Ogni anno migliaia di persone in tutta Italia sono impegnate nella compilazione della famosa scheda SUA-CdS, il luogo centrale in cui convergono le informazioni sui corsi di laurea di tutte le Università. La scheda è così rappresentativa del nuovo processo di «Autovalutazione, Valutazione Periodica e Accreditamento», introdotto dal D.L. 19/2012, che il suo indirizzo Internet è semplicemente <http://ava.miur.it>. Tutti coloro che hanno avuto a che fare con la sua compilazione si sono interrogati sulla sua funzionalità e utilità, ma il contrasto tra chi la ritiene un inutile gravame e chi afferma che è uno strumento «perfezionabile» è destinato a continuare. Più facile invece fare un esame tecnico dello strumento informatico che permette la compilazione di questa scheda: praticamente, il suo sito Internet. Qui non si tratta di opinioni o pregiudizi ideologici: si tratta solo di valutare la qualità di un sito e la facilità del suo uso, ciò che con un brutto neologismo viene appunto chiamato «usabilità». Tra l’altro, essa ha anche un risvolto giuridico, perché pur non identificandosi con l’«accessibilità» (la possibilità cioè di uso agevole da parte di utenti con disabilità), ha con essa ampie zone di sovrapposizione: e l’accessibilità dei siti della Pubblica Amministrazione è in Italia regolata dall’allegato A del D.M. dell’8 luglio 2005. Nel giugno del 2013 scrissi una lettera aperta alla ministra Carrozza, in cui tra l’altro chiedevo: «Posso permettermi di chiederLe a quali collaudi e quali prove di usabilità è stato sottoposto questo sito, e con quali risultati, prima di essere imposto a noi docenti universitari e al nostro personale amministrativo?»

https://www.roars.it/lettera-aperta-al-ministro-maria-chiara-carrozza-sulla-questione-della-qualita-delluniversita/

Non ricevetti nessuna risposta. A più di cinque anni di distanza ho dunque deciso di fare una recensione più completa

https://www.agendadigitale.eu/scuola-digitale/universita-cose-la-sua-cds-e-perche-e-una-palla-al-piede-per-studenti-e-professori/

Le cose sono cambiate? migliorate? Non voglio rovinare la *suspense*. Posso però anticipare che questa volta, in spirito di collaborazione, la recensione è conclusa da una proposta concreta e generosa.

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3 Commenti

  1. Ho letto l’articolo del dic. 2018 di Salmeri, in cui descrive la sua esperienza con la scheda digitale SUA. Se l’ideatore è un dilettante analfabeta e privo di capacità logiche, le centinaia o migliaia di utilizzatori cosa sono? A quanto pare la maggioranza schiacciante soffre della sindrome di Stoccolma.

    • Sindrome di Stoccolma col cavolo: noi siamo obbligata a compilarla pensa mancato riconoscimento dei corsi di laurea

  2. Mi è capitato più volte per concorsi di utilizzare la piattaforma PICA.
    A proposito di “usabilità”, qualcuno che è esperto di informatica potrebbe
    spiegarmi perché non è previsto un “dowload all”? C’è un qualche motivo
    per cui un semplice “caricamento” e “scaricamento” di massa non è previsto?
    Lo dico perché mi è successo anche in altri sistemi che utilizza la mia università
    o in generale la pubblica amministrazione.
    La conseguenza di ciò è, per esempio nel caso dell’ultimo concorso, N x M click, dove
    N è il numero dei candidati e M è il numero di pubblicazioni/documenti. Considerate che
    di solito sono ammesse 10 pubblicazione, in un concorso con 10 candidati sono 100 click, con
    tanto di aggiornamento della pagina!

    Considerate che anch’io sono
    un mezzo informatico, e per chi ha avuto a che fare con i database il semplice
    “SELECT * FROM ” è il primo comando che ti insegnano.

    Grazie,
    A

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