Sul Sole 24 Ore è apparso un articolo firmato niente popò di meno che da “Istituto Italiano di Tecnologia”. che osserva che non si può valutare Human Technopole sulla base di  “rumors”, che’ “dicerie” suonerebbe insopportabilmente provinciale. “Prima di dire fesserie deve informarsi, caro lei!” sembra dire l’articolo. Allora, ho chiesto in giro. Appare che l’idea di Human Technopole sia venuta al primo Ministro per finanziare Iit il quale, in base al suo decreto istitutivo, ora deve trovarsi i baiocchi di per conto suo. Siccome non ci riesce, ecco che arriva l’aiutino del Governo. D’altra parte, un Centro voluto da raffinati politici come Tremonti (quello che la cultura non si mangia) mica poteva essere rottamato dal supremo Rottamatore (quello che stai sereno). Sembra ci siano state poche riunioni a Genova, sede di Iit, molto affollate e poco concludenti. La cosa ricorda un comportamento tipico nei Paesi dell’Est prima che l’URSS si disfacesse. Quando la gente vedeva una coda, s’accodava a prescindere, senza avere idea del perché: se tutti stanno in coda, si vede che quando si arriva alla fine c’è qualcosa da rimediare.

Riproduciamo il testo di un messaggio che Giancarlo Gioda ha inviato alla lista PD (Politecnico Docenti) del Politecnico di Milano con alcune scherzose – ma non troppo – considerazioni sulla vicenda IIT-Human Technopole e i suoi riflessi locali.

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Cari PD,

L’articolo, che allego, del Sole 24 Ore è firmato niente popò di meno che da “Istituto Italiano di Tecnologia”.

Esso articolo non spiega il motivo che ha spinto il Governo ad incaricare proprio Iit di mettere su il Centro di ricerca detto Human Technopole (ex-Expo).

In compenso osserva che non si può valutare quella decisione sulla base di  “rumors”, che’ “dicerie” suonerebbe insopportabilmente provinciale.

In sintesi, sostiene l’articolo – Prima di dire fesserie deve informarsi, caro lei! –

Già, ma dove s’ha da informare un disgraziato visto che di Human Technopole si sa poco o nulla?

Nulla o poco, ovviamente, a parte la “petolosa” presentazione pubblica del Centro elargitaci dall’infaticabile primo Ministro ed il convinto sostegno giunto, a stretto giro di posta, dal nostro Rettore [del Politecnico di Milano, NdR].

L’articolo ci dice che il Progetto scientifico del Centro è stato presentato a fine febbraio u.s. e che è stato steso da Iit e dalle università coinvolte, tra le quali il Poli.

Ora, mi sono detto, per fare il progetto di un Centro di ricerca occorrono dei ricercatori che prima lo discutano e poi lo scrivano. Quindi, siccome il Centro riguarda anche il Poli, è ovvio che una bella fetta di Polidocenti [docenti del Politecnico di Milano, NdR] avrà partecipato alla faccenda.

Ho chiesto in giro.

Le risposte sono state vaghe – come  dire? – più o meno degli altri rumors.

Appare che l’idea di Human Technopole sia venuta al primo Ministro per finanziare Iit il quale, in base al suo decreto istitutivo, ora deve trovarsi i baiocchi di per conto suo.

Siccome non ci riesce, ecco che arriva l’aiutino del Governo.

D’altra parte, un Centro voluto da raffinati politici come Tremonti (quello che la cultura non si mangia) mica poteva essere rottamato dal supremo Rottamatore (quello che stai sereno).

Sembra ci siano state poche riunioni a Genova, sede di Iit, molto affollate e poco concludenti.

– La cosa – mi hanno detto – ricorda un comportamento tipico nei Paesi dell’Est prima che l’URSS si disfacesse. Quando la gente vedeva una coda, s’accodava a prescindere, senza avere idea del perché: se tutti stanno in coda, si vede che quando si arriva alla fine c’è qualcosa da rimediare. –

Questo sembra essere lo scientifico spirito propulsore del futuro centro d’eccellenza Iit-Expo ma si tratta di un rumor, ovviamente.

Non sono riuscito a percepire, invece, alcun rumor sul contenuto del Progetto che, a nome del Poli, il Rettore ha presentato ai vari Ministeri.

Mi hanno ricordato che, parecchio tempo addietro, quando si palesarono le prime avvisaglie di Human Technopole, il nostro Rettore osservò pubblicamente come fosse assurda una simile iniziativa senza rivedere tutto l’assetto urbanistico delle Università Milanesi.

Ora non ne parla più, di rivedere l’assetto intendo, e sembra si sia messo in coda pure lui.

Quale sarà la ragione di questa che potrebbe apparire come un’ardita inversione ad U?

Diverse sono le possibili interpretazioni.

Una, ottimista, è che di concerto con il suo ex-vice, poi assurto all’urbanistico assessorato [Alessandro Balducci che ha lasciato l’incarico di prorettore vicario per diventare assessore all’urbanistica del Comune di Milano, NdR], sia riuscito a mettere in lavorazione il piano di riassetto da lui allora evocato.

Se così fosse, ovvio che non ce lo direbbe perché non vuole rovinarci la sorpresa.

L’altra, meno ottimista, è che il suddetto riassetto non attragga più di tanto i “politici” cittadini e nazionali (i quali sembrano più interessati a porre in devote mani la presidenza Arexpo) [risale a poco più di un mese fa la notizia che il Rettore del Politecnico di Milano è stato nominato presidente di Arexpo, la società proprietaria dei terreni dell’area Expo, NdR] e che quindi sia stato messo da parte.

Ovviamente neanche questo ce lo direbbe, il Rettore, per evitarci la cocente delusione.

In sintesi, al di là dei rumors, non si riesce a saperne un tubo.

Resta la spiacevole sensazione che la “politica” e la sua amata burocrazia stiano procedendo, lento pede, a prendere possesso anche della ricerca, con qualche disinteressato appoggio da parte di vertici accademici.

Qualsivoglia siano le decisioni e le reali motivazioni di politici, vertici e via discorrendo, non vi puo’ essere dubbio che a noi riserveranno il compito che sembra abbia delineato Napoleone:

L’intendance suivra!

Buonecose

g.gioda

 

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6 Commenti


  1. https://www.youtube.com/watch?v=NJSLqJzhHdk
    ———
    Basta poco, Vasco Rossi.
    Basta poco
    a fare impressione
    basta poco
    basta andare in televisione
    che la gente
    subito ti riconosce per la strada
    si fa presto
    a montarsi la testa
    e d’altronde è questa qui
    la realtà di questa vita
    ci si guarda solo fuori
    ci si accontenta delle impressioni
    ci si fotte allegramente
    come se fosse niente
    darei fuoco a casa tua
    se passasse il mal di dente
    e intanto il mondo rotola
    e il mare sempre luccica
    basta poco
    a fare bella figura
    basta poco
    basta esser buoni la domenica mattina
    basta poco
    per esser furbi
    basta poco oh!
    basta pensare che son tutti deficienti
    e d’altronde è questa qua
    la realtà di questa vita
    di questa bella civiltà
    così nobile e così antica
    e intanto il mondo rotola
    e il mare sempre luccica
    domani è già domenica
    e forse forse nevica
    basta poco
    per essere intolleranti
    basta poco
    basta esser solo un po’ ignoranti
    basta poco
    per non capire e scappare via
    basta poco
    perché ti dia fastidio uno pur che sia
    e intanto il mondo rotola
    e il mare sempre luccica
    domani è già domenica
    e forse forse NEVICAAAAAAA

  2. Molto meglio Tremonti, che diceva pane al pane, di Renzi-Dulcamara. Vicenda partita male, facile pensare che finira’ in un fiasco in stile Porto Conte (Warm Spring Harbour degli anni ’90..), se non peggio. Only in Italy. PS: “L’intendance suivra” e’ di De Gaulle.

  3. Titolo dell’articolo sul Sole 24 Ore: Non ci sarà un finanziamento immediato di 1,5 miliardi, però “Quello annunciato è di 150 milioni di euro all’anno, per complessivi 1,5 miliardi di euro in dieci anni.” (http://www.panorama.it/scienza/human-technopole-5-cose-da-sapere/#gallery-0=slide-5, Panorama, 2 marzo 2016).” “I primi 150 milioni”, ha spiegato Renzi, “sono già entrati in un decreto legge, la stabilità decennale dei finanziamenti c’è e siamo pronti a renderla legge.” (stessa fonte).
    Firma: Perché deve essere firmato da un’intera istituzione, e non dai suoi dirigenti, in rappresentanza, nome e cognome?
    Repliche ai rumors: Solitamente si citano le fonti confutate, soprattutto per le citazioni virgolettate contestate, siano esse scritte o audio-video. Altrimenti si rimane all’interno della logica delle dicerie, che non sono vietate dalla legge, a meno che non siano infamanti. Tanto più che non si sa chi di preciso è l’autore dell’articolo e chi di preciso viene contestato.
    Linguaggio: molto peggio di come fa capire G. Gioda. Large scale facility, precision medicine, principal investigator, lab, call, tenure track, financial needs, full cost, peer review, panel, first draft, large scale infrastructure, masterplan, governance, misleading, bottom up, top down e per concludere rumors.
    Domanda: a chi si rivolge l’articolo?
    Invocazione: Accademia della Crusca, please help us!

  4. Domanda : ma perché le code sono in stile “sovietico” e non si dice mai in stile “americano”, “capitalista”:pensiamo che la situazione post-Katrina oppure i disastri in Cile dessero vita a code diverse..? Stamani mi ritrovo a fare due considerazioni simili su due articoli diversi…

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