«Ho appena saputo che il Rettore dell’Università di Verona ha rinviato il convegno previsto per venerdì prossimo presso la Facoltà di Giurisprudenza, convegno con profughi e omosessuali, pagliacciata più che convegno. Noi di Forza Nuova avevamo detto una settimana fa che l’avremmo impedito, anche con la forza, beh direi saggia decisione signor Rettore, saggia decisione». A pronunciare queste parole è il Coordinatore Nord Italia di Forza Nuova, Luca Castellini. Negli USA, 35 atenei hanno adottato il cosiddetto ‘Chicago Statement’ On Free Speech. A Verona, invece, dopo che Forza Nuova minaccia di impedire una giornata di studio, il Rettore la sospende sine die. Il programma della giornata di studio, organizzata nell’ambito di un progetto PRIN, era centrato sulla cosiddetta “richiesta d’asilo SOGI” (Sexual Orientation and Gender Identity). Un argomento oggetto di studi scientifici internazionali, come testimoniato da un ERC Starting Grant intitolato “SOGICA”, in collaborazione con il quale il 18 maggio si è tenuta una conferenza all’Università di Bologna, che non risulta essere stata sospesa e tanto meno contestata. A testimonianza di quanto sia anomala e preoccupante la situazione di Verona e la decisione assunta dal rettore dell’ateneo scaligero.

«Ho appena saputo che il Rettore dell’Università di Verona ha rinviato il convegno previsto per venerdì prossimo presso la Facoltà di Giurisprudenza, convegno con profughi e omosessuali, pagliacciata più che convegno. Noi di Forza Nuova avevamo detto una settimana fa che l’avremmo impedito, anche con la forza, beh direi saggia decisione signor Rettore, saggia decisione». A pronunciare queste parole è il Coordinatore Nord Italia di Forza Nuova, Luca Castellini. Nelle università statunitensi il tema della libertà di espressione all’interno delle università è un tema assai caldo. Risale allo scorso febbraio la notizia data da Forbes che 35 atenei (tra cui Columbia, Princeton, Johns Hopkins, Georgetown, Purdue, Michigan State, The University of Missouri System, e Louisiana State University) hanno adottato il cosiddetto ‘Chicago Statement’ On Free Speech. A Verona, invece, dopo  che Forza Nuova minaccia di impedire una giornata di studio, il Rettore la sospende sine die. Nella nota stampa dell’università si legge:

Ho dovuto disporre la sospensione della giornata di studio “Richiedenti asilo. Orientamento sessuale e identità di genere”, prevista per il 25 maggio prossimo, rinviando l’approfondimento dei suoi contenuti scientifici a data da destinarsi.

L’evento è uscito dall’ambito scientifico per diventare terreno di contrasto e soprattutto di ricerca di visibilità per diversi attivisti di varia estrazione.

L’Università non può prestarsi a strumentalizzazioni da parte di soggetti estranei al mondo scientifico che si scontrano su temi politicamente ed eticamente controversi come quelli delle migrazioni e dell’orientamento sessuale delle persone.

D’altra parte all’Università spetta il compito di indagare, usando il metodo scientifico, anche i fenomeni demografici e sociali più attuali e controversi. Pertanto, ho incoraggiato i colleghi a proseguire i lavori di ricerca, nel rispetto delle libertà sancite dall’art. 33 della nostra Costituzione, dentro l’Ateneo e nella comunità scientifica.

Nel mondo universitario il dibattito, talora anche acceso, si svolge sempre seguendo regole precise, pacifiche e rispettose dell’interlocutore. Al Rettore e alle autorità accademiche spetta, quindi, di vigilare ed evitare situazioni critiche che possano distogliere l’attenzione dai criteri di scientificità che caratterizzano il lavoro della ricerca.

