Le società di storici e le associazioni dei professionisti di beni culturali hanno promosso un appello nel quale si chiede al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, al Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e alla Ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini di rettificare il nuovo tariffario ministeriale sulle riproduzioni di beni culturali statali adottato dal Ministero della Cultura (DM 11 aprile 2023, n. 161) perché dannoso per l’attività di ricerca.
Il decreto in questione, come ha già ricordato su ROARS Paolo Liverani, non solo ha determinato rincarato l’entità dei rimborsi di fornitura di immagini da parte di musei, archivi e biblioteche, ma soprattutto ha introdotto ex novo tariffe per la pubblicazione di immagini di beni culturali statali, anche all’interno di quei prodotti editoriali sinora esentati dal pagamento di diritti (riviste scientifiche e monografie al di sotto dei 70 euro e delle 2000 copie di tiratura). La rimozione delle gratuità che sinora erano state garantite, penalizzerà la ricerca e, con essa, la valorizzazione del patrimonio culturale. Per i ricercatori sarà quindi inevitabilmente più costoso e faticoso pubblicare testi accompagnati da riproduzioni di beni culturali.
Il decreto contraddice inoltre le Linee guida per l’acquisizione, la circolazione e il riuso delle riproduzioni dei beni culturali in ambiente digitale, emanate la scorsa estate dallo stesso Ministero della Cultura a seguito di un ampio dibattito interno ed esterno all’amministrazione, nel quale era appena stata prevista la gratuità per qualsiasi prodotto editoriale, indipendentemente dalla tipologia, prezzo di copertina o tiratura. Viene altresì ignorato l’invito rivolto dalla Corte dei Conti agli istituti ministeriali ad abbandonare i paradigmi proprietari tradizionali per adottare licenze Open Access al fine di rendere liberamente riutilizzabili le digitalizzazioni in rete di beni culturali pubblici per qualunque scopo. Ciò anche in considerazione del fatto che, in molti casi, “il rapporto tra costi sostenuti per la gestione del servizio di riscossione e le entrate effettive generate è a saldo negativo” (Delibera n. 50/2022/G).
Si invita tutti a leggere il testo dell’appello e, eventualmente, a sottoscriverlo e a diffonderlo
Immagine: Parma, Galleria Nazionale (Sailko 2017 – Wiki loves monuments – CC BY-SA)