Le cinque categorie di “prodotti”, e cioè: a) articoli su riviste; b) libri, capitoli di libri ed atti di congressi; c) edizioni critiche, traduzioni e commenti scientifici; d) brevetti; e) composizioni, disegni, design, performance, mostre, manufatti, software, ecc., non riflettono sufficientemente l’output scientifico di complesse organizzazioni come il CNR a cui, nel corso degli anni più recenti, è stato in maniera sempre più pressante chiesto di produrre “ricchezza”, “rilevanza sociale” nella filiera ricerca-innovazione. Per esempio alcuni progetti svolti su commessa limitano o addirittura impediscono la divulgazione dei risultati. In altri casi le nuove conoscenze vengono comunicate attraverso canali quali la letteratura grigia.(Giorgio Sirilli, al difficile valutazione della ricerca del CNR)