Leggendo il programma della giornata di studio, organizzata nell’ambito del progetto PRIN 2015 “Soggetto di diritto e vulnerabilità: modelli istituzionali e concetti giuridici in trasformazione”, si vede che era centrato sulla cosiddetta “richiesta d’asilo SOGI” (Sexual Orientation and Gender Identity). Un argomento oggetto di studi scientifici internazionali, come testimoniato da un ERC Starting Grant intitolato “SOGICA – Sexual Orientation and Gender Identity Claims of Asylum: A European human rights challenge” (qui gli obiettivi). Una bibliografia che include linee guida dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR), documenti e casi legali è disponibile sul sito Refworld dell’UNHCR. Un evento simile a quello di Verona era previsto per il 18 maggio all’Università di Bologna. Si tratta della Conferenza “Vulnerability and Asylum: Sexual Orientation and Gender Identity Claims“, organizzata in collaborazione con il già citato progetto SOGICA. Non risulta che sia stata sospesa e tanto meno contestata. A testimonianza di quanto sia anomala e preoccupante la situazione di Verona e anche la decisione del suo rettore.

Per approfondire:

Comunicato ASGI – Rete Lenford sul convegno di Verona”Richiedenti asilo:orientamento sessuale e identità di genere”del 25 maggio 2018

Verona Sera: Migranti e omosessuali, “sospeso” il convegno in Università. Esulta FN: “Era una pagliacciata”

Il Fatto Quotidiano: Verona, stop del rettore a convegno su migranti lgbti sgradito ai neofascisti. “No a scontri su temi eticamente controversi”

Corriere del Veneto: Stop al convegno su gay e migranti: «Ateneo strumentalizzato da attivisti»

 

 

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8 Commenti

    • Non mi sembra proprio la stessa cosa. Un intervento nell’ambito di una giornata di studio non è la stessa cosa che una lectio magistralis di inaugurazione. In quel caso si trattava di una lectio per l’inaugurazione dell’anno accademico che, se Wikipedia riporta correttamente, non era stata discussa con il Senato Accademico. Una lectio di quel tipo configura un indirizzo politico/scientifico rivolto all’intera comunità accademica. Questo va detto, a prescindere dal giudizio sull’opportunità o meno di quella specifica lectio. Senza dubbio grave sarebbe stato opporsi all’intervento del Papa o di un Cardinale nell’ambito di una giornata di studio su argomenti filosofici/teologici/religiosi. Se in un convegno di studi aziendali viene invitato R. Abravanel, non vedo ragione di scandalizzarsi. Se però ci fosse l’intenzione di fargli tenere una lectio magistralis per inaugurare l’anno accademico, io scriverei una lettera di protesta alla luce degli svarioni su temi universitari contenuti nei suoi editoriali. Di necessità, tocca entrare nel merito del ruolo e della carica simbolica della personalità invitata ed è possibile che ci siano opinioni divergenti (anche su Abravanel che magari qualche collega ritiene intellettuale di grande spessore nonostante le sue sviste).
      _________
      https://it.wikipedia.org/wiki/Controversia_sull%27invito_di_papa_Benedetto_XVI_alla_Sapienza

    • Sì, assolutamente, differenze tra i due casi cse ne possono trovare di sicuro. Però quello che a me lascia allibito e amareggiato è la volontà di “chiudere il becco” a chi non la pensa come te, scatenando la piazza anziché facendo un dialogo ragionato (e soprattutto cercando di immedesimarsi nelle ragioni dell’altro prima di argomentare, condizione indispensabile affinché la discussione non degeneri subito!). Da questo punto di vista, quanto ci viene mostrato nell’agone politico e nei mass media non è certo educativo. Gli studenti che protestavano in piazza contro la lezione di Benedetto XVI e i fascisti che pretendono di annullare un convegno di studi mi sembrano accumunabili: sono entrambi il logico prodotto di ciò che è l’Italia ormai da un quarto di secolo o forse più. Nulla di nuovo sotto il sole!

  1. Questi accadimenti non possono essere decontestualizzati per poi poter dire che sono simili se non identici oppure con il ruolo delle due parti semplicemente copolvolto. Quello di Verona è un segnale forte dei nostri tempi, guardando al comportamento di entrambe le parti. Si manifesterebbe in pieno la debolezza istituzionale dell’università dinanzi a tali gravi minacce, ma pure la tendenza verticistica, dal momento che il rettore pare non abbia convocato nessuna riunione straordinaria del senato. Anche la Crui tace fino a questo momento e pare anche il Miur.

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