Come l’Anvur combina i parametri bibliometrici ?

Nei criteri finali le soluzioni bibliometriche a due stadi sono diventate due. Una per i prodotti pubblicati nel periodo 2004-2007; una per quelli prodotti nel periodo 2008-2010. Questi due sistemi sono alla base delle “matrici di corrispondenza tra classi iniziali della rivista (colonne) e citazioni (righe)”. Per i prodotti pubblicati nel periodo 2004-2007 prima  si contano le citazioni , e poi si corregge per l’impact factor della rivista. Per quelli 2008-2010 si dà il giudizio sulla rivista (impact factor), poi si contano le citazioni sulle riviste. E’ ben noto, almeno dal seminal paper di P.O. Seglen, che la correlazione tra impact factor della rivista e numero di citazioni ricevute da ogni paper che vi è pubblicato è molto bassa. Per capirsi, pubblicare un articolo su una rivista con elevato impact factor non garantisce che si riceverà un numero elevato di citazioni. Anche per ogni singolo autore, il grado di correlazione tra citazioni agli articoli e impact factor della rivista è variabilissimo.  L’assenza di correlazione rende impossibile costruire un ordinamento consistente degli articoli che tenga conto contemporaneamente delle due dimensioni considerate. Questo significa che dietro la retorica scientifica della costruzione della matrice e della raffinatezza dei criteri ci sono in realtà scelte arbitrarie dei valutatori. Per questo sarebbe più onesto chiamare quelle matrici i “quadrati magici bibliometrici” dell’ANVUR. A mia conoscenza … non esistono procedure a due stadi così disegnate. Si ribatterà: nella scienza c’è sempre spazio per l’innovazione. Ma le idee scientifiche innovative dovrebbero essere validate e diffuse secondo la prassi usuale, ovvero la pubblicazione su riviste scientifiche internazionali peer reviewed. L’ANVUR invece sta sperimentando la sua originale bibliometria direttamente sull’intero sistema italiano della ricerca. (Alberto Baccini Il VQR ed il vino a due stadi)

 

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