Cos’è un'”idea zombie”? Come spiega il Nobel Paul Krugman è un’idea che dovrebbe essere stata uccisa dall’evidenza dei fatti, ma che, ciò nonostante, si rifiuta di morire. In modo analogo, la storia dei 37 corsi di laurea italiani con un solo studente potrebbe essere definita una “leggenda zombie”. Sappiamo quando è nata e quando è stata uccisa (non una ma due volte). Eppure, entrambe le volte, si è rialzata dalla tomba. La sua nascita risale a un articolo di Rizzo e Stella pubblicato sul Corriere del 27 dicembre 2006. Notizia ghiotta e scandalosa, vero emblema degli sprechi universitari. La richiesta di rettifica arriva a stretto giro di posta: il 28 dicembre il Corriere ospita le repliche dei rettori di Roma Sapienza e Bologna, il secondo del quale parla apertamente di “clamoroso errore”. Cos’era successo? Rizzo e Stella controreplicano che si erano “limitati a riportare i numeri ufficiali del sito ufficiale dell’anagrafe ufficiale del ministero: http://anagrafe.miur.it”. Però, quei numeri, vuoi per ritardi o negligenze di chi doveva inserirli, non corrispondevano alla realtà: a Bologna a Scienze antropologiche non era iscritto un solo studente ma la bellezza di 1.072, gli iscritti al corso di Educatore sociale erano 908 e così via.
Una leggenda morta in culla verrebbe da dire. Ma, come nei film di zombie, non bisogna fidarsi delle morti apparenti. E infatti arriva la resurrezione. È l’ottobre 2008 e la “notizia” dei 37 corsi di laurea con un solo studente viene rilanciata dal Giornale come titolo di un articolo a quattro colonne. Un autunno caldo in cui vengono contestati i pesantissimi tagli all’università contenuti nella L. 133/2008. Ed ecco che la leggenda zombie finisce persino nel testo di un comunicato stampa del MIUR.
È la Ministra Gelmini in persona a leggerlo nel corso di una conferenza stampa tenuta insieme al Presidente del Consiglio Berlusconi.
I mezzi di informazione riferiscono fedelmente, dimenticandosi della rettifica di due anni prima. Fa eccezione un servizio del magazine televisivo MATRIX. Pur riconoscendo che Rizzo e Stella si erano limitati a riportare dati ufficiali, MATRIX dimostra che i 37 corsi con un solo studente non erano reali ma frutto di una catena di equivoci.
In fondo all’articolo riportiamo la cronistoria delle morti e resurrezioni della leggenda dei 37 corsi di laurea, fermandoci al 2008. La storia, però, non finisce qui. Basta cercare sul web per scoprire che lo zombie ha fatto capolino nel 2010 (qui, qui e qui) ed è finito persino in qualche libro.
I moralizzatori che moralizzano attraverso fake, geniali
Veniva in mente anche un altro titolo: “Niente resurrezioni per favore”
Ci fosse una volta che questi errori accadono a danno di Bocconi e Luiss, sarà solo un caso? In ogni modo forse si sbagliano perché come Gian Antonio Stella parlano di università ma non ci hanno mai messo piede.