In un paese normale la valutazione dell’università come dovrebbe procedere?

C’è un Ministro e un Parlamento che devono decidere come distribuire in modo efficiente le risorse per l’Università. C’è un Agenzia indipendente di valutazione responsabile delle procedure di valutazione. Il Ministro richiede all’agenzia di procedere ad un esercizio di valutazione, stanziando le risorse necessarie (una quota molto piccola 1-2% rispetto al totale delle risorse disponibili per la ricerca nel suo complesso). L’Agenzia organizza l’esercizio di valutazione. Sceglie opportunamente le metodologie e le tecniche della valutazione tra quelle disponibili e note a livello internazionale, magari adattandole al contesto. Nel caso in cui preveda di utilizzare estesamente la peer review, nomina dei gruppi di esperti che organizzano e verificano le procedure di peer review. Nel caso in cui preveda di utilizzare strumenti bibliometrici, li testa e li discute con esperti di settore. Nel caso in cui preveda di utilizzare classifiche di riviste e sedi editoriali di pubblicazione, costruisce insieme alle comunità scientifiche liste e classifiche di riviste. Poiché l’Agenzia sa benissimo che ogni processo di valutazione modifica i comportamenti dei valutati, sta molto attenta ad adottare tecniche di valutazione che non creino danni comportamentali o che spingano il sistema della ricerca ad adottare comportamenti indesiderabili, avvisando il ministro e la comunità accademica di ciò. Una volta terminato l’esercizio di valutazione il Ministro si legge i dati della valutazione e li utilizza per decidere gli interventi di finanziamento. Questo modo di procedere separa nettamente le responsabilità della politica (distribuzione delle risorse, decisioni generali sull’organizzazione della ricerca), da quelle dell’Agenzia che ha il compito di per sé assai complesso di svolgere un esercizio di valutazione i cui risultati siano giudicati credibili dalla comunità dei valutati. Questo schema è adottato senza varianti degne di nota nel Regno Unito, in Francia, in Australia, ovvero in tutti quei paesi che hanno deciso di dotarsi di sistemi di valutazione.

(Redazione VQR: fermiamo la macchina prima di sbattere contro il muro)

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