l’affidabilità dei risultati della ricerca, ribadisce che l’accesso aperto alle pubblicazioni accademiche, inclusa la loro riutilizzazione, è uno degli elementi fondamentali di un sistema di scienza aperta e che è necessario agire per garantire che la pubblicazione accademica supporti questi obiettivi.
2
[…] ma gran parte del sistema attuale si basa su modelli aziendali e operativi che non hanno ancora pienamente realizzato il potenziale della digitalizzazione, in particolare per quanto riguarda la vasta gamma di risultati di ricerca sempre più importanti, come i dataset, il software e i protocolli di ricerca in continua espansione; e SOTTOLINEA l’importanza di investire in infrastrutture elettroniche, strumenti digitali e capacità innovative.
3
SOTTOLINEA che l’accesso aperto immediato e senza restrizioni dovrebbe essere la norma nella pubblicazione della ricerca che coinvolge fondi pubblici, con una politica di prezzi trasparente in linea con i servizi di pubblicazione e in cui i costi non sono coperti dagli autori o dai lettori individuali.
5
RICONOSCE con preoccupazione che l’aumento dei costi per l’ accesso alle pubblicazioni scientifiche e di quelli per pubblicare sta causando disuguaglianze e sta diventando insostenibile per gli enti finanziatori della ricerca pubblica e per le istituzioni responsabili della spesa di fondi pubblici, riducendo i finanziamenti disponibili per la ricerca.
6
SOTTOLINEA l’importanza di modelli di pubblicazione accademica senza scopo di lucro, basati sull’accesso aperto, che non addebitano costi agli autori o ai lettori e in cui gli autori possono pubblicare il proprio lavoro senza essere sottoposti a un vaglio di idoneità istituzionale.
11
INCORAGGIA gli Stati membri e la Commissione a intensificare, in Europa, il sostegno allo sviluppo di politiche e strategie istituzionali e di finanziamento allineate per quanto riguarda modelli di pubblicazione accademica senza scopo di lucro e in una molteplicità di formati, basati sull’accesso aperto, senza costi per gli autori o i lettori, nonché a definire ed attuare piani d’azione o roadmap per un’espansione significativa di tali modelli di pubblicazione.
13
SOTTOLINEA la necessità di un cambiamento nella cultura della ricerca che riconosca diverse attività di ricerca con l’obiettivo generale di massimizzare la qualità e l’impatto della ricerca.
A queste conclusioni si aggiunge la dichiarazione fatta da un gruppo di enti e istituzioni e associazioni europee: EUA, Science Europe, Liber, Allea, Marie Curie, ERC, Eurodoc, Plan S, Operas, ANR
[…]La conoscenza accademica è un bene pubblico e le pubblicazioni della ricerca finanziata pubblicamente dovrebbero essere immediatamente accessibili a tutti, senza barriere come tariffe di abbonamento o paywall. Questo è fondamentale per promuovere l’avanzamento della conoscenza, favorire l’innovazione e affrontare le questioni sociali. La pandemia di COVID-19 ha evidenziato i significativi benefici di pratiche di ricerca trasparenti e aperte che hanno favorito lo sviluppo di vaccini sicuri ed efficaci in tempi brevi. La scienza aperta può offrire benefici simili per affrontare altre sfide significative che attendono le nostre società.
Alcune iniziative sollecitate nelle conclusioni del Consiglio d’Europa sono già in corso di attuazione. Esempi significativi includono il sostegno ai modelli di pubblicazione open access senza scopo di lucro (come il ‘Piano d’azione per l’accesso aperto Diamond’, lanciato nel marzo 2022, che da allora ha ottenuto il sostegno di numerose organizzazioni-chiave e personalità nel settore della ricerca pubblica e dell’innovazione), la richiesta di dati più affidabili e comparabili sullo stato della comunicazione accademica (come il ‘Servizio di confronto tra riviste’) e l’enfasi sullo sviluppo delle infrastrutture (come OPERAS).
[…] In sintesi, accogliamo con favore l’incoraggiamento del Consiglio ad attivare iniziative che si allineino con l’obiettivo di sviluppare un ecosistema di comunicazione accademica senza scopo di lucro. Le nostre organizzazioni e i membri che rappresentiamo operano per dare sviluppo a iniziative in corso nel nostro settore e a favorire un dialogo costruttivo con i responsabili delle decisioni politiche. In tale quadro operativo, lanceremo attività che coinvolgeranno ulteriormente i nostri membri nella definizione del futuro della comunicazione accademica. Con questa visione condivisa, e con azioni collettive, possiamo lavorare per raggiungere un ecosistema di comunicazione accademica più innovativo, economicamente sostenibile e di maggiore impatto.
Il progetto DIAMAS finanziato dalla Commissione Europea indica la strada da seguire, coerentemente con le Conclusioni del Consiglio d’Europa. Recentemente è stato pubblicato su Zenodo il documento Extensible Quality Standard in Institutional Publishing (EQSIP) che suggerisce una serie di pratiche a cui nuove iniziative editoriali (o iniziative editoriali in atto) avviate dalle istituzioni potrebbero ispirarsi. Molti degli standard illustrati sono già implementati in molte sedi editoriali e rappresentano anche i requisiti necessari per l’inclusione nella Directory of Open Access Journals. Alcuni di questi standard sono invece auspicabili (come l’open peer review), ma differentemente implementabili a seconda della disciplina.
Non si può dire in questo momento se la strada indicata da Consiglio d’Europa e da enti e associazioni sia quella più corretta, ma è un tentativo di implementare quei principi di trasparenza, riproducibilità, accessibilità che devono essere alla base della scienza e che nel sistema attuale non sono garantiti